Posts Tagged ‘Diego De Silva’

“L’angoscia dell’incontinenza”, di Roldah M’Bolo

20 febbraio 2016

di Ennio Bissolati

[Ennio Bissolati è un bibliofilo. Per vibrisse recensisce libri introvabili, dei quali sostiene di essere l’unico lettore. gm]

roldahmboloNon c’è manuale o prontuario o ricettario di scrittura creativa che non dedichi un capitolo o paragrafo o capoverso al temuto temibile temibilissimo blocco dello scrittore: a quella condizione, cioè, piuttosto curiosa, nella quale si trova chi vorrebbe tanto scrivere, ma davvero tanto, eppure si ritrova davanti alla pagina bianca (che ormai è una pagina digitale, si sa: ma fa tanto nobile, fa tanto colto e cult, fa tanto Mallarmé parlare di “pagina bianca” ed eventualmente scrivere di nient’altro che della pagina bianca, fare riferimento alla “scrittura del silenzio”, eccetera) e lì si ferma, incapace di scrivere una sola riga – o una sola riga soddisfacente. Per carità: il più delle volte tale “blocco” (come spiega assai felicemente in questo articolo Amleto De Silva – fratello del più celebre Diego, e noto collezionista di boules à neige) non è altro che un blocco sociale: c’è chi s’immagina che scrivere (verbo usato intransitivamente, mai – è ovvio – nella locuzione “scrivere una certa cosa”, che dissolverebbe all’istante ogni qualsivoglia possibilità di compiacersi del “blocco”: rem tene, verba sequentur, ovvero: hai voluto la bicicletta, ora pedala) sia un’attività spiritualmente elevata, il cui puro e semplice esercizio dovrebbe portare lo scrittore in un empireo socioculturale inimmaginabile: e così, davanti alla pagina bianca, si blocca come si bloccherebbe sulla soglia un Bissolati qualsiasi, invitato a una festa, nel momento in cui si accorge di aver sbagliato l’abito (troppo formale per una festa che è più che altro una rimpatriata di vecchi amici del college, troppo poco formale per una festa alla quale sono invitati anche i futuri e magnati suoceri dell’invitante, ecc.).

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Una lettera e un articolo, seguiti da una conversazione

1 luglio 2010

Cari lettori,
Gli scrittori Einaudi firmatari di questa lettera si associano alla protesta di gran parte dei cittadini italiani contro il disegno di legge “bavaglio” che intende limitare l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, il diritto di informazione e la libertà di stampa nel nostro paese.
Questa legge, millantando di proteggere la privacy di molti, vuole salvaguardare l’impunità di pochi, stendere un velo di segretezza sulla criminalità organizzata e, contemporaneamente, reprimere ogni voce di dissenso.

Francesco Abate; Niccolò Ammaniti; Andrea Bajani; Eraldo Baldini; Giulia Blasi; Ascanio Celestini; Mauro Covacich; Giancarlo De Cataldo; Diego De Silva; Giorgio Falco; Marcello Fois; Anilda Ibrahimi; Nicola Lagioia; Antonella Lattanzi; Carlo Lucarelli; Michele Mari; Rossella Milone; Antonio Moresco; Michela Murgia; Aldo Nove; Paolo Nori; Giacomo Papi; Laura Pariani; Valeria Parrella; Antonio Pascale; Francesco Piccolo; Rosella Postorino; Christian Raimo; Gaia Rayneri; Giampiero Rigosi; Evelina Santangelo; Tiziano Scarpa; Elena Stancanelli; Domenico Starnone; Benedetta Tobagi; Vitaliano Trevisan; Simona Vinci; Hamid Ziarati; Mariolina Venezia.

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