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Una conversazione con Alessandra Sarchi
14 dicembre 2016Le “formazioni” a Milano (scrittrici e scrittori)
18 Maggio 2015Martedì 19 maggio alle 18.30, a Milano presso lo Spazio Melampo (via Carlo Tenca 7) prima pubblica presentazione dei due volumi – La formazione della scrittrice e La formazione dello scrittore – pubblicati dall’editore Laurana: il primo a cura di Chicca Gagliardo, il secondo a cura di Gabriele Dadati. I due volumi prendono ispirazione dalle due rubriche pubblicate per diversi mesi in vibrisse, e intitolate appunto La formazione della scrittrice e La formazione dello scrittore.
Alessandra Sarchi, “L’amore normale”
25 Maggio 2014di Simone Salomoni
[E il gioco è finito. gm].
Comincia con il risveglio di una coppia che fa l’amore, L’amore normale di Alessandra Sarchi, e il rapporto con il corpo, proprio e del partner, l’amore fisico che si consuma e ci consuma, qui usato come allegoria del ruolo che il mondo impone a ogni essere umano e che spesso finisce per consumarci a sua volta, è uno dei temi ricorrenti e fondanti di questo bellissimo libro (così gli amanti delle recensioni negative non perderanno tempo a leggermi) edito da Einaudi nella collana Stile Libero.Il nocciolo drammatico attorno al quale si dipana la vicenda è noto, molta letteratura gli è stata scritta attorno, e fa parte delle varie esperienze che possono accomunare gli esseri umani: il tradimento nel matrimonio. Infatti, nel romanzo della Sarchi, entrambi i componenti di una coppia di quasi cinquantenni, sposati e genitori di due figlie, cominciano una relazione extraconiugale: la donna con un proprio ex ricomparso dal passato, l’uomo con una ragazza di vent’anni più giovane.
Alessandra Sarchi, “L’amore normale”
23 Maggio 2014di Paolo Bonari
[C’è ancora pochissimo tempo – fino alla mezzanotte di oggi 23 maggio – per partecipare al gioco che ho proposto qui. gm].
Come funzionano i meccanismi di diffusione della fama e di creazione del successo? Arbitrariamente? No. Sa dominarli, ne è beneficiario, dacché il mondo è questo, chi riesce a dare una forma momentanea alle rappresentazioni sociali meno sconvolgenti e che più ci coinvolgono, tanto da metterci di fronte alla nostra identità, a chi siamo, ma anche a chi vorremmo essere: Alessandra Sarchi ha vinto, e del suo L’amore normale si può ribadire la qualifica, propagandata dalla quarta di copertina, di “romanzo dell’amore nell’epoca contemporanea”, senza sorridere.Che cosa accada alle tante donne che abitano quelle pagine è, innanzitutto, trascurabile, o sarebbe agevolmente riassumibile, perché le scene sulle quali l’avventura si svolge sono interiori, ombre e luci sono quelle psichiche, e poco vento muove quell’aria; più trascurabili ancora, i contributi maschili: che l’autrice esponga una fiera coscienza di genere non è d’impedimento all’andare e ritornare delle alterne voci pensanti che tessono trama e dramma della narrazione, ma fornisce il punto di disequilibrio e lo spioncino dal quale utilmente si potrà saggiare la composizione non simmetrica dei caratteri in gioco: nessun vincitore risulta, ma tante parziali vincitrici: degli scambi quotidiani, delle inevitabili fughe interiori che approfondiscono e complicano le presenti esistenze femminili e che restano, per gli intelletti degli umili maschi, per sempre sconosciute: in interiore mulieri habitat veritas, perché ne sanno una più dell’uomo, queste donne, la cui mente sembra espansa, grazie alla solidarietà di genere, che è acquisitiva e consente loro infallibili processi empatici.
Alessandra Sarchi, “L’amore normale” (un dialogo)
21 Maggio 2014di Andrea Cremaschi
[C’è ancora pochissimo tempo – fino al 23 maggio, dopodomani – per partecipare al gioco che ho proposto qui. gm].
Qualche giorno fa è passata a trovarmi un’amica che non vedevo da tempo. Non è un’assidua lettrice, tutt’altro per sua stessa ammissione. Ma ha notato subito la copertina in bianco e nero del libro appoggiato sul tavolino basso del salotto, immagino attratta dalla fotografia di una giovane donna che pur parte dell’abbraccio di un uomo sembra ipnoticamente avulsa dalla coppia, persa nel distaccato sguardo verso qualcun altro. “L’amore normale…”, mi dice con inflessione dubbiosa declamando il titolo, “ma esiste davvero una normalità in Amore? Non esiste forse solo tutto il resto, l’irriproducibile stranezza delle sue singole forme?”Rispondere a questa domanda è parte delle intenzioni dell’ultimo libro di Alessandra Sarchi, edito da Einaudi nella collana Stile Libero Big: indagare sulle declinazioni della (vita di) coppia e scoprire se nonostante l’unicità che crediamo riservata ai nostri sentimenti non si tratti in realtà di transitare umilmente su percorsi già battuti infinite volte da altri (“assomiglia sempre a qualcosa di già visto, già consumato, a volte persino volgare”).
Alessandra Sarchi, “L’amore normale”
21 Maggio 2014di Cristina Bottegal
[C’è ancora pochissimo tempo – fino al 23 maggio, dopodomani – per partecipare al gioco che ho proposto qui. gm].
Quando ho visto per la prima volta L’amore normale in libreria l’ho afferrato e ho aperto una pagina a caso e poi ancora una seconda e una terza. Non riuscivo a lasciarlo stare. Non ricordo bene il giorno esatto, di sicuro non era uscito da più di una settimana.Ne avevo letto, forse su vibrisse, forse in un giornale. La quantità di informazioni in cui mi piace immergermi mi lascia spesso stordita e un po’ confusa. Mi rimangono impressioni indistinte in cui spicca talvolta qualcosa di limpido, un luccichìo che non posso fingere di non vedere. E quel poco che stavo leggendo de L’amore normale lì in piedi, in libreria, brillava di una luce a cui non potevo resistere. Volevo leggerlo tutto, subito. Confesso, con una certa vergogna, che ormai compro in libreria solo libri che mi danno forti sensazioni tattili o visive: carte pregiate, rilegature cucite a filo, illustrazioni o fotografie. Per il resto ci sono i libri digitali che posso portare sempre con me.
Davanti al libro di Alessandra Sarchi ho dato un’occhiata furtiva al telefono e ho visto che non era ancora uscito in versione digitale. Non potevo aspettare e l’ho comprato.
Alessandra Sarchi, “L’amore normale”
7 Maggio 2014di Magda Guia Cervesato
[Ecco la prima recensione – spero non resterà l’unica – inviatami per il gioco che ho proposto qui. Magda ha letto il romanzo in edizione digitale. gm]
“Era una domanda vera solo a metà” (p. 136).Questa la frase simbolo del libro, espressa in forma di pensiero che attraversa la mente di uno dei protagonisti del quadrangolo amoroso messo in scena dall’autrice. Nello specifico Davide, marito di Laura innamoratosi di Mia nelle segrete di una biblioteca pubblica in un tardo pomeriggio di pioggia. Mia: l’unica libera sentimentalmente nonostante fluenti chiome di giovinetta, precoce abbastanza da domandare all’amante adulto una cosa qualsiasi di cui “…l’altra metà era un tentativo di mascheramento, legittimo e brutale…”.
Due ordini di persone necessitano leggere il nuovo romanzo di Alessandra Sarchi: chi di esperienza in faccende amorose ne ha poca per ragioni anagrafiche, e chi di esperienza in faccende amorose ne ha tanta e tutta intrisa di ragioni del cuore invece che di ragione e basta. Sì perché per queste faccende ancor più che per altre “si tratta di guardare a fondo o di restituire facili stereotipi: questo è il punto discriminante di ogni opera letteraria”, sosteneva l’amico Valter Binaghi, uno che a fondo ci ha guardato fino in fondo. E questo romanzo serve meravigliosamente il mandato, guardandosi bene dall’inchiodare la complessità dei sentimenti al trito dualismo “amore romantico” – in cui non si capisce mai “come” vivranno felici e contenti oltre la siepe della luna di miele – versus “amore di lungo corso” – in cui non si capisce mai “come” sopravvissero felici e contenti dentro la siepe del fiele: sì, perché la storia attovaglia alle estremità di un lungo tavolo in legno vivissimo due istanze principi di ogni relazione: menzogna e verità. E l’autrice apparecchia il suo banchetto accogliendo ai lati della tavolata infiniti intrugli dei due ingredienti base, pietanze-girandola inseparabili da una realtà sfumata con un signor rosso d’annata.
Istruzioni per ricevere in regalo una copia del romanzo “L’amore normale” di Alessandra Sarchi
23 aprile 2014La formazione della scrittrice, 1 / Alessandra Sarchi
13 gennaio 2014[Questo è il primo articolo di una serie che spero lunga e interessante. Ringrazio Alessandra per la disponibilità. gm]
Da piccola espressi il desiderio di vivere, da grande, su uno yacht in mezzo al mare con molti gatti, facendo la professione della scrittrice. L’immagine si commenta da sé, essere una scrittrice significava per me abbinare alcuni dei massimi piaceri, il mare, i gatti, e una discutibile nonché balzana idea di lusso, lo yacht. In effetti, in età adulta, sono diventata anche una scrittrice; quello che segue è il racconto di come ciò sia accaduto e attraverso quali passaggi. Non si tratta del racconto della mia formazione culturale, ma di come la scrittura sia diventata la mia dimensione esistenziale e una professione.
All’epoca dei gatti e dello yacht ero in seconda o terza elementare, la scrittura aveva già un risvolto pubblico, era un’attività destinata a una forma di condivisione. A casa riscrivevo le avventure che leggevo in alcuni giornalini, Candy Candy ma anche Topolino, in realtà tagliavo le figure, rimontavo le scene, cambiavo i dialoghi, i finali, a volte introducevo altri personaggi. Portavo questo materiale, rilegato con scotch a mo’ di libro, a scuola e lo mostravo e leggevo ai miei compagni durante la ricreazione.
Dagli antipodi alle rotonde
19 Maggio 2013“La nostra vita quotidiana è fatta di corpi”
2 settembre 2012di Giovanni Accardo
Oggi, domenica 2 settembre alle 18.30, nella piazzetta del Municipio di Laives (Bz), si parlerà del romanzo di Alessandra Sarchi Violazione. Giovanni Accardo converserà con l’autrice. Suoneranno dal vivo Francesca Schir (chitarra e voce) e Michele Parigino (chitarra e voce). Una versione più breve di questa intervista di Accardo a Sarchi è apparsa nel quotidiano L’Alto Adige. [gm]
Tema centrale del romanzo mi pare il rapporto, ma forse sarebbe meglio dire il conflitto, che c’è tra l’uomo e la Natura: la ricerca di uno spazio naturale a misura d’uomo, senza la preoccupazione di piegare la Natura ai bisogni umani, magari violandola, come recita il titolo. È così?
Il tema della natura è uno di quelli di lungo corso nella cultura occidentale. Dall’equilibrio instabile e presidiato da infinite divinità del mondo pagano, quando la sopravvivenza umana era fortemente minata dagli agenti di natura, all’antropocentrismo rinascimentale in cui il creato pare fatto per la centralità dell’agire umano, fino alla correzione della natura che l’illuminista Voltaire auspicava per rendere migliore il mondo, scorre una dinamica dialettica e oppositiva fra uomo e natura, come se si trattasse di entità distinguibili e spesso nemiche. La realtà che viviamo oggi sul pianeta sembra essersi ribaltata, come testimonia il fiorire di una riflessione sui temi ecologisti e globali. L’agire umano è in grado di provocare cambiamenti perfino più grandi e irreversibili di quelli causati dai fenomeni atmosferici o tellurici. Da ciò dovrebbe conseguire una grande responsabilità nel pensare il mondo e gestirne le risorse. Il dominio sulla natura così tenacemente perseguito dall’uomo ha lati oscuri e in larga misura ingovernabili, e singolarmente l’idea di natura ha preso lo spazio che un tempo occupava l’idea di Dio. Basti pensare alla quantità di occasioni in cui la parola ‘natura’ o l’aggettivo ‘naturale’ vengono invocati per comprendere come si tratti di un orizzonte concettuale che riassume un’aspirazione di integrità e salvezza (rispetto alla capacità distruttiva umana). Nel mio romanzo ogni personaggio rappresenta una diversa e possibile declinazione del rapporto con ciò che chiamiamo naturale. La conflittualità dei rapporti fra i personaggi e l’impossibilità di distinguere con una linea netta è in realtà metafora di una più originaria dialettica: il confine fra ciò che è natura e ciò che non lo è, per l’animale uomo, si sposta di continuo. La violazione, come superamento del confine, del pezzo di terreno assegnato, dei diritti ad esso connessi, è d’altronde alla base dei miti fondativi di molte civiltà (si pensi alla fondazione di Roma, ad esempio) dunque a ben vedere anche questa è una dialettica di lungo corso.
Segretamente o apertamente
3 luglio 2012[…] E rapaci o complici, e quindi segretamente o apertamente colpevoli, sono tutti i protagonisti di questa storia: il cattivo di turno, Primo Draghi, volitivo imprenditore edile e seducente finto contadino biologico, con la sua famiglia, la compagna Genny e le due figlie adolescenti, la sana Teresa e la ritardata Vanessa; e gli apparentemente buoni, ma carsicamente inquinati dal vizio tutto italiano dell’accondiscendenza davanti al potere, Linda e Alberto Donelli, lei medico e ricercatrice, lui funzionario dello Sviluppo Sostenibile della Regione, entrambi a caccia di una nuova occasione per sé e per i figli, una nuova vita in una casa dalle fondamenta corrotte, la cui corruzione è talmente apparente ed essenziale da risultare invisibile all’occhio, o meglio, da essere cancellata con un rapido e incosciente gesto di menna, quello che traccia una firma in calce a un contratto d’acquisto. […]
“Violazione” di Alessandra Sarchi a Bologna
27 febbraio 2012Domani, martedì 28 febbraio, sarò alle ore 18 a Bologna presso la Libreria Ambasciatori per presentare Violazione, primo romanzo di Alessandra Sarchi, appena uscito presso Einaudi Stile libero. Parteciperà all’incontro Daniela Brogi, docente di letteratura italiana all’università per stranieri di Siena. L’attore Federico Vanni leggerà alcuni brani dal romanzo.
Alessandra Sarchi ha già pubblicato nel 2008 un libro di racconti, Segni sottili e clandestini, per le edizioni Diabasis. E’ una storica dell’arte e nel 2008 ha pubblicato presso l’Istituto veneto di scienze lettere ed arti una monografia su Antonio Lombardo. (giuliomozzi)
Bottega di narrazione 2012-2013
26 febbraio 2012di giuliomozzi
La prima Bottega di narrazione dell’editore Laurana si è conclusa il 4 dicembre 2011 con l’incontro tra la pattuglia degli “apprendisti” e un nutrito gruppo di esponenti del mondo editoriale (in rappresentanza degli editori Bietti, Einaudi, Mondadori, Newton Compton, Rizzoli, Sironi, Terre di Mezzo, Transeuropa, e dell’Agenzia letteraria internazionale – Ali). Altri editori e agenzie, impossibilitati a essere presenti, hanno comunque richiesto gli estratti dai “lavori in corso” (che tutti possono prelevare qui, mentre altri assaggi pubblicati in vibrisse si possono leggere qui).
I risultati della prima Bottega
Un primo bilancio della Bottega di narrazione 2011 si può leggere qui. A distanza di tre mesi dal 4 dicembre scorso posso aggiungere che Silvia Montemurro ha firmato un contratto con l’editore Newton Compton, e dovrebbe pubblicare entro l’anno (vedi qui un estratto); Sara Loffredi ha terminato in gennaio 2012 il suo romanzo ed è ora ufficialmente rappresentata dall’Ali (vedi qui un estratto); i lavori di altri “apprendisti” sono al momento in lettura presso editori grandi e piccoli (giusto la settimana scorsa Mondadori ha chiesto di poter leggere integralmente tre testi); e altre occasioni più o meno rilevanti si stanno presentando.
Non tutti i lavori sono terminati; alcuni sono prossimi alla fine; in queste settimane abbiamo ripreso a incontrare individualmente gli “apprendisti” (ci vorrà un po’) per un editing finale.
In che cosa consiste la Bottega di narrazione
La Bottega non è e non vuol essere un “corso di scrittura creativa”, bensì un luogo nel quale venti persone, selezionate sulla base di un progetto narrativo, possano abitare per un anno: lavorando sul proprio progetto, confrontandosi con altre persone alle prese con i propri progetti, godendo della compagnia di persone più esperte. Come avveniva, appunto, nelle “botteghe” degli artisti.
“Violazione”, di Alessandra Sarchi
1 febbraio 2012Sabato 4 febbraio alle 16, neve permettendo, sarò a Reggio Emilia presso la Libreria all’arco (Via Emilia Santo Stefano 3/d) per presentare Violazione, primo romanzo di Alessandra Sarchi, appena uscito presso Einaudi Stile libero. Giuseppe Caliceti farà gli onori di casa.
Violazione è, mi sembra, un romanzo molto bello.
Alessandra ha già pubblicato nel 2008 un libro di racconti, Segni sottili e clandestini, per le edizioni Diabasis. E’ una storica dell’arte e nel 2008 ha pubblicato presso l’Istituto veneto di scienze lettere ed arti una monografia su Antonio Lombardo. (giuliomozzi)
Questo è l’amore
12 novembre 2010[…] Questo è l’amore di cui parla Veronica Tomassini, amore lontanissimo dall’accezione contemporanea di un sentimento in cui affermazione e proiezione egocentrica si dividono il campo, piuttosto amore-pietas, amore trascendenza che sa cogliere il senso anche nell’ordito più sfilacciato e rovinoso. Una parabola cristologica senza consolazione o edificazione, perché l’amore non cura, non cambia, non salva, semplicemente rivela. […]
Leggi tutto l’articolo di Alessandra Sarchi in Minima et Moralia.