di giuliomozzi
[Per interessanti novità su questo argomento (maggio 2010), vedi questo articolo qui in Repubblica e il mio commento qui. Di tenore simile il commento di Lucio Angelini, qui.]
Tutti i miei auguri a Silvio Berlusconi: che non abbia niente di grave, che il male gli passi presto, e che gli passi pure lo spavento.
In FaceBook ci sono già diverse pagine che fanno un eroe – un eroe ridicolo e straccione, ma pur sempre un eroe – del disgraziato che ha gettato un souvenir del Duomo di Milano in faccia a Silvio Berlusconi spaccandogli un labbro, facendogli saltare due otturazioni e procurandogli una infrazione al naso. Riproduco un paio di queste pagine (anche perché immagino che i gestori di FaceBook le faranno sparire alla svelta):
Faccio notare che la seconda di queste due pagine, nel momento in cui l’ho fotografata, contava già più di 16.000 fan.
Ho pasticciato nomi e fotine perché FaceBook non è un luogo pubblico.
Sono interessanti anche questi frammenti di discussione:
Il disgraziato che ha tirato il souvenir in faccia a Silvio Berlusconi non mi preoccupa. Mi preoccupano i sedicimila e passa che ne fanno un eroe-pagliaccio.
Nell’home page del quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, alle 21.50 si legge:
E’ “la folla”, insomma, ad aver già trovato il colpevole. La folla: un soggetto indeterminato, indefinito, senza nome. La “gente”: parola che, almeno quando la si legge in quel quotidiano, ha un senso tutto particolare (vedi).
Ora il disgraziato – che, stando ai giornali, ha dichiarato di essere da dieci anni in cura per problemi psichiatrici – avrà quello che gli tocca: un processo e una condanna. E può chiamarsi fortunato, di poter avere un processo e una condanna. Perché la folla, la gente, si sa, non ha mezze misure.
In FaceBook, la folla davanti a se stessa. In piazza, la folla davanti al corpo martirizzato del capo.

Fonte: Ansa, via La Repubblica.
Al martirio fa seguito il miracolo, come riporta il Corriere:
Trovo (il 14 mattina alle 9: questo è un aggiornamento), sempre in FaceBook, un gruppo battezzato “Solidarietà a Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia”. Il gruppo ha la curiosa particolarità di essere pieno di foto di gatti e di pubblicità di case d’asta, e risulta avere già 378.096 iscritti. Un’amica mi scrive: “Avendo visto iscritte a questo gruppo 2 persone che conosco, ho appurato che non si sono iscritte volontariamente”. Nella bacheca di questo gruppo parte la criminalizzazione generalizzata.
Dove mi limito a far notare, così al volo, che i “malati” dovrebbero essere messi in ospedale e non in “galera”; che è assai improbabile che la polizia postale riesca a “mettersi sulle tracce” di qualche decina di migliaia di persone; che etichettare i “votanti di sinistra” come “anormali e violenti” e sostenere che il disgraziato che lo ha colpito, avendo “problemi mentali”, dia “un chiaro quadro di chi sono gli oppositori di Silvio”, qualifica come anormali, violenti e psichiatrici circa metà degli Italiani. Devo rileggermi La follia nell’età classica di Michel Foucault.
Tag: Corpo, Corpo morto e corpo vivo, Salvatore Cobuzio, Silvio Berlusconi
13 dicembre 2009 alle 23:00
Questo è l’uomo che ha seminato violenza in Italia. Un paese che era faticosamente uscito dagli anni di piombo ed era avviato ad una normalizzazione dopo il crollo del muro, come tutti gli altri paesi d’Europa, in cui liberaldemocratici e socialdemocratici si alternano al governo. Lui non ci stava. Con la potenza mediatica che possiede, ha magicamente ricreato un clima da ’48, con da una parte comunisti mangiabambini e dall’altra parte lui, il salvatore della patria col suo partito azienda.
Me ne frego del politically correct.
Chi semina vento raccoglie tempesta.
13 dicembre 2009 alle 23:25
Io avverto un’esasperazione ed un odio nella gente perbene, nella gente comune pacifica, e questo mi ricorda tanto quello che è successo in passato nei regimi dittatoriali. Discorsi populisti, folle acclamanti il padrone, la povera gente esasperata.
In questo senso mi preoccupano anche a me le 16.000 persone su facebook, perché in effetti siamo tutti esasperati, io per primo, ed è facile scivolare anche in un’ironia volgare, nera e di cattivo gusto. Io penso invece a questo povero attentore malato di mente, che lui sì avrà un processo, non avrà lodi o sconti ad personam e la gente che ora grida giustizia contro di lui, in questo paese dove la giustizia sta morendo. La gente che oggi in piazza acclamava il capo del governo, corruttore e bugiardo, invece di prenderlo di forza e portarlo davanti ai suoi giudici.
13 dicembre 2009 alle 23:48
Non si tratta di un gesto politico, ma psicopatologico. Un gesto che aiuta enormemente il premier (sul piano politico). Ma resta l’atto di una persona ammalata che probabilmente delirava da tempo, come migliaia di altri pazienti psichiatrici, su un personaggio pubblico di primo piano. Nessun complotto, nessun clima d’odio, nessun terrorista.
Detto questo, rimane da ricordare che l’esacerbazione del clima non favorisce i nemici di Berlusconi, anzi. Vorrei che gli stupidi fanatici che continuano ad alzare i toni cercassero di ricordarlo.
saluti
14 dicembre 2009 alle 00:31
Ora ci toccheranno settimane di bollettini sanitari, di infervorati discorsi su Silvio martire dell’odio della Sinistra, e il finale sarà un Silvio-Woytila che andrà a perdonare il suo attentatore.
Alla fine, si troverà più forte di prima.
14 dicembre 2009 alle 00:33
tutto in piccolo, l’attentato bonsai, ‘ma a cosa serve la scorta se ti possono tirare con tranquillità un duomo in faccia?’, aveva anche un crocefisso in tasca staccato da qualche muro di ufficio pubblico, in piedi sul predellino con la faccia insanguinata, potenza del sangue e del sacrificio, sangue lava sangue.
un Ruben serale incupito
ricorda i racconti di Stanko da Sarajevo
14 dicembre 2009 alle 09:07
Omniaficta scrive: “Non si tratta di un gesto politico, ma psicopatologico”. Sono d’accordo.
Tutto il resto, ovvero l’uso politico di questo gesto, è politico.
giulio mozzi
14 dicembre 2009 alle 09:24
Adesso diranno che è colpa della sinistra…
14 dicembre 2009 alle 09:29
a me la cosa che colpisce, oltre il fatto che parlare di terrorismo in un caso del genere sia veramente da ignoranti della storia contemporanea del nostro paese, è l’espressione di berlusconi.
C’è in quello sguaro dello stupore, lo si può vedere chiaramente. MI sono chiesto cosa lo soprendesse?
Intanto il gesto di quell’uomo confonde i dati dei sondaggi con i quali il premier tasta il polso della gente; il gesto di quell’uomo trasforma la gente, che può essere sociologicamente studiata, capita, indirizzata etc etc, in folla, che è un insieme eterogeneo e poco comprensibile.
ma c’è altro. E credo che sia il “dolore”. Berlusconi crede veramente di essere “tecnicamente immortale” (come tu giulio dici nel libro su Eluana). Il fatto che invece ad un tratto si vede, lui per primo, sanguinante e tumetaffo, credo, che lo abbia sconvolto.
penso che abbia per un attimo capito, Berlusconi, che se “tecnicamente è immortale”, materialmente è mortale. E questa consapevolezza, arrivata netta con il dolore, l’ha sopreso.
d.
14 dicembre 2009 alle 10:00
Ha ragione Demetrio. Io ho avuto la stessa nettissima impressione. E mi ha fatto ancora più impressione, dopo il momento in cui ha subito la spinta degli uomini della sicurezza a ricoverare nell’auto blindata, lo scatto da misirizzi con cui subito dopo s’è una volta di più issato sul fatale predellino per scrutare la folla col laser, in cerca di chi avesse osato levare la mano su di lui. Quest’uomo, non lo dico da adesso, è un Demone.
14 dicembre 2009 alle 10:16
Un disgraziato gli ha spaccato il muso. E allora? Con un’edizione speciale del tg -prima guerra del golfo- Fede m’interruppe Indiana Jones e i predatori dell’arca perduta. Non l’ho perdonato ancora.
14 dicembre 2009 alle 10:27
Anch’io sono rimasta colpita dal fatto che si è voluto issare sul predellino, ma non penso fosse per vedere chi avesse osato, bensì per far vedere a tutti cosa gli avevano fatto. Comunque non si fa, non si deve arrivare a queste forme estreme che non fanno che ritorcersi contro chi non la pensa come lui. Il fatto che Massimo fosse in cura poi, se da una parte può essere definito il gesto isolato di un “folle”, dall’altra parte non si farà che dire che la sinistra con il suo atteggiamento spinge a questa violenza le menti labili della gente. Ho avuto la nausea sentendo i commenti indignati dell’opposizione, solo Di Pietro ha avuto il coraggio di dire quello che in fondo pensavano tutti. Povera Italia.
14 dicembre 2009 alle 10:31
Un professionista della comunicazione è innanzitutto un professionista del vittimismo.
Dalla ostentazione di innocenza (Graviano smentisce Spatuzza) alla percossa criminale, c’è già una scala pronta per l’apoteosi mediatica che culmina nella Resurrezione. Altro che predellino.
14 dicembre 2009 alle 10:34
Al di là degli isterismi, i vittimismi, le condanne morali ecc., sono d’accordo sul fatto che, talvolta, chi semina aggressività raccoglie aggressività.
Mi sto chiedendo – senza trovare una risposta certa – se questa vicenda porterà un aumento del credito a Berlusconi, per via del vittimismo, le urla dei giannizzeri ecc., o il contrario. Infatti quella faccia imbrattata di sangue, come smarrita, persa, è anche una distruzione dell’immagine del boss-ganasa, del superpopulista invincibile.
14 dicembre 2009 alle 10:43
@ Cristiana e Baldrati
Sì, d’accordo. Il Demone s’è issato sul predellino anche per mostrare il volto; ma non tanto al fine di denunciare il suo sangue orribilmente sparso, bensì per brandire la grinta da Demone Irriducibile; il modo in cui scrutava la folla dardeggiando il laser dagli occhi è indimenticabile. Ci vorrebbe Lotte Eisner per descrivere la scena.
14 dicembre 2009 alle 10:56
La violenza genera sempre e solo violenza, anche quella verbale, ce lo dovremmo ricordare tutti, soprattutto chi ha responsabilità pubbliche. Io me lo ricordo tutti i giorni quando sono davanti ai miei studenti liceali e lo ricordo a loro, anche attraverso lo studio della letteratura: la forza della parola, l’uso simbolico del linguaggio, ecc. E dunque solidarietà sempre alle vittime della violenza, anche se la vittima è un mio avversario politico, anche se si chiama Berlusconi. Però, non trasformiamo uno psicopatico affetto da turbe psichiche e perciò in terapia, in un eroe. Ma allo stesso tempo non trasformiamo in un martire un potente capo di governo che quotidianamente, e da 15 anni, offende e insulta chi non condivide le sue idee, il suo sistema di valori e i suoi programmi politici. Non diamo la colpa a chi non c’entra, Di Pietro, o a chi non ha identità, la folla. Le colpe, tutte, hanno sempre un nome e un cognome. Nella Repubblica Italiana, finché vige la presente Costituzione, le colpe sono individuali e le accuse necessitano di fatti e testimoni. Sarebbe bello se dall’alto del suo potere e del suo ruolo istituzionale, il Presidente del Consiglio Berlusconi desse l’esempio, perdonando lo psicopatico che l’ha aggredito (secondo lo spirito cristiano, se è un cristiano) e invitando tutti ad avere rispetto dell’altro: di chi non la pensa come me, degli avversari politici, delle istituzioni della Repubblica.
Buon Natale a tutti.
14 dicembre 2009 alle 11:14
“Non sono io, non sono nessuno” sembra abbia detto l’aggressore mentre lo prendevano. Se un’intelligenza collettiva esiste, si è impadronita del corpo di quest’uomo e gli ha fatto compiere questo gesto. Il capo ha reagito con improvviso infantile smarrimento, pur senza rinunciare a esporsi come icona insanguinata. La folla isterica si dimenava intorno. E’ il popolo stesso del leader populista, in realtà, a eccitarsi davanti al sangue del capo. La caduta è proprio vicina.
14 dicembre 2009 alle 11:22
che senso di liberazione! i pazzi, ormai, solo i pazzi sanno quello che fanno. gli altri… solo parole retorica e perbenismo.
e meno male che non è un gesto politico (politico? esiste la politica in italia?) né religioso né il frutto di un branco fascista omofobo. Finalmente un’aggressione a un maschio eterosessuale, e che cavolo, mica sempre donne e gay….
ecco, questo mi è piaciuto: vedere l’impotenza e la tracotanza inutile di un maschio colpito da un ‘folle’, (ce ne fossero di folli in questa nazione di salottieri anestetizzati e ideologi ecc)
per il resto, tutto fa ridere, come al solito, l’italia fa ridere.:)
14 dicembre 2009 alle 11:38
Mi ha impressionato la nuca di Berlusconi. La nuca sorvegliata dall’attaccatura dei capelli tinti, delimitata dalla giacca e dalla camicia. La nuca così italiana, feroce, ottusa, che rassicura, mentre sullo sfondo c’è una specie di corona acida, azzurra. Per una volta la nuca è stata importante quasi quanto la sua faccia. Una preparazione alla sorpresa dello sbrego, dell’uomo in doppiopetto un po’ ferito.
Mi ha ricordato Inzaghi, uno dei suoi fedeli calciatori preferiti, quando si volta verso il guardialinee, e incredulo rivendica ogni cosa, l’andare fino in fondo, tutto.
14 dicembre 2009 alle 11:39
@ Giovanni Accardo
Concordo sulle tue osservazioni.
Per quanto riguarda il tuo consiglio, non è escluso che Berlusconi perdoni il suo aggressore, da quel cristiano timorato e osservante qual è, il tutto ripreso dalle televisioni, pubbliche e privare, con abbondanza di primissimi piani, commenti in diretta, lacrime ecc.
14 dicembre 2009 alle 12:15
un Sistema che si basa sul culto del corpo [del Capo e non solo], esibisce poi le conseguenze deturpanti della manomissione al viso del Capo.
è un errore – conseguenza dell’eccesso di mezzi di acquisizione delle immagini – oppure fa anche questo parte del culto del corpo?
ci si è interrogati sulle immagini di Stefano Cucchi, ora abbiamo la bocca sanguinante del Capo, e i due denti rotti e il setto nasale rotto.
che vuol dire?
siamo assetati di sangue, e il Sistema vuole saziarci?
vedremo anche il decorso dei gonfiori?
vedremo anche i lividi?
o ci apparirà il viso del Capo di nuovo giovane e tirato?
[Giulio: nelle immagini da facebook ci sono ancora dei nomi e cognomi, dentro i commenti. te lo dico, visto che ti sei preoccupato di cancellare, e quindi immagino che tu non te ne sia accorto]
enrico
14 dicembre 2009 alle 12:21
Dico una cosa paradossale: è stato il gesto di un folle, ma non è stato un gesto casuale. La follia ha evidentemente una sua intelligenza. Il clima è oramai insostenibile e al centro di questo clima insostenibile, ora come vittima ora come azzannatore, c’è sempre Berlusconi. Io sinceramente non riesco più a distinguere la linea che divide il Berlusconi sintomo di un periodo disgraziato per l’Italia dal Berlusconi causa di questo periodo disgraziato. La mia sensazione è che, sebbene si sia trattato (e lo ripeto) del gesto isolato d’una persona instabile, il clima peggiorerà ancora. Già stamani, guardando il dibattito su OMNIBUS, questa mia sensazione si è rafforzata.
14 dicembre 2009 alle 12:30
@mbaldrati
Cioè strumentalizzando anche il perdono e il cristianesimo, dopo l’aggressione? Esponendo anche quello alle telecamere, dopo il corpo ferito e offeso? Probabile! Ma allora: quando finirà questo deprimente quindicennio berlusconiano? Come ne usciremo? Io ho nascosto la televisione in cantina.
14 dicembre 2009 alle 12:42
c’è del metodo in questa follia.
eppoi la tragedia sanguinaria il martirismo il massacro il corpo rotto.
il perdono….
ecco la cultura cattolica.
quando finirà il cattolicesimo?
14 dicembre 2009 alle 12:49
Ho cancellato. Grazie, Enrico (Enpi). giulio
14 dicembre 2009 alle 12:53
L’esibizione dl sangue lo rende più forte. Lo sa, ed esce dalla macchina con furia.
Non è vittima dell’odio altrui, ma di se stesso.
14 dicembre 2009 alle 13:05
A me è sembrato attonito.
14 dicembre 2009 alle 13:27
Una domanda: quanti di voi avrebbero commentato le cose qui sopra se quella statuina avesse aperto il suo cranio…
14 dicembre 2009 alle 14:19
Premessa. Io credo che nel 1994 Silvio Berlusconi sia entrato in politica nel tentativo, del tutto riuscito, di scongiurare la possibile bancarotta di Fininvest, allora indebitata di 5000 miliardi di lire. Da allora in poi ritengo che Silvio Berlusconi abbia usato indebitamente, a più riprese, la politica per risolvere i suoi problemi personali. Il mio giudizio su Berlusconi come personaggio politico non è affatto lusinghiero.
Ora mi domando: questa premessa deve condizionare ciò che penso dei fatti verificatisi ieri sera? La mia risposta è no.
Un uomo ha colpito un altro uomo, e deve essere punito per questo secondo le leggi vigenti. Mi dispiace che Silvio Berlusconi abbia subito un danno fisico da tale gesto carico di violenza. Non condivido affatto i gesti di esultanza, alcune voci in rete che gioiscono di tale evento. La violenza non porta a nulla di buono, i suoi effetti collaterali sono sempre negativi per tutti.
E non condivido nemmeno la dietrologia spicciola: né che Di Pietro sia responsabile di ciò che è successo, né, tantomeno, che il clima d’odio ingenerato dalla politica aggressiva di Berlusconi abbia fatto sì che si potesse levare quella mano violenta ieri sera.
L’aggressore, lui e solo lui, è responsabile dei propri atti e non c’è nulla di cui esser lieti: le conseguenze di un gesto violento generano altra violenza. La violenza non è una soluzione poltica ai problemi di un paese civile.
Pace a tutti
14 dicembre 2009 alle 14:53
Concordo in toto con questo post.
14 dicembre 2009 alle 15:23
@marino magliani
la domanda non ha molto senso…
se si riflette – per esempio – sull’immagine in sé: l’immagine è un volto deturpato. quello stesso volto ch’è un oggetto vivo e morto allo stesso tempo; su quello stesso volto hanno messo le mani in molti, modificandolo nel tempo, nonostante il Tempo.
ecco: una riflessione del genere non avrebbe gran senso se non stessimo parlando di due denti rotti. è ovvio.
uno schiaffo non è uguale a una schioppettata, no?
e-
14 dicembre 2009 alle 15:23
dato che siamo sulle sensazioni di ciascuno…. io ho avuto una paura tremenda, ho visto l’immagine filmica del sangue di berlusconi come se provenisse da così lontano, come un effetto speciale spaventosamente realizzato. forse per debolezza, ma una reazione “politica” a quella vista era più che impossibile…
14 dicembre 2009 alle 15:24
e.c.: “schiOppettata”.
14 dicembre 2009 alle 15:35
Secondo l’ultimo bollettino medico dell’Ospedale San Raffaele di Milano, le conseguenze dell’aggressione sono più gravi di quanto si era pensato in un primo momento.
« Dai al tuo cane un nome spregevole e impiccalo », dice un proverbio inglese ( « Give your dog a bad name and hang hit »). Un’indicazione accolta dallo scemo del villaggio, un « povero » psicolabile come ce ne sono tanti in giro, tra la folla e nei blog.
Inaccettabile addossare la colpa della violenza alla vittima. Sarebbe come spaccare la faccia a qualcuno e poi dirgli : « Non fare la vittima ».
Si tratta di un uomo di 72 anni, umiliato dall’odio politico che lo indica come nemico da abbattere e colpito da una botta in testa che avrebbe potuto ucciderlo. Non sarà un buon Natale, né per lui né per gli Italiani. A meno di una buona resurrezione generale, il che è alquanto improbabile se non impossibile.
Da parte di numerose persone con vibrisse più sensibili e riflessive c’è comunque una solidarietà a Berlusconi e senza se e senza ma, il che lascia qualche barlume di speranza: quella di non ripiombare nel clima italiano, medio-italiano,degli anni ’70.
14 dicembre 2009 alle 16:46
E’ parlare di un dolore e farlo a pezzi per odorarlo, che mi fa schifo.
Ma qui rischio di fare il buonista. Macgé buonista, sono un ex cacciatore di tordi, tanto per raccontarti quanto son buonista… E’che ci sono delle
regole, e col buio non si spara a caccia. e ieri é sceso e la rete a volte mi riporta a caccia.
14 dicembre 2009 alle 17:07
Per quanto mi riguarda, Marino, auguro a Silvio Berlusconi che non abbia niente di grave, che il male gli passi presto, e che gli passi pure lo spavento.
giulio mozzi
14 dicembre 2009 alle 17:39
Quando di fronte al sangue versato e al dolore provato di un anziano, chiunque sia, non ci si impietosisce, si fa dell’ironia e si accampano ragioni, che razza di gente si è diventata?
14 dicembre 2009 alle 17:58
Questo Giulio è quanto credo gli augurino tutti quanti, i suoi alleati e i suoi avversari. I suoi avversari veri. Anche i commentatori di questo post.
Non mi riconoscevo semplicemente in parecchie cose.
14 dicembre 2009 alle 18:14
Qui, ahimè, siamo in piena sintonia con l’autorevole pensiero di Rosy Bindi: Berlusconi non fare la vittima.
Condivido in pieno Magliani e Muolo.
Non mi va di respirare questo cinismo. Mi presento qui solo per condannarlo (mi sono meravigliato del cinismo di Valter Binaghi, per me una vera sorpresa).
Mi sembnra di leggere Il Fatto Quotidiano che ha fatto sparire l’articolo in cui appariva questo miserabile post scriptum:
“Mentre scriviamo, giunge notizia che l’aggressore sarebbe in cura da 10 anni per malattie mentali al Policlinico di Milano. Fermo restando quello che abbiamo detto fin qui chi già cercava improbabili mandanti morali o si preparava a lanciare l’allarme terrorismo farebbe bene a darsi una calmata anche lui.”
Eccome se ci sono i mandanti morali!
14 dicembre 2009 alle 18:54
@muolo: gli stessi italiani che di fronte a un aggressione fatta per strada a dei gay o nella casa accanto ad una donna o a un bimbo, fa finta di nulla. per non parlare di chi scavalca un uomo morto per strada ucciso dalla camorra o finge di non vedere un rom massacrato in stazione ecc ecc italiani, bravi a parlare. e soprattutto un tantino voltagabbana. 🙂
14 dicembre 2009 alle 20:05
aparrag,
con Berlusconi ammazzato (ci è mancato poco) sarebbe stato il secondo presidente del consiglio dopo Moro a fare una brutta fine. Sarebbe stata una specializzazione del tutto italiana. Una ipoteca sul futuro del Paese. Non credo che bisogna fare degli italiani tutta l’erba un fascio. Persone di buon senso ce ne stanno parecchie. La cosiddetta maggioranza silenziosa.
14 dicembre 2009 alle 20:48
@Bartolomeo
Cinismo? Prima della “discesa in campo” di Berlusconi mi vantavo di riuscire a compatire tutte le persone che conoscevo, per quanto spregevoli crimini avessero commesso. Con lui non ci riesco. Si vede che riesce a tirar fuori il peggio di me.
Che abbia ragione Cortellessa? Che sia un Demone?
14 dicembre 2009 alle 20:50
@marino magliani
è un po’ più complicato di come la metti tu – secondo me.
quel corpo, il corpo del Capo, è esposto da molto tempo.
la faccia tumefatta è un nuovo fenomeno di quel corpo.
che genera ora – per esempio – anche pietà. profonda. così come gli occhi colmi di spavento.
credo che sia un discorso percorribile, senza essere cacciatori di tordi.
e-
14 dicembre 2009 alle 21:27
A Enrico. non complichiamola, e torniamo a parlare di quel corpo, ma ora esiste un time out, e forse é questo che non riesco spiegare, e l’unica maniera per dirtelo é che io sono visceralmente cattolico, profondamente falso, diplomatico, nel bene e nel male, e non mi cambio. il discorso dei tordi non voleva semplificare, il tordo che vola e cade nei rovi ma lo vai a raccogliere anche a costo di spellarti vivo perché non l’hai ucciso per nulla, non c’entrava nulla hai ragione.
14 dicembre 2009 alle 22:44
@Marino
ok
e-
15 dicembre 2009 alle 11:12
In questo momento i fan di Tartaglia sono 84.123 e aumentano continuamente.
Probabilmente gran parte di questi fan sono dei ragazzini immaturi che si sono iscritti per gioco.
Io non sostengo Berlusconi ma quando l’ho visto col volto insanguinato mi è dispiaciuto per lui perché ho percepito la sofferenza di un uomo doppiamente ferito.
Da tempo mi facevo questa domanda: “Berlusconi si avvicina spesso alla gente. Non teme che qualcuno possa fargli del male?”
Forse Berlusconi vive in un mondo tutto suo.
Provo tanta amarezza nel vedere così tante persone dichiararsi fan di una persona violenta.
84.261 fan
15 dicembre 2009 alle 11:34
E aggiungo…
chi è fan di Tartaglia è fan di un individuo che, tirando quell’oggetto contro Berlusconi, avrebbe potuto ferire un’altra persona.
Ma forse ai sostenitori di Tartaglia questo non interessa.
84.364 fan
15 dicembre 2009 alle 11:46
Hanno appena eliminato la pagina con 84.364 fan.
Restano tutte le altre.
La più popolosa, in questo momento, ha 5.416 fan.
15 dicembre 2009 alle 11:49
Vorrei solo segnalare che alcuni gruppi a sostegno di Berlusconi/Tartaglia potrebbero essere fasulli nel senso che hanno cambiato il titolo.
Vi segnalo questo in proposito http://www.catepol.net/2009/12/14/le-bufale-su-facebook-non-cascateci-15/#axzz0ZgMUikeH
15 dicembre 2009 alle 13:36
piccolissima parentesi fuori tema: le censure sul web non fanno altro che ingigantire un fenomeno, piuttosto che reprimerlo.
Ricordo la gaffe di quel manager telecom su napoleone: l’azienda provò ad eliminare il video dalla rete, ma, ahiloro, youtube e altri lo moltiplicarono…
16 dicembre 2009 alle 12:29
Sono quasi vent’anni che accettiamo una politica che si fonda su di un principio cardine: esiste un nemico, che va individuato, isolato ed eliminato.
Questo principio è stato fatto proprio da ogni attore politico che (non) si rispetti, ed è diventato ormai così connaturato alla dialettica politica italiana che senza questo tipo di violenza non si ha neppure dialettica.
Ci è stato bene per quasi vent’anni.
Ora qualcuno comincia a rendersi conto del vicolo cieco in cui si trova la democrazia italiana, ma si rende conto che la “massa” non si muove sui binari del buonsenso. E si sente solo.
Siamo tanti piccolo omini solitari senza più alcun senso del bene comune, con la paura di essere voci fuori dal coro, col timore che l’escalation sia solo all’inizio.
Se davvero fossimo tutti coscienti di questo pericolo avremmo già mandato a casa questa classe politica, che un passo indietro non lo farà mai perchè vorrebbe dire riconoscere di essere essa stessa un cancro della democrazia.