Archive for the ‘Corpo morto e corpo vivo’ Category

“La nostra vita quotidiana è fatta di corpi”

2 settembre 2012

di Giovanni Accardo

Oggi, domenica 2 settembre alle 18.30, nella piazzetta del Municipio di Laives (Bz), si parlerà del romanzo di Alessandra Sarchi Violazione. Giovanni Accardo converserà con l’autrice. Suoneranno dal vivo Francesca Schir (chitarra e voce) e Michele Parigino (chitarra e voce). Una versione più breve di questa intervista di Accardo a Sarchi è apparsa nel quotidiano L’Alto Adige. [gm]

Tema centrale del romanzo mi pare il rapporto, ma forse sarebbe meglio dire il conflitto, che c’è tra l’uomo e la Natura: la ricerca di uno spazio naturale a misura d’uomo, senza la preoccupazione di piegare la Natura ai bisogni umani, magari violandola, come recita il titolo. È così?
Il tema della natura è uno di quelli di lungo corso nella cultura occidentale. Dall’equilibrio instabile e presidiato da infinite divinità del mondo pagano, quando la sopravvivenza umana era fortemente minata dagli agenti di natura, all’antropocentrismo rinascimentale in cui il creato pare fatto per la centralità dell’agire umano, fino alla correzione della natura che l’illuminista Voltaire auspicava per rendere migliore il mondo, scorre una dinamica dialettica e oppositiva fra uomo e natura, come se si trattasse di entità distinguibili e spesso nemiche. La realtà che viviamo oggi sul pianeta sembra essersi ribaltata, come testimonia il fiorire di una riflessione sui temi ecologisti e globali. L’agire umano è in grado di provocare cambiamenti perfino più grandi e irreversibili di quelli causati dai fenomeni atmosferici o tellurici. Da ciò dovrebbe conseguire una grande responsabilità nel pensare il mondo e gestirne le risorse. Il dominio sulla natura così tenacemente perseguito dall’uomo ha lati oscuri e in larga misura ingovernabili, e singolarmente l’idea di natura ha preso lo spazio che un tempo occupava l’idea di Dio. Basti pensare alla quantità di occasioni in cui la parola ‘natura’ o l’aggettivo ‘naturale’ vengono invocati per comprendere come si tratti di un orizzonte concettuale che riassume un’aspirazione di integrità e salvezza (rispetto alla capacità distruttiva umana). Nel mio romanzo ogni personaggio rappresenta una diversa e possibile declinazione del rapporto con ciò che chiamiamo naturale. La conflittualità dei rapporti fra i personaggi e l’impossibilità di distinguere con una linea netta è in realtà metafora di una più originaria dialettica: il confine fra ciò che è natura e ciò che non lo è, per l’animale uomo, si sposta di continuo. La violazione, come superamento del confine, del pezzo di terreno assegnato, dei diritti ad esso connessi, è d’altronde alla base dei miti fondativi di molte civiltà (si pensi alla fondazione di Roma, ad esempio) dunque a ben vedere anche questa è una dialettica di lungo corso.

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Corpo morto e corpo vivo

17 aprile 2012

Corpo morto e corpo vivo. Eluana Englaro e Silvio Berlusconi non può certamente essere considerato la testimonianza di chi ha assistito a quanto accaduto o una semplice cronaca dei fatti. È una protesta, un grido di disapprovazione; un libro scritto in un sol fiato, in cui la precisione di una frase studiata e resa strutturalmente corretta lascia spazio all’istintività del pensiero, alla rabbia di chi non si è nascosto dietro l’opinione pubblica, ma ha avuto il coraggio di far sentire la propria voce. […]

Leggi tutto l’articolo di Rossana Quarato, apparso il 3 aprile 2012 in Pubzine.

Feticismo di Stato

20 gennaio 2011

di Marco Mancassola

“La cosa che mi sconvolge”, confessa un amico trentenne commentando le notizie degli ultimi giorni, “è l’idea che alla sua età si possa essere ancora così lontani da una qualche forma di pacificazione. Lui e il suo amico Fede, un settantacinquenne e un ottantenne, in quel teatrino sessuale tutte le sere, come se fossero costretti, come una macchina infernale, senza sosta e senza fine.” È anche in questo senza fine, in questa idea di prestazione disperata e replicata all’infinito, che può stare la portata politica della bulimia senile-sessuale del premier.
La sessualità e il potere ridotti entrambi a esercizio senza termine, macchina infernale che non lascia tregua. Ancora una volta, Berlusconi non è un’anomalia ma il compimento della natura intima di un sistema. Un iperliberismo parossistico, spettacolare, criminale, piduizzato, strutturalmente bisognoso di eccesso. Senza fine nel senso di privo di conclusione, sfiancante, nonostante la sua crisi che a sua volta diventa sistema, macchina infinita – e nel senso di ormai senza scopo, oltre quello del proprio automantenimento e della performance sfrenata, sempre più distruttiva. A suon di corruzione o di apposite pillole.

Continua a leggere l’articolo nel blog di Marco Mancassola.

Archetipica ed esplosiva

3 gennaio 2011

[…] L’idea che il corpo sia tramite per il ritorno alla vita, che sia salvazione e dannazione, è archetipica ed esplosiva.
È consolatoria ma anche tragica: niente è mai sufficiente, da solo, a farci uscire dall’imbuto appuntito di un lutto. Ma tutto ciò a cui ci si può aggrappare per ritrovare la realtà materiale di sé, per dirsi che non ci si è persi nella dissoluzione di una morte altrui, è veramente – credo – il corpo. […]

Leggi tutto l’articolo di Federica Sgaggio su Ultimo tango a Parigi.

Il santo il vergine il re

29 luglio 2010

Umberto Casadei conclude qui la cronaca-riflessione (più riflessione che cronaca) sulla conversazione tra Giorgio Bonaccorso e Giulio Mozzi a proposito del libro Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi. Puntate precedenti: Perché l’ironia, adesso?, Tornato dal bar, Né piccioni, né fave, Sigillato immaginato corpo + punipetto. gm

Sigillato immaginato corpo + punipetto

15 luglio 2010

di Umberto Casadei

… ritorno a un pensiero già fatto a suo tempo, ossia, non aver mai compiutamente immaginato Eluana Englaro come corpo e tuttavia, al tempo stesso, di avere pensato costantemente al suo corpo. Cosa significa? Come funziona? Che situazione è? Naturalmente sapevo, e so, che situazione è. Si è trattato, almeno in rete, di un tema dibattuto. Il tema delle immagini circolanti di Eluana Englaro. Mostrata viva, sorridente, giovane. E assai più sporadicamente, cioè quasi mai, nelle condizioni in cui realmente si trovava. Eppure, penso, bevendo lo sherry, anche no. Non lo sapevo. Non lo so. Per esempio, mi dicevo, pensa quando parli a Gioia di tua madre. O a tua madre di Gioia. Certo che mia mamma è una bella tipa!, dici a Gioia. Dici così, no?, pensavo. Mia mamma ha detto questo e ha fatto quell’altro. Ebbene, pensavo: quando parli così, hai presente tua mamma? In che modo, mentre parli di lei, l’hai presente? La vedi mentre parlando la evochi? Se la vedi, ne vedi il volto? Se non ne vedi esattamente il volto e tuttavia tua madre, mentre ne parli a Gioia, ti è presente, in che modo ti è presente? Che cosa di lei hai presente? Che cosa è, esattamente? Nel senso: è, tua madre, esattamente? Pensa a Eluana, mi dicevo. Un nome. Divenuto in qualche modo familiare. Veniva chiamato. Un nome molto chiamato. Anche tu chiamavi il nome. Ma il nome non era il corpo. Pensavi la cosa del nome. E pensavi al corpo del nome. Ma il corpo del nome non era la sua cosa. Avevi avuto delle immaginazioni, sul corpo del nome. […]

Leggi tutto l’articolo di Umberto Casadei.

Tre (e quattro)

13 luglio 2010

Alla presentazione di Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi a Santa Giustina in Colle (qui), con la partecipazione del monaco benedettino Giorgio Bonaccorso, qualche giorno fa, era presente anche Umberto Casadei. Il quale, su quella conversazione, ha rimuginato assai. Nel suo blog, tre articoli da leggere in sequenza: Perchè l’ironia, adesso?, Tornato dal bar e Né piccioni, né fave.

Aggiornamento: Umberto è tornato per la quarta volta sulla cosa, con il pezzo Sigillato immaginato corpo + punipetto.

“Corpo morto e corpo vivo” a Pescara

4 luglio 2010

Martedì 6 luglio 2010, alle ore 18, a Pescara in “Piazza Salotto”, Giulio Mozzi parlerà del suo libro Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi (Transeuropa). L’incontro è organizzato dalla Libreria Edison.

“Corpo morto e corpo vivo” a Santa Giustina in Colle

30 giugno 2010

Il libro di Giulio Mozzi Corpo morto e corpo vivo: Eluana Englaro e Silvio Berlusconi (Transeuropa) sarà, venerdì 2 luglio alle ore 21, in Piazza dei Martiri (più precisamente: nella piazzetta sotto il campanile) a Santa Giustina in Colle (Padova). L’autore ne discuterà con Giorgio Bonaccorso, monaco benedettino e docente di liturgia nell’Istituto padovano di Santa Giustina, autore tra l’altro di Il corpo di Dio. Vita e senso della vita (Cittadella).

Guerra al corpo

14 aprile 2010

di Marco Mancassola

[Questo articolo di Marco Mancassola è apparso nel mensile Vogue, aprile 2010].

Una è filosofa, è nata a Roma ma vive e lavora a Parigi. L’altra è psicanalista e vive a Londra sulla collina di Hampstead. Michela Marzano. Susie Orbach. I nomi di queste donne potrebbero esservi noti grazie a due rispettivi aneddoti. Della prima, la cosa che tutti citano ogni volta è il suo inserimento, da parte della rivista Le Nouvel Observateur, nella lista dei cinquanta pensatori più influenti di Francia. Era il 2008. Lei neppure quarantenne, la cosa suscitò un certo clamore. Anche Susie Orbach è ricordata puntualmente per un determinato fatto: il suo essere stata l’analista di Lady Diana Spencer. Niente meno. Era la metà degli anni Novanta, i tempi in cui la principessa soffriva di disturbi alimentari e bulimia, e appena i giornali scoprirono la faccenda la Orbach diventò la strizzacervelli più famosa della Gran Bretagna.

Continua a leggere l’articolo nel sito di Marco Mancassola.

Corpo morto e corpo vivo

22 febbraio 2010

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Io non considero normale

19 febbraio 2010

[Ricevo da Maria Teresa Carbone questo appello. E, una volta, tanto, lo sottoscrivo. gm]

Ci siamo stufate di sentir dire con un sorriso sornione alla radio, in farmacia, in televisione: e che sarà mai? Ci sono cose peggiori… In questi giorni ci siamo chieste: ma ci sono degli italiani che considerano offensivo trattare una donna come un oggetto di scambio, o ormai la pensano tutti così? Così abbiamo pensato di lanciare un appello ai candidati di sinistra: per poterci fidare di loro, per poterli votare, esigiamo che si schierino. Chiediamo che tra i primi punti del programma politico dei candidati di sinistra venga inserita una dichiarazione semplice, chiara e forte: io non considero normale che le donne siano trattate come merce di scambio nelle relazioni personali e professionali, nella politica, nella comunicazione. Uno spartiacque fondamentale in questi tempi gelatinosi, in cui l’immagine della donna sembra aver percorso a ritroso sentieri che si credevano ormai superati. Non è più una questione di costume: è una questione di sostanza. Le donne sono oltre la metà dell’elettorato, e hanno diritto di sapere da che parte stanno le persone che aspirano a rappresentarle.

Chi volesse sottoscrivere questo appello può mandare la sua adesione a nonconsideronormale[chiocciola]gmail.com. Per la discussione, c’è il blog Non considero normale. Si può aderire, in FaceBook, al gruppo Io non considero normale.

9 febbraio 2009, 19.35

9 febbraio 2010

Corpo morto e corpo vivo

7 febbraio 2010

di Teo Lorini

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Corpo morto e corpo vivo / Piacenza

25 gennaio 2010

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Corpo di donna: corpo politico e corpo poetico (riproposta)

20 gennaio 2010

In francese. In italiano.

100 euro

15 gennaio 2010

Se il signor Englaro invece di fare tutto questo putiferio, avesse mollato 100 euro alla monaca, la cosa si risolveva in pochi minuti…

Vedi qui.

Corpo morto e corpo vivo / Cremona

8 gennaio 2010

La Cronaca di Cremona, 31.12.2009. Segnalazione di Giovanni Catelli.

Corpi nudi di fronte alla macchina

7 gennaio 2010

[…] Il rischio, a questo punto, è che il corpo del viaggiatore diventi qualcosa di simile al corpo del paziente negli ospedali: un corpo sequestrato, spersonalizzato, sempre più indagato e gestito come una cosa. Lo strumento per compiere questo passaggio resta la tecnologia, declinata nel suo lato più alienante. Al di là di ogni considerazione pratica o morale, c’è qualcosa di semplicemente inquietante, o forse solo ripugnante, nell’idea di venire fotografati nudi, uno dopo l’altro, un corpo dopo l’altro, da una macchina asettica e indiscreta. L’immagine del nostro corpo indifeso, fotografato nel suo intimo e riprodotto in colori metallici sullo schermo di un operatore alla sicurezza aeroportuale, rischia di diventare un’immagine emblematica del nostro presente. Siamo corpi nudi di fronte alla macchina.

Leggi tutto l’articolo di Marco Mancassola Il corpo del viaggiatore, apparso oggi 7 gennaio 2010 nel quotidiano il manifesto.

Corpo morto e corpo vivo / Extra

7 gennaio 2010

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