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This entry was posted on 30 Maggio 2014 at 06:48 and is filed under Annunci. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
30 Maggio 2014 alle 09:21
Più che acquarello di G.Melliconi, l’acquaio di Giulio Mozzi.
30 Maggio 2014 alle 11:05
No, il mio è in acciaio.
30 Maggio 2014 alle 15:59
“ Torino, novembre-dicembre 1973 – Lei chiese: « Hai lavato i piatti? ». Lui rispose: « Sì ». Lei commentò giuliva: « Che bravo! «». Lui pensò: « In certe cose non mi batte nessuno ». Poi si alzò, la raggiunse – ella scriveva e la sua figura era dolce e serena nella quiete dell’ultima sera -, e, stringendole le piccole mani, le disse: « Amore… » « Sì? » « Amore, vuoi essere la madre dei tuoi figli? ». “.
30 Maggio 2014 alle 17:51
Il link è divertente…
30 Maggio 2014 alle 19:06
Un pranzo frettoloso su una tavola apparecchiata male, occhi che sfuggono abilmente il suo sguardo e finalmente il rumore di una porta sbattuta.
31 Maggio 2014 alle 07:47
acquarello su carta 150×120 part.
si può vedere da qualche parte l’intero, o l’intero è come ‘giovanna melliconi’?
mi interessa quell’omino che galleggia
31 Maggio 2014 alle 15:56
…è un omino?
1 giugno 2014 alle 06:24
è nell’ora tarda
che il fruscio domestico
plana
e segue l’eco di un rimorchio
giù nella statale
c’è un unico rapace
che vive fuori,
lontano dai colpi della pressa
che precipita
sto al buio
3 giugno 2014 alle 16:12
galleggia?
3 giugno 2014 alle 16:27
no, ma … Rita e monica, a me pare ci sia un omino che galleggia … lo vedo solo io? se così fosse inizio a preoccuparmi
3 giugno 2014 alle 16:45
noooo…è che a me sembra un donna, pantaloni Capri e camicetta, cappellino di paglia blu con nastro bianco…
3 giugno 2014 alle 17:08
ah. qualcosa c’è, bene 🙂
3 giugno 2014 alle 17:23
lo vedo anch’io, manu, ma non so dove sia, se sul fondo sotto l’acqua, o sopra, a galla