I personaggi producono l’ambiente che li circonda

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di Demetrio Paolin

La prima volta che ho visto il Compianto di Niccolò dell’Arca è stato per caso. Avevo accompagnato mia sorella a Bologna sulle tracce di Luca Carboni, quando sono entrato in questa chiesa vicino a piazza Maggiore e ho visto l’opera. Da allora, le volte che passo per Bologna e ho un tempo sufficiente da far due passi, io un momento per contemplare il compianto lo trovo sempre. Cosa mi colpisce di quest’opera? Perché da anni la guardo ma mi sfugge sempre qualcosa. Qualche giorno fa, complice una serie di ragioni accessorie, che qui non si nominano, stavo rileggendo Body Art di Don DeLillo e mentre leggevo Body Art mi sono venuti in mente Niccolò dell’Arca e il suo Compianto. Del romanzo di DeLillo ho posto la mia attenzione su quei passaggi in seconda persona che di solito stanno in testa ad alcuni capitoli, una sorta di soliloquio del personaggio principale, che potrebbero benissimo essere i pensieri di Mr. Turtle o – perché no – gli stessi penesieri del narratore. Comunque quello che mi colpiva era la descrizione dell’ambiente, intesa come somma di aria, luce, profumi, odori, luoghi, che veniva come suscitata dagli stessi pensieri di chi in quel momento prendeva la parola. L’ambiente non era seperato dal personaggio, ma il personaggio costruiva l’ambiente.

Ecco. Ora guardate il Compianto: cosa vi colpisce? Non c’è uno sfondo, un paesaggio, non c’è nulla; eppure, se guardate bene le statue, tutto emana una descrizione paesaggistica: il paesaggio non c’è eppure è totalmente interiozzato dai diversi protagonisti. La donna che si lancia con il suo grido sul corpo morto di Cristo, quella bocca spalancata e le vesti che le si allungano non danno l’idea di un momento di bufera, in cui la terra trema e il cielo si oscura? Non c’è nella disposizione dei diversi corpi, nel loro porsi a corona attorno al corpo morto, una sorta di protezione? Da cosa? Dalla pioggia che cade? Possibile, perché no?

Quello che voglio dire è che un romanzo è non solo una relazione di personaggi tra di loro, ma è una relazione dei personaggi con i relativi ambienti, fino ad arrivare a pensare che più chiaramente descriviamo e facciamo agire un personaggio, più chiaramente controlliamo i suoi gesti, e con più nitore si produce l’ambiente che li circonda.

Ecco: in Scritto ad arte, il corso di scrittura creativa che con Valentina Durante ho progettato per la Bottega di narrazione, lavoreremo in questo modo su testi e narrazioni. Non ci interessa tanto la semplice descrzione di un quadro in un libro, ma proprio vedere come i meccanismi della narrazione possano essere visti anche nei quadri e viceversa.

Il bando, se volete, è qui. E qui trovate una serie di articoli di Valentina Durante sull’argomento.

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Una Risposta to “I personaggi producono l’ambiente che li circonda”

  1. I personaggi producono l’ambiente che li circonda — vibrisse, bollettino | l'eta' della innocenza Says:

    […] via I personaggi producono l’ambiente che li circonda — vibrisse, bollettino […]

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