Diciassette lezioni sull’inventare e raccontare storie. In YouTube.
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Tag: Iprase
This entry was posted on 2 settembre 2010 at 16:15 and is filed under Teoria e pratica. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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2 settembre 2010 alle 20:40
Un buon Mozzi, buca lo schermo, è persuasivo. Lascia perfino trasparire un pizzico di autoironia ( in proposito leggere l’ultimo Guglielmi)
Mi è solo parso un po’ ingrassato dall’ultima volta che l’ho visto, questo sì.
Il tono di voce, poi, mi ha ricordato Prodi 🙂
3 settembre 2010 alle 07:58
Interessante. E condivido il tuo pensiero (anche nella mia pratica quotidiana).
Domanda: ma se uno scrittore butta su carta questa intuizione pensando “oddio adesso mi scappa è meglio se scrivo subito”, invece di lasciarla maturare in idea e quindi in una storia, un editor e/o talent scout se e come se ne accorge? La matita rossa segna qualcosa sul foglio, o di questa precipitazione l’editor e/o il talent scout ne avvertono semplicemente la presenza?
adesso mi guardo gli altri.
p.s.: rispetto a quando ti ho visto l’ultima volta dal vivo -alla lanterna magica, forse era marzo 2010? -, sembri più giovane.
3 settembre 2010 alle 09:57
Giulo, ma sei tu? E allora chi è quell’attore holliwoodiano con gli occhiali che compare altrove? Scherzi a parte, mi piace questa tua comparsa, mi ricorda qualcosa delle 100 chiacchierate. Spero che ne farai altre, così potrò seguirti più da vicino, finchè non ci icontreremo, spero presto.
5 settembre 2010 alle 22:59
Simpatico! Io ho fatto il contrario di quello che diceva lui: ho scritto. E mal me ne incolse: il mio testo e’ finito dopo le regolamentari 30 pagine a disposizione di tutti nel cassone della spazzatura di Giulio. Comunque, una lezione preziosa e simpatica. Ora cerco le altre!
7 settembre 2010 alle 20:06
Grazie!