[Ennio Bissolati è un bibliofilo. Per vibrisse recensisce libri dei quali sostiene di essere pressoché l’unico lettore. gm]
Matteo Bussola è un (ancor) giovane e (molto) stimato disegnatore di fumetti. Lavora per l’editore italiano Bonelli e per editori francesi. Il popolo del web lo conosce soprattutto per le brevi storie (ma a volte sono solo noterelle, immagini, riflessioni) che da tempo pubblica in Facebook: nelle quali (pressoché quotidianamente) racconta (con delicatezza, umorismo, affetto, nonché acuto senso morale e civico) le avventure della sua bella famiglia (tre bimbe splendide e tremende, un uomo e una donna innamorati come se essere innamorati fosse la cosa più naturale del mondo). Ma il piccolo, prezioso libro del quale qui parliamo (La conservazione delle cose impalpabili, Edizioni dell’Oca, tiratura limitata) non è (come qualcuno potrebbe temere) una raccolta di quelle fortunate storielle. E’ un libricino che ricorda piuttosto, ma a un livello di raffinatezza e sensibilità assai più alto, un’opera come La première gorgée de bière et autres plaisirs minuscules di Philippe Delerm.