[Simone Salomoni ha scritto il romanzo Quattro fallimenti nel corso (e un po’ dopo) di una Bottega di narrazione. Ne pubblico quattro estratti, uno da ciascuna delle quattro storie che nel romanzo si intrecciano e si rispecchiano. Vedi il primo, il secondo e il terzo fallimento. gm]
Vanes, pittore di poca fama, racconta all’avvocato il suo rapporto con Nicole, modella autolesionista
Potevo fare qualcosa per Nicole? Potevo evitare ciò che le è accaduto? Non lo so. Forse sarebbe bastato cercare Nicole nei giorni successivi, farle sapere che per lei c’ero, che non era sola. E invece non ho fatto niente, e la verità è che se anche avessi saputo cosa fare, se anche avessi avuto la certezza del risultato, non avrei fatto niente. Se avessi fatto il bene di Nicole avrei potuto in qualche modo riscattarmi da tutto il male che in passato ho agito. E io sono contro il riscatto.
Io voglio continuare a sanguinare. Io non lascio correre, non dimentico. Io conservo pianti, sorrisi, carezze, insulti, baci, disprezzo. Io non taglio corde, non spezzo catene. Io ripenso alle cose, le giro, le apro, le rivolto e non permetto alle ferite di rimarginarsi. Le mie ferite non devono rimarginarsi mai.