Archive for the ‘Sciocchezze’ Category

Dieci sistemi quasi sicuri per superare l’antagonismo Torino-Milano in fatto di fiere del libro

22 Maggio 2017

di giuliomozzi

1. Affidare la gestione della fiera di Milano alla squadra che oggi gestisce la fiera di Torino e affidare la gestione della fiera di Torino alla squadra che oggi gestisce la fiera di Milano.

(more…)

Pubblicità

D’annata

26 luglio 2016
Maggio 1999 (clicca)

Maggio 1999 (clicca)

Dieci neologismi annotati (mentalmente) nell’ultima settimana

14 giugno 2016

neologismo

(more…)

Dieci cose che mi sono sentito dire al Salone del libro

18 Maggio 2016
Stremata dal Salone del Libro e dai suoi innumerevoli appuntamenti, la Cultura viene confortata dalle carezze di due Lettori

Stremata dal Salone del Libro e dai suoi innumerevoli appuntamenti,
la Cultura viene confortata dalle carezze di due Lettori

(more…)

Il Salone di Torino è lo specchio dell’editoria

13 Maggio 2016
A

Torino, Salone del libro, 2004

Dieci metodi infallibili per inventare una parola d’ordine inespugnabile

11 febbraio 2016

di giuliomozzi

1. Una ricerca dell’Università di Chooko dimostra che la maggior parte dei mariti usa come parola d’ordine universale per l’accesso ai servizi in rete il nome della moglie, mentre le mogli non usano mai come parola d’ordine il nome del marito. Quindi, se siete una moglie, usate il nome del marito; se siete un marito, usate quello dell’amante. La validità della ricerca, specificano gli autori, è ristretta ai Paesi nei quali non vige la poligamia.

2. Una ricerca dell’Università di Accavallavacca dimostra che la maggior parte dei maschi usa come parola d’ordine per l’accesso ai servizi in rete la propria data di nascita, mentre la maggior parte delle donne usa come parola d’ordine la data del matrimonio (se sposate) o della nascita del primo figlio (se madri) o (se né madri né sposate) una data a caso tra: primo bacio, primo petting, primo sesso, primo sesso non protetto, inizio della dieta. Quindi si consiglia ai maschi di usare la data di nascita di Garibaldi e alle donne di usare qualunque cosa purché non sia la data di nascita di Anita.

(more…)

A Matteo Renzi / Proposta in dieci punti per riformare lo stato della letteratura in Italia #labuonaletteratura

6 agosto 2015
Matteo Renzi

Matteo Renzi

(more…)

Dieci credibili ipotesi (da verificare) su Elena Ferrante

4 aprile 2015
Elena Ferrante: un ritratto giovanile

Elena Ferrante: un ritratto giovanile

(more…)

Del come e del perché un articolo con il titolo lungo e corredato da una fotografia bizzarra suscita più interesse di un articolo con il titolo sintetico e corredato da una fotografia pertinente

21 dicembre 2013

riva_del_garda 034

(more…)

Dieci cose che il nuovo vescovo di Roma deve fare subito

14 marzo 2013

di giuliomozzi

1. Collegio cardinalizio: tutti a casa. Il numero dei cardinali va dimezzato. Indire subito le cardinalarie, alle quali potranno partecipare tutti i fedeli iscritti al blog www.papafrancesco.va.

2. Condizioni di eleggibilità: i candidati a cardinale dovranno (a) non essere mai andati a Medjugorje, (b) non aver mai parlato bene di Padre Pio, (c) aver sempre pagato l’Ici, l’Imu, e qualunque tassa equivalente.

3. I candidati a cardinale dovranno astenersi dall’apparire in mondovisione. Solo il vescovo di Roma può apparire in mondovisione.

4. Celibato dei preti: abolito da subito. Tutti i preti sotto i cinquant’anni avranno cinque anni di tempo per sposarsi. I preti con più di cinquant’anni potranno restare celibi, ma dovranno astenersi dal celebrare matrimoni.

6. Nubilato delle suore: abolito da subito. Tutte le suore sotto i cinquant’anni avranno cinque anni di tempo per sposarsi. Le suore con più di cinquant’anni potranno restare nubili, ma dovranno astenersi dal lavorare negli asili.

7. Proibiti fino al 2023 i matrimoni tra preti e suore. Ammesso il matrimonio tra preti e perpetue. In tempi brevi si provvederà a normare l’unione tra preti o tra suore.

8. Divieto di qualunque accordo con le altre religioni monoteiste. Il cristianesimo deve puntare al 100% dei credenti.

9. Ripudio di qualunque patto, convenzione o altro tra Chiese nazionali e Stati. Gli Stati che tenteranno accordi sottobanco saranno immediatamente scomunicati in blocco.

10. Installazione immediata del va-fi in tutti gli oratori.

Chiesa cattolica (Catholic church, Eglise catholique, Iglesia Católica, 天主教 ecc.) is a trademark registered in all countries of the Universe (included Heaven, Purgatory and Hell). Any use of the “Chiesa cattolica” logo for religious purposes without the prior written consent of Chiesa cattolica may constitute trademark infringement and unfair competition in violation of divine laws.

I problemi di un grande scrittore

6 gennaio 2013

di giuliomozzi

Al bar.
“Scusi”, dice un tipo con un grosso dattiloscritto sotto il braccio.
“Mi dica”, dice Ivano Porpora.
“Lei è Porpora?”, dice il tipo.
“Se vuole accertarsene andiamo fuori, che c’è la luce naturale”, dice Ivano Porpora.
“Non dica cazzate”, dice il tipo.
“Non lo farò mai più”, dice Ivano Porpora.
“Lei è dunque Porpora?”, dice il tipo.
“Ivano”, dice Ivano Porpora.
“Porpora Ivano?”, dice il tipo.
“Ivano Porpora”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto un libro?”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “ho scritto un libro”.
“Ma quello che ha scritto quel libro lì?”, dice il tipo.
“Ma quale libro intende?”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto lei”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “l’ho scritto io”.
“Dunque lei è proprio quell’Ivano Porpora”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“Proprio quell’Ivano Porpora lì”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto un libro”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“E proprio quel libro lì”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “sono io”.
“Ah, ecco”, dice il tipo. “Mi pareva“.
Se ne va.

Perché in un qualsiasi blog basta pubblicare foto di donne nude per incrementare notevolissimamente il numero dei visitatori?

11 novembre 2012

Una risposta è qui.

Il fuoco amico dei refusi

7 novembre 2012

Questo non è un chiasmo

(more…)

L’esame di maturità di Google

24 giugno 2011

da Seneca, traduzione di Google

Chi impostato per essere benedetti, si dovrebbe pensare che è un onore essere buono, perché se ogni altra considera il primo malato nella provvidenza di giudici, perché gli uomini solo le cose accadono per inconvenienti molti, e per tutto ciò che è breve e ci ha dato un po ‘del mondo, se si confronta l’età intero. Da questo è nato deploratione ingrati che possiamo essere interpreti del divino: ci lamentiamo che non è sempre vero che uno di noi e incerto e la sua partenza, e un paio di cose accadere. Quindi è che vogliamo sia di vivere o morire: l’odio per la vita ci tiene, la paura della morte. Nuota tutto il consiglio di una felicità che non può soddisfare. Ora la causa è che non è che il bene si arriva al immenso e al di là della invincibile supremo dove è necessario, perché non c’è posto per la nostra volontà di resistere. Avete bisogno di chiedere perché nessun potere? Si compiace della presenza, l’assenza non la lussuria, che nulla di questo è che non sono grandi abbastanza. Recedere dal presente sentenza, la pietà non appare, non c’è fede, per molti era meglio la desiderosi sia a soffrire di quelle cose che sono il male sono chiamati, molti di coloro ai quali i inpendenda come indulgere in cose buone. È perire, la fortezza, che avrebbe dovuto fare e il pericolo di sé; perisce magnanimità, che non può salire meno che non abbiate tutti i minuti come il più grande disprezzo per la gente comune di cui è che vogliono, la grazia è perso lavoro e la relazione di grazia, se abbiamo paura, se si conosce la fede qualcosa di più prezioso, se non il migliore aspetto.

(more…)

Più ministeri per tutti

19 giugno 2011

Predappio, Palazzo Varano. Nuova sede del ministero della Cultura

(more…)

Cosa ha scritto veramente l’ “Economist”?

9 giugno 2011

The Economist

(more…)

Tradizione e innovazione nella canzone popolare veneta

1 giugno 2011

La famegia dei gobón

(more…)

Sindaco = delinquente

8 marzo 2011

di giuliomozzi

Lo strillo qui a fianco campeggia in questo momento (8 marzo 2011, ore 11.04) nella prima pagina dell’edizione in rete di Repubblica. Non so se sono ipersensibile io, ma quel “Preso sindaco” mi sembra echeggi un po’ troppo da vicino le espressioni del tipo: “Preso l’azzoppatore di pitoni”, “Preso il ladro di zolfanelli”, “Preso guardone inveterato”, eccetera. Ovvero: in questo titolo l’essere sindaco, e per di più (orrore!) di una città australiana, è presentato né più né meno come l’essere delinquente. Cliccando sullo strillo si arriva all’articolo, che invece titola più sensatamente:

Chi testa i test?

17 gennaio 2011

Cominciano oggi (Ansa) i test d’italiano che i residenti non cittadini comunitari devono affrontare per ottenere il permesso di soggiorno di lungo periodo. A giudicare dal testo pubblicato dall’Ansa (qui), chiunque abbia dattiloscritto il test ha assoluto bisogno di ripassare alcune regole di orto-dattilo-grafia. Dopo un punto o una virgola, ad esempio (dopo, e non prima) va uno spazio.

Ordine pubblico

20 dicembre 2010

(ANSA) Roma, 21 dicembre. – Il primo Consiglio dei ministri del 2011 discuterà la bozza di decreto legge, definita congiuntamente dal ministro dell’Interno e dal ministro della Giustizia, che istituisce la “tessera del manifestante”. Il decreto prevede che ogni cittadino possa registrarsi presso la locale Questura come sostenitore di una delle parti politiche rappresentate in Parlamento. Tale tessera dovrà essere esibita all’ingresso di qualunque manifestazione politica (comizi, cortei, feste popolari eccetera), così come all’ingresso delle zone dichiarate sensibili dalle Forze dell’ordine in occasione di eventi istituzionali. Il decreto prevede inoltre che, sentito di volta in volta il parere dei responsabili dell’ordine pubblico, il Prefetto possa stabilire se a determinate manifestazioni politiche possano partecipare i possessori di tessera del manifestante relativa a qualunque parte politica, o solo i possessori di tessera del manifestante relativa alla parte politica organizzatrice dell’evento. Per incentivare la diffusione della “tessera del manifestante”, ha dichiarato il minstro dell’Interno, si potrebbe anche abbinarla ad eventuali offerte di favori o sconti per l’acquisto di gadget relativi alla specifica parte politica.