di Demetrio Paolin
Giacomo Sartori in Sono Dio (NN Editore) costruisce un libro comico e questi appunti nascono per spiegare meglio questa mia affermazione perentoria. Prima ecco in breve la trama: in un momento impensato e impensabile della sua vita eterna, Dio fissa il suo sguardo su una ragazza che dentro una stalla sta praticando una inseminazione artificiale su una vacca. All’inizio Dio è incuriosito da questa creatura, per lui simile in tutto e per tutto a un bacillo della peste, a un spugna marina o a un neutrino… Con il tempo, il suo interesse e la sua attenzione convergono nella vita di questa ragazza, quasi che se ne volesse/potesse (volere e potere in Dio coincidono) innamorare.
La storia del romanzo è tutta qui: la trovata narrativa è appunto quella di costruire un diario di scrittura, attraverso il quale Dio osserva la vita di questa ragazza e il suo progressivo entrare in contatto con lei.
Perché ho parlato di libro comico?