di giuliomozzi
1. Affidare la gestione della fiera di Milano alla squadra che oggi gestisce la fiera di Torino e affidare la gestione della fiera di Torino alla squadra che oggi gestisce la fiera di Milano.
2. Trovare un accordo sulle date: per esempio, la fiera di Milano si potrebbe fare da Natale al 31 dicembre, e quella di Torino dal 1° gennaio all’Epifania.
3. Come al punto 1, effettuando lo scambio ogni anno. Oppure come al punto 2, scambiando le date ogni anno. Oppure come al punto 1 e come al punto 2, tutt’insieme, tutti gli anni.
4. Avvicinare Rho a Milano, trainandola [*] con dei cavi; e nel contempo allontanare il Lingotto da Torino, sollevandolo con degli elicotteri: in modo da rendere uguali agi e disagi per i visitatori.
5. Praticare sconti per ottimisti a Milano e per pessimisti a Torino, in modo da compensare il differenziale d’immagine.
6. Effettuare la fiera di Milano ogni mese, in modo da poter festeggiare la trentesima edizione nel 2020. Poi si può tornare alla programmazione annuale.
7. Pareggiare le opportunità dando, a Milano, grandi stand per pochi soldi ai grandi editori; e a Torino piccoli stand per molti soldi ai piccoli editori (o viceversa).
8. Ripetere ogni anno, a Torino, la trentesima edizione (almeno fino al 2020).
9. Non fare nessuna fiera del libro.
10. Fare un’unica fiera del libro, a Campobasso, preferibilmente in gennaio, affidandone la direzione artistica a Claudia Schiffer.
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[*] Posto che Rho sia femminile. Altrimenti: trainandolo.
22 Maggio 2017 alle 22:36
Oppure chiedersi: ma se sono 30 anni che Il salone del libro si tiene a Torino, e funziona, perché diamine dovremmo spostarlo a Milano?
23 Maggio 2017 alle 06:11
Sul “funziona” ci sono ragionevoli dubbi. Che per il pubblico sia tutto bello eccetera, senz’altro. Ma per esempio:
http://torino.repubblica.it/cronaca/2015/10/06/news/dati_gonfiati_sugli_ingressi_al_salone_del_libro_ora_la_fondazione_ammette-124431370/
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/12/salone-del-libro-di-torino-4-arresti-turbativa-dasta-su-assegnazione-evento/2899440/
E in passato cose anche più gravi.
23 Maggio 2017 alle 12:03
A parte le giuste osservazioni in merito a numeri truccati e gravi turbative che hanno gettato un’ombra sul Salone e consentito a mio avviso, che Milano si facesse avanti, credo che il risultato del Salone di quest’anno definitivamente chiarisca che il Salone del Libro è di torino. Milano può dedicarsi alle altre molteplici e amene attività di cui si fa gran vanto. Che peraltro non sono da meno quanto a polemiche, Expo inclusa
23 Maggio 2017 alle 17:08
A portare il Salone a Milano, l’Associazione italiana degli editori (Aie) ci provava da un pezzo.
24 Maggio 2017 alle 19:18
Ma la domanda è : ci rimprovera il prossimo anno o uno smacco gli basta?