di Libero Bigiaretti
[Da: Libero Bigiaretti, Il dito puntato. Lettera all’Editore con una risposta del medesimo, Bompiani 1967, collana “I libelli”. Invito a leggere il testo (lo pubblicherò a puntate) tenendo sempre a mente che è di quarantadue anni fa. gm]

Libero Bigiaretti
Caro Valentino [*], questa mattina mi hai chiamato al telefono di buon’ora, insolitamente. Segno che avevi qualche cosa di importante da comunicarmi. Difatti volevi scusarti di essere stato “un po’ violento” ieri sera, mentre discutevamo, in una trattoria, presenti le nostre mogli. La tua educazione e la tua prudenza hanno giudicato violenta una discussione appena vivace. E in ogni modo, indipendentemente dal tono, di risultato talmente stimolante da costringermi al tavolino per rispondere. Per rispondere a te, ma anche a me stesso, ma anche ai miei e ai tuoi colleghi.
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