[Ennio Bissolati è un bibliofilo. Per vibrisse recensisce libri introvabili, dei quali sostiene di essere l’unico lettore. gm]
Che la creativita nasca spesso dalle costrizioni, e luogo ormai comune. Cio che a molti sfugge e che ci sono costrizioni piu e costrizioni meno feconde. L’autore del romanzo Lomissione (il cui nomignolo – giacche non possiamo credere che “Giorgio Perecco” sia un nome autentico – rimanda evidentemente al nome – autentico, questo si – di Georges Perec, autore di quell’immortale capolavoro – e non solo della letteratura lipogrammatica – che e La disparition, La scomparsa nell’unica arditissima “traduzione” italiana esistente) sembra non essersene reso conto. Egli si limita infatti a omettere (fin dal titolo) la dove grammatica lo esige, l’apostrofo. Che razza di costrizione sia una costrizione che non e affatto una costrizione, ma una semplice omissione, ognuno puo immaginarlo. L’unico effetto e quello di un continuo intralcio all’occhio, come avviene nella lettura di certi autori semicolti che, per mancanza di carita, gli editori pubblicano senza nemmeno curarsi di evitar loro il ridicolo.