di giuliomozzi
Il 28 agosto scorso è apparso in Nazione indiana un articolo a firma di Gilda Policastro: intitolato Critica letteraria di nomi e cose. L’articolo è una critica severa a un articolo di Daniele Giglioli, apparso nel quotidiano il manifesto (e disponibile anche in vibrisse, qui). In calce all’articolo di Policastro si è aperta una vivace discussione (più di centocinquanta interventi: una parte dei quali futili o idioti, ma molti assai seri). Oggi alle 20.22 Gilda Policastro ha inserito questo intervento:
Chiedo scusa preventivamente a tutti per questo mio intervento fuori tema, ma continuo a ricevere messaggi in forma anonima sul mio telefonino: l’invito è a smetterla di scrivere in questo spazio, ripetuto in varie forme. Dal momento che non ho modo di replicare in nessun’altra modalità a messaggi mandati attraverso il web, rubo solo un secondo alla discussione per invitare a mia volta l’anonimo disturbatore a cercarsi un’altra occupazione quotidiana, dal momento che non ho nessuna intenzione di smettere di fare ciò che più mi sta a cuore: dialogare.
Mi permetto di rubare un po’ di lessico a Marco Bellotto, e dico: l’unico dubbio che ho, è se l’autore di tali messaggi sia una testa di cazzo o un miserabile coglione.
Così funziona la Repubblica delle Lettere, in Italia.
1 settembre 2009 alle 23:39
propongo: un miserabile coglione testa di cazzo e cagasotto.
2 settembre 2009 alle 00:03
Giulio, puoi chiedere alla Sciùra come fa “a ricevere messaggi in forma anonima” sul suo telefonino? Anni fa volevo farlo con la mia ex ma, come è noto, non è possibile inviare sms anonimi.
2 settembre 2009 alle 00:33
@G. Cocco: si può, si può… Basta mandarli dalle cabine telefoniche, premere il tasto sms, e digitare la tastiera…
2 settembre 2009 alle 00:42
E in tutta risposta i redattori di NI hanno chiuso i commenti impedendo a Gilda Policastro di proseguire la discussione, che è appunto quello che voleva il miserabile coglione. Mah.
2 settembre 2009 alle 00:54
@giovanni. è possibile da una qualsiasi cabina telefonica
2 settembre 2009 alle 07:38
Una persona che si firma “aparrag aculnaig” ha inserito un commento che dice: “è spiacevole. sembra ci sia anche una mafia intellettuale. è qualcuno che conosce il suo numero, ovviamente. secondo me è solo una messa in scena, un trucco. spero di sbagliarmi”. Non credo proprio che Gilda Policastro stia “mettendo in scena” un “trucco”. gm
2 settembre 2009 alle 08:39
Anch’io penso che si tratti di una stupidaggine, di qualcuno che le ha fatto uno scherzo scemo. Bisogna pure che tra questo bombardamento di messaggi intimidatori e le parole della Policastro ci sia un nesso, e non riesco a vederlo. Chi ha messo in difficoltà o ha danneggiato in qualche modo, GP? che danno sta facendo a quale scrittore o schieramento? mah, mi pare proprio nessuno, perciò fatico a capire la ragione di queste minacce.
ma quello che mi premeva dire, Mozzi, è che neppure tu sei leonardiano, come me, aparrag aculnaig è gianluca garrapa, non l’ho capito finché qualcuno più sveglio di me non l’ha chiamato gianluca:-)
2 settembre 2009 alle 21:07
Semplicemente, Alcor, non mi andava di dare l’accesso automatico ai commenti di vibrisse a una persona che fa un’insinuazione di quel genere. gm
2 settembre 2009 alle 23:40
forse è innamorato….
3 settembre 2009 alle 10:06
La persona che si firma “aparrag aculnaig” ha inserito un altro commento, che dice: “caro mozzi, non è un’insinuazione. è quello che penso, magari sbagliando, ma è quello che penso. così come penso che tu\lei sia non poco prevenuto e ipocrita nel pubblicare un commento che non vuoi\vuole pubblicare solo perché insinua qualcosa che non si può insinuare. ma di chi stiamo parlando? del padreterno o della libertà di pensiero?”.
3 settembre 2009 alle 12:46
Forse “aparrag” preferisce una gestione del blog tipo Nazione Indiana, dove gente che si mimetizza sotto nicknames irriconoscibili è lasciata libera di trollare e insultare impunemente (perchè alza la temperatura e l’audience del blog). Io invece trovo che la gestione di Vibrisse sia elegante, rispettosa, e che Nazione Indiana sia diventata una fogna a cielo aperto.
4 settembre 2009 alle 07:21
La persona che si firma “aparrag aculnaig” ha inserito un altro commento: “sì binaghi, hai ragione.
e comunque -toc toc- aparrag aculnaig è il mio nome scritto al contrario gianluca garrapa. se devo offendere non lo voglio fare impunemente, non sono né un fascista né un clericale né tanto meno un democristiano.
un bacio a entrambi,
passo e chiudo.”