di Cinzia Rescia
(Recensione della dott.ssa Rescia, funzionario responsabile di biblioteca e sistema bibliotecario della biblioteca civica tortonese “Tommaso de Ocheda”. (Tortona, in provincia di Alessandria, è la città dove abito). mc)
“Il mostro piovresco e aracnideo che si è insinuato ovunque nei trecento cinquanta ettari di terreno boschivo racchiusi all’interno del Geopark sul Monte Argentea… e a Rosa e Fiore quasi sembra di sentire il suo gemito levarsi dal bosco mentre l’entità mostruosa letteralmente si spegne…”: poche righe che racchiudono tutti gli elementi costruttivi dell’ultimo romanzo del tortonese Marco Candida. Un bosco, un incendio mostruoso e devastante, due protagonisti. Un tema, senz’altro di attualità, che fa da sfondo ad una storia principale che si sviluppa nell’arco di una ventina di minuti, ma che riesce ad intrecciare e rievocare tutta la vita dei due protagonisti. Il romanzo sembra partire affannosamente, in modo oppressivo, ma in realtà Marco ci trasmette tutta la forza devastante, angosciante e mortale di un incendio. Lo descrive nei minimi particolari, descrive l’annientamento della vegetazione, degli animali, della vita stessa. E lo fa attraverso una scrittura altrettanto oppressiva e angosciante, con una punteggiatura scarsissima di punti fermi che inanella periodi interminabili, descrizioni minuziose, che appaiono quasi pedanti, ma che in realtà nascondono il desiderio di fare un resoconto in cui tutti i sensi, anche quelli irrazionali trasmettono il calore, l’atrocità e l’irruenza dell’incendio. “Stop!” Marco chiude così il primo capitolo e da questo momento inizia la storia, ci presenta i due protagonisti, amanti, che presto si troveranno avvolti nella furia dell’incendio, e tante storie si rincorrono, si intrecciano, e non ci fanno conoscere solo Rosa e Fiore, ma anche Silvano, il miliardario marito di Rosa e padrone del bosco, Valter, il fedele maggiordomo, e tanti altri che a loro modo fanno parte del mondo di Rosa e Fiore. I capitoli si susseguono e scorrono come le acque di un fiume, anch’esso protagonista di questo romanzo, e la scrittura di Marco non cambia, abbiamo sempre paragrafi lunghi, con pochi punti fermi, ma qui il ritmo è incalzante e la sua scelta ha un altro scopo, quello di invogliarci a scorrere nella lettura per scoprire come è scoppiato l’incendio e se Fiore e Rosa riusciranno a salvarsi. Buona lettura! C.R.