[Ennio Bissolati è un bibliofilo. Per vibrisse recensisce libri introvabili, dei quali sostiene di essere l’unico lettore. gm]
Il caso vuole che proprio in questi giorni in cui il curatore di vibrisse (sempre sia ringraziato per l’ospitalità) si sbraccia (non me ne voglia: anche un po’ scompostamente) in pro’ del romanzo d’esordio di Edoardo Zambelli, L’antagonista, al vostro bibliofilo sia capitato di mettere le mani su un’opera che con il predetto romanzo sembra avere, al di là di qualche prossimità fonetica, alcune singolari somiglianze: Il deuteragonista, di Leopardo Zimbelli. Non che si voglia accusare questo o quello, lo Zambelli o lo Zimbelli, per carità, di scopiazzatura o furto: nulla impedisce a due distinti ingegni, come già sperimentò (a proprie spese) Pierre Menard, il noto autore del Don Chisciotte, di concepire universi narrativi assai simili se non addirittura – cosa statisticamente improbabile, ma non impossibile – assolutamente identici. Ma veniamo al dunque.