Le cose invisibili (Le cose che ci sono in casa, 152)

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[E così, anche questo gioco è finito. Grazie a tutte e tutti].

di Claudio Mercandino

René Magritte, La chiave dei sogni, 1930

René Magritte, La chiave dei sogni, 1930

La crepa lungo il muro che ti appare
e poi dispare appena guardi; il velo
che il tempo posa sulle cose; il cielo
occhieggiante tra le persiane rare,

sbiadito, all’alba; l’insidiosa tela
eterea che galleggia, sonnolenta,
in mezzo al bianco; il ragno che reinventa
nel buio nuove trine e poi le cela,

vestite d’ombra; il quadro un poco storto;
il bordo della cuccuma, sbeccato.
Segni opachi che il vivere ha lasciato,
indifferenti all’occhio avvezzo e assorto,

bugie dell’abitudine che inganna
i sensi, e spesso l’anima anche illude,
le vedi e non le vedi: stan lì, nude
intermittenze d’una gibigianna.

[In questo componimento è nascosto – ma non è invisibile – un gioco che va scoperto].

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3 Risposte to “Le cose invisibili (Le cose che ci sono in casa, 152)”

  1. augusto Says:

    le cose invisibili. come il mio adieu mon coeur.

  2. augusto Says:

    intendo l’acrostico, ne’.

  3. カゼムグダルジマニ Says:

    Belli gli acrostici (in generale), ma soprattutto bella la poesia (in particolare).

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