Archive for the ‘“L’ubicazione del bene” di Giorgio Falco’ Category

Giorgio Falco legge

8 febbraio 2010

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Tirare nel traffico

30 luglio 2009
Il numero 8 in palleggio è un giovanissimo Drazen Petrovic (1964-1993), all'epoca diciassettenne, sotto lo sguardo preoccupato di suo fratello Aleksandar.

Il numero 8 in palleggio è un giovanissimo Drazen Petrovic (1964-1993), all'epoca diciassettenne, sotto lo sguardo preoccupato di suo fratello Aleksandar.

di Giorgio Falco

[Questo articolo di Giorgio Falco è apparso in Repubblica ieri 29 luglio 2009].

Immaginate di essere il regista di una squadra di basket. Avete ventiquattro secondi a disposizione e la palla tra le mani. Partite dalla vostra metà campo, palleggiate zigzagando per evitare la pressione del difensore avversario. Usate una parte del gomito, della spalla e dell’anca per proteggere il pallone, mentre palleggiate con l’altra mano. Il palleggio è una danza fluida, discreta, come quella del difensore, che segue i vostri cambi di direzione.

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L’ubicazione del bene

28 giugno 2009

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di Alessandro Beretta

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Perché vorrei conoscere Giorgio Falco

12 giugno 2009

di Ivano Porpora

Leggo Falco a letto, girato di schiena. Lo leggo sulla poltrona alle tre di notte, di ritorno da una serata passata a giocare a scacchi. Lo leggo in cucina, i piedi sulla seduta. Silvia passa, mi chiede (ha questo modo delizioso di chiedere) di leggere un passaggio ad alta voce.
Le leggo due righe sul fotografo di matrimoni.
«È un saggio», mi fa.
«No. È un romanzo».
Ci pensa un attimo; nell’uscire dice: «Sembra un saggio».
È questa, penso, la forza di L’ubicazione del bene. In uno dei miei continui lapsus stavo scrivendo L’illusione del bene, benché il titolo originale sia molto più forte, indubbiamente ben scelto. È un romanzo che è un saggio, e non viceversa. E quindi uno di quegli strumenti che si cercavano, di cui abbisogniamo per capire l’oggi – per situarlo in una topografia dell’essere umano, dell’Italia, del 2009, delle lettere.

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Giorgio Falco, L’ubicazione del bene

4 giugno 2009

di Demetrio Paolin

Il libro di racconti di Giorgio Falco, L’ubicazione del bene, il suo secondo dopo l’esordio con Sironi (Pausa caffè), è certamente una delle uscite più interessanti del panorama letterario italiano. Mi piacerebbe quindi ragionarci, cercando di evidenziare quelli che a me sembrano i temi attuali e più stringenti.

Il titolo. Mi pare che il titolo possegga in sé una serie di notizie attorno ai temi del libro. L’ubicazione del bene è infatti un titolo polisemico, che si presta a diverse letture. In primo luogo rimanda ad un linguaggio notarile, soprattutto nell’ambito della compra-vendita di immobili. Il titolo quindi indicherebbe le coordinate catastali di un edificio che viene messo in vendita. In particolare nel libro di Falco si parla di una villetta messa all’asta (p. 17).
Il titolo, però, possiede altre suggestioni: ubicare il bene, situare il bene, Ovvero se il bene esiste dove lo trovo, come lo localizzo?

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Leggete assolutamente

26 Maggio 2009

di Giuseppe Genna

[Questo articolo di Giuseppe Genna è apparso oggi nel suo sito. Del libro di Giorgio Falco scrive oggi anche Mauro Covacich nel Corriere della sera].

Mi occuperò di tre libri, appena avrò il fiato di farlo. Si tratta di tre romanzi perforanti: Il tempo materiale di Giorgio Vasta (minimum fax), su cui da mesi rifletto; Il mio nome è Legione di Demetrio Paolin (Transeuropa); e il libro che segnalo oggi, L’ubicazione del bene di Giorgio Falco (Einaudi Stile Libero). Sono tre romanzi che mi appaiono fondamentali per il nostro tempo narrativo italiano.
Il libro di Giorgio Falco, che non c’entra assolutamente nulla a mio parere con Carver (così ho letto in giro), ma c’entra tantissimo con Cheever e con una tradizione italiana in cui vedo Volponi assai presente (congiunto obliquamente con una linea “impossibile” che da Leopardi, passando per Pascoli, attraversa Michelstaedter – ma sia chiaro: queste sono impressioni mie e soltanto mie), non è una rappresentazione mimetica e nemmeno allegorica del presente post-industriale o della faglia temporale che stiamo vivendo: è infatti un romanzo teologico e la post-industria non è un’ontologia, ma una sociologia. Se preso dal verso della rappresentazione cinica di un tempo umano spettrale, L’ubicazione del bene sarebbe un romanzo sociologico: lo sembra, in effetti, e non lo è. Se preso dal versante della meditazione sul Bene, immediatamente il Bene viene inteso come scelta morale, come opzione, come preterizione umana: e ciò anche sembra essere il libro di Giorgio Falco, ma non lo è.

Continua a legge l’articolo nel sito di Giuseppe Genna.

L’ubicazione del bene

19 Maggio 2009

di Giorgio Falco

I topi annusano di notte lattine compresse nell’asfalto, muovono baffi, fiutano ruote, risalgono nei motori delle auto parcheggiate tra batterie, liquidi di freni e di raffreddamento, imbevono code nell’olio semisintetico, costeggiano marciapiedi, pronti a rifugiarsi nei tombini. Cercano cibo di giorno, impauriti dalla luce sfidano il disgusto dei passanti e tornano alle intercapedini delle cantine, ai cunicoli, alle discariche, ai magazzini dei supermercati, ai depositi di industrie dismesse, ai musei. Gli scarafaggi sono di più, più dei topi, più degli uomini, escono di notte, traboccano dalle macchine spente del caffè, camminano sulle tazzine rivoltate dei bar chiusi, sui cucchiaini pronti come soldati per le prime colazioni dell’indomani. Gli scarafaggi abbandonano il perlinato delle trattorie, lasciano le cucine dei self-service, gli interstizi d’acciaio dei forni e dei frigoriferi, escono dalle tubature dei palazzi, dagli scarichi rumorosi dei bagni, dei lavandini e delle cucine, dove marciscono litigi e avanzi di cibo.
I piccioni svolazzano da un cornicione all’altro, beccano la carne sotto le ali, solleticano le zecche, che si lasciano cadere verso una nuova prolificazione.
Pietro guarda le cartine, scrive, conta, consulta gli elenchi del telefono, sottolinea gli annunci immobiliari di uffici, capannoni, laboratori.
– Non puoi lasciare il lavoro.
– Non lascio il lavoro. Lo cambio. Sono stanco.
– E io no? Io non sono stanca?
– Se vai avanti non sei stanca.

Questa è la prima pagina di L’ubicazione del bene di Giorgio Falco, in uscita in questi giorni per Einaudi Stile Libero. Per leggere tutto il primo capitolo, premere qui.