Archive for the ‘Madrigali della porta’ Category

Madrigali della porta (in serie: 46, 48-67)

4 luglio 2013

46.

di Maria Grazia Ortore

Se ora tu bussassi alla mia porta
e aprendoti ti vedessi danzare
senza nemmeno un tango da ascoltare
e la musica si accendesse all’improvviso
come un lampo sul tuo bel viso
sarei restia a farmi ancora desiderare.
“Prendimi” direi, mentre mi getto al tuo collo
e dietro al mio sogno per le scale mi scapicollo.

*

48.

di Mariaelena Gorini

   Se ora tu bussassi alla mia porta
con quei fogliettini bianchi
di cui fai sempre scorta
   e tendessi molle la tua mano
con tono caldo e un po’ suadente
non ti darei accesso al mio divano
   saresti un fedele poco convincente
e ti rispedirei al mittente.

(more…)

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Madrigali della porta, 47

28 giugno 2013

di giuliomozzi

Se ora tu bussassi alla mia porta, morte,
non so cosa farei.
Non so se mi dispererei
o se ti accoglierei come si accoglie
un amico che inevitabilmente dopo tanto
riappare, e non si sa cosa dire,
e si è cambiati tanto senza che
si riesca a ricordare quando, dove, come.
Ma tu non busserai, lo so:
un giorno rientrerò in casa
e tu sarai lì, già in attesa,
leggermente nervosa per il ritardo.

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Madrigali della porta, 45

28 giugno 2013

di giuliomozzi

Se ora tu bussassi alla mia porta
– dico alla porta del cuore –
si aprirebbe senza alcun rumore.
Entreresti in un appartamento vuoto
di vita. Qualche oggetto ignoto
e polveroso lo arrederebbe.
Chiunque si arrenderebbe ma tu,
tornata sul pianerottolo,
chiuderesti la porta
e ricominceresti a bussare:
ricominceresti a sperare.

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Madrigali della porta, 44

28 giugno 2013

di giuliomozzi

Se ora tu bussassi alla mia porta
nessuno ti risponderebbe. I casi
della vita sono questi:
tu sei venuta, dopo tanto, a cercarmi,
e io sono in bagno a sbarbarmi.
Da lì non ti sento. (Ma ti sto
pensando, proprio in questo momento).

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Madrigali della porta, 43 (coppia)

28 giugno 2013

di Roberta Michelini

1
Se ora tu bussassi alla mia porta
ti abbraccerei per tutte quelle volte
che tu mi hai detto amore e mi hai sorriso.
Se mi prendessi tra le mani il viso
e mi guardassi coi tuoi occhi dolci
mi scioglierei come la neve al sole.
Tu mi diresti: “Adesso sono qui.
Sapevo che mi avresti detto sì”.

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Madrigali della porta, 42

28 giugno 2013

di Giuseppe D’Onofrio

Se ora tu bussassi alla mia porta,
dato che non ho più voglia di piangerti
in quest’ennesimo tuo vestito nero,
preferirei restare da una parte
sul bordo basso del nostro letto caro,
guardarti di riflesso incorniciata
in tre quarti di specchio.
Mi godrei adesso – ultimo spettacolo –
l’arte breve del gesto
che ti spoglia davvero,
la lieve meraviglia del tuo sguardo
l’incitamento muto,
il tifo onesto,
lo svelamento cauto della voglia.

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Madrigali della porta, 41

28 giugno 2013

di Anna Maria Ercilli

Se ora tu bussassi alla mia porta
con mani coperte di foglie
ti penserei figlio mitico della terra
e sconosciuto alla vita ti prenderei
fra le braccia e crederei di amarti
crederei ai baci chiudendo ogni luce
fuori, sentirti e non sapere del domani
il correre delle ore come alani.

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Madrigali della porta, 40

28 giugno 2013

di Nicola Molon

Se ora tu bussassi alla mia porta
ti accoglierei con una torta in faccia
magari meringata
appena estratta dal congelatore
per rinfrescarti un poco la memoria:
definirei l’esatta
ricostruzione della nostra storia.

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Madrigali della porta, 39

28 giugno 2013

di Francesca Montomoli

Se tu ora bussassi alla mia porta
le spalle contro io v’appoggerei
perché ricordi conservo d’ogni sorta
eppure ricordarli non vorrei.
Mi buggerasti troppo spesso e sai?
Voltarsi indietro non conviene mai.

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Madrigali della porta, 38

28 giugno 2013

di Antonella Sbrilli

Se ora tu bussassi alla mia porta
guarderei il calendario
(giugno ventisei)
quanto tempo è passato
amore mio, ti direi
da quell’ultima volta
in cui bussasti alla mia porta
ma che importa
giacché è ora che bussi alla mia porta
ben venga il giorno e l’ora
e quel che porta.

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Madrigali della porta, 37

28 giugno 2013

di Matteo Pelliti

Se ora tu bussassi alla mia porta,
nell’ora antelucana delle quattro
fuggendo in qualche sogno da uno spettro,
ringrazierei la strada certo corta
tra la tua camera e la mia,
luce notturna nel corridoietto
che fa da faro
tra il tuo ed il mio letto:
amata e sempre amata figlia mia.

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Madrigali della porta, 36

28 giugno 2013

di Luca Alvino

Se ora tu bussassi alla mia porta
e mi strizzassi l’occhio come ieri
e io pensassi che fai la gattamorta
solo per stuzzicare i miei pensieri,
non mi farei tenere sulla corda
a fremere di voglie e desideri.
Svelto t’infilerei la lingua in gola
per toglierti il diritto di parola.

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Madrigali della porta, 35

28 giugno 2013

di Alessandra Celano

Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti vedessi, io, dallo spioncino,
pupilla e pesciolino,
sperduta nell’acquario della lente
(*),
so che non saprei essere accogliente
per quello smarrimento
uguale al mio.

(*) Valerio Magrelli, Era già sera in terra, in Disturbi del sistema binario, Einaudi, 2006

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Madrigali della porta, 34

28 giugno 2013

di Grunto Attanasio

Se ora tu bussassi alla mia porta
togliendoti gli occhiali,
e s’io togliessi i miei, che sono uguali,

e poi tu entrassi dentro la mia casa
col tuo passo discreto,
inciampando però contro il tappeto,

e s’io a mia volta t’inciampassi addosso…
t’abbraccerei. Ché adesso, ahimè, non posso.

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Madrigali della porta, 33

26 giugno 2013

di giuliomozzi

Se ora tu bussassi alla mia porta
io mi immobilizzerei:
cercherei di non far nessun rumore,
di spacciarmi per assente.
Ti sentirei bussare e ribussare,
esitare sul pianerottolo,
infine scendere le scale.
Mi affaccerei allora alla finestra
e aspetterei di vederti uscire in strada
per inseguirti.

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Madrigali della porta, 32

26 giugno 2013

di Elisa

Se ora tu bussassi alla mia porta
non riuscirei a dirti: «vattene»;
ti chiederei solo di non fare rumore.
Sono troppi gli inquilini
che scendono e salgono ogni giorno le scale della mia anima.
Se ora tu bussassi alla mia porta
dovrei lasciarti andare via,
riprendermi quello che sono stata
per capire chi sono adesso.

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Madrigali della porta, 31 (sequenza)

26 giugno 2013

di Francesca Perinelli

Se ora tu bussassi alla mia porta,
con stelle, risa e birra per le mani,
buone cose d’estate,
io ti scompiglierei i pochi capelli
ti fisserei negli occhi
andremmo al primo campo di patate
o di zucchine, o dentro i boschi belli,
e nudità scambieremmo a palate.

Se ora tu bussassi alla mia porta,
sapresti dire ancora “Non ti amo,
ma parlami, mi basta una parola”?
Giuro che “Falqui” non pronuncerei.
O forse, perché tu sei spiritoso,
lo prenderesti a ridere, l’invito:
mi salteresti addosso
come un leone, dopo un lungo ruggito.

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Madrigali della porta: un limite

26 giugno 2013

Vista la gran quantità di Madrigali della porta che stanno arrivando, mi vedo costretto a mettere un limite al gioco: prenderò in considerazione solo quelli che arriveranno entro il 30 giugno. Poi ridarò spazio ai Tipi umani. gm

Madrigali della porta, 30

26 giugno 2013

di giuliomozzi

Se ora tu bussassi alla mia porta,
subito ti aprirei:
ma tu non saresti là.
Allora chiuderei,
ma tu busseresti di nuovo
e io di nuovo aprirei – per non trovarti.
E poi di nuovo e di nuovo e di nuovo
si ripeterebbe la storia.
Allora mi nasconderei
nell’angolo più remoto della casa,
mi premerei un cuscino sulla testa:
ma sempre ti sentirei
bussare, bussare, bussare,
tu che non ci sei.

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Madrigali della porta, 29

26 giugno 2013

di Stefano Bartezzaghi

Se ora tu bussassi alla mia porta,
al modo di chi parta, e nulla porta,
ma nella mano aperta un po’ di sale,
la scala ti saprei indicar che sale
e ad altre sale porta
aperte da una parte sopra un porto:
tu getteresti il sale, sola, al sole
e vuota e aperta
sarebbe allora la tua mano porta.

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