di giuliomozzi
Quella che vedete qui a fianco è la copertina di uno dei libri che ho più volte riletto nei miei verdi anni (diciamo, più o meno, tra la fine delle elementari e l’inizio delle scuole medie): Il mondo vivente nei mari tialiani, di Enrico Tortonese, celebre biologo, e L. Rossi, scrittrice per l’infanzia della quale non so nulla. Si tratta di un romanzo didattico, come se ne scrivevano una volta: un gruppo di ragazzini, in vacanza al mare, incontra un giovane naturalista che li introduce a una conoscenza scientifica (molto accurata, e con ottimi disegni) della fauna e della flora marina; perlomeno di quella fauna e flora che si possono conoscere tra spiagge e scogliere. Essere figli di una coppia di biologi facilita certe opportunità.
Un altro libro che lessi e rilessi, ma del quale non ricordo l’autore o gli autori, s’intitolava Le rocce. Un altro ancora s’intitolava forse Dal pallone all’aeroplano, ma nel ricordo l’immagine del libro si confonde con quella di Dalla terra alla luna, di Jules Verne. Ma di tutti questi libri, scientifici o fantascientifici (di Verne avevamo anche Viaggio al centro della terra oltre a, naturalmente, Ventimila leghe sotto i mari), quello più affascinante era uno che non potevo leggere: perché era scritto in francese.
Si trattava, in realtà, della traduzione francese di un libro tedesco: Anatomie et biologie des rhinogrades. Un nouvel ordre de mammifères: il divertissement di Harald Stümpke, anche lui un illustre biologo. I rinogradi, come dice il nome, sono animali che camminano sul naso; e non solo ci camminano, ma ci fanno un sacco di altre cose interessanti. Usano il naso per combattere, per andare a caccia, per l’approccio sessuale, e chi più ne ha più ne metta. Non poco del fascino dell’opera sta nei disegni, scrupolosissimi:
Si può capire, dunque, come non abbia saputo resistere quando, qualche giorno fa, cercando tutt’altro, mi sono imbattuto in The Resurrectionist: The Lost Work of Dr. Spencer Black, dell’altrimenti a me ignoto E. B. Hudspeth. Che si è preso la briga di ipotizzare (ammetto: non so quanto credibilmente) l’anatomia di una quantità di creature fantastiche: dagli angeli al cane Cerbero (quello che “con tre gole caninamente latra”), dalle sirene alle sfingi (per tacer dei satiri):
Ovviamente non ignoro l’esistenza dei bestiarii medievali o di quell’ardito compendio che ne è, o pretende di esserne, il Libro degli esseri immaginari di Jorge Luis Borges e Margarita Guerrero; e non mi sfugge la parentela di questi libri con libri dedicati a tutt’altri argomenti: da Le città invisibili di Italo Calvino (da molti idolatrato, per me un po’ troppo meccanico nel suo insistito allegorismo) a La letteratura nazista d’America di Roberto Bolaño. E io stesso, di tanto in tanto, favoleggio di scrivere un La letteratura inedita in Italia (qui accanto una proposta di copertina dovuta a Daniele Muriano): favoleggio, dico, e in realtà un po’ di pagine ne ho pure scritte, e prima o poi – se la morte non mi sorprende – finirò col finirlo.
Tutto questo sconclusionato elenco per dire una cosa: che la “saggistica fantastica” è un genere letterario che mi interessa, mi incuriosisce, e spesso – nelle realizzazioni che mi càpita di incontrarne – mi sorprende piacevolmente. E poiché so che esistono esperti più o meno di qualunque cosa, mi permetto di lanciare un appello: esperti di saggistica fantastica, se esistete, battete un colpo. Ho bisogno di uno o due di voi.
Tag: E. B. Hudspeth, Enrico Tortonese, Harald Stümpke, Italo Calvino, Jorge Luis Borges, Jules Verne, Margarita Guerrero, Roberto Bolaño
15 marzo 2017 alle 15:47
E il Codex di Luigi Serafini dove/come si colloca, se si colloca?
15 marzo 2017 alle 15:57
Geniali quelli che si inventano queste cose e – ma lo sai, che te lo dico a fare – è solo tutta colpa tua se ne ho scoperto l’esistenza: in fondo sono meraviglie che (per me, a mio modo di percepirle) allargano il possibile della realtà. Si diventa lettori, come esploratori: la massima avventura è quindi fare nuove scoperte e l’immaginazione fatta passare per vera mi fa morire di goduria. (Ma ancora non so se è un bene o un male 😉 ). Detto questo: gli ultimi due o tre titoli sembrano davvero intriganti: intanto me li segno, ma saranno ancora in vendita?
15 marzo 2017 alle 16:15
Chiara: nell’altrove assoluto. E’ uno dei libri più bizzarri che abbia mai visto.
Ma.Ma: sì.
15 marzo 2017 alle 17:09
Non sono un’esperta ma mi è venuta subito in mente la Bibbia, tra giganti, Elohim, angeli di vario tipo, senza considerare l’apocalisse … insomma il testo sacro è pieno di creature fantastiche … chi dice poi che non siano vere?!
15 marzo 2017 alle 18:12
Ha questa magia, la saggistica fantastica, che ti prende al solo elenco illustrato dei titoli.
15 marzo 2017 alle 19:22
[…] Oggi invece ripenso alla saggistica fantastica (di cui si può leggere qualche titolo zoologico qua) e, favolando sulla bellezza delle antiche rappresentazioni topografiche, capisco che è […]
15 marzo 2017 alle 20:47
Condivido una parte della mia “lista dei desideri” (l’ordine è rigorosamente casuale):
“Yōkai Daizukai”: guida illustrata realizzata dal mangaka Shigeru Mizuki. Vi si trova l’anatomia particolareggiata di 85 mostri tradizionali del folclore giapponese. Qualche anteprima qui: http://pinktentacle.com/2009/10/anatomy-of-japanese-folk-monsters/
“A Natural History of the Fantastic” di Christopher Noll: nato come crowdfunding su Kickstarter, si può acquistare su Amazon.
“Favole periodiche. La vita avventurosa degli elementi chimici”, di Hugh Aldersey-Williams, BUR.
“Zakarīyā ibn Muḥammad al-Qazwīnī: ‘Ajā’ib al-makhlūqāt wa-gharā’ib al-mawjūdāt (Marvels of Things Created and Miraculous Aspects of Things Existing)”: non ci sono tavole anatomiche, ma è comunque bello da guardare https://www.nlm.nih.gov/exhibition/historicalanatomies/qazwini_home.html
“Suiko juni-hin no zu 水虎十二品之図 (Guida illustrata a dodici tipi di kappa, creatura mitologica che abita laghi, fiumi e stagni)”.
“Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale”, di Paolo Albani e Paolo Della Bella, Zanichelli.
“Il gabinetto delle meraviglie di mr. Wilson”, di Lawrence Weschler, Adelphi.
“Travis Louie’s Curiosities”, di Travis Louie, Baby Tattoo Books.
“FRITZ KAHN”, catalogo Taschen: bellissime e surreali infografiche sul corpo umano.
Infine, non fantastico ma bello:
“The Sick Rose: Disease and the Art of Medical Illustration” di Richard Barnett, Thames & Hudson.
16 marzo 2017 alle 07:27
Grazie, Valentina. (Nel Forse Queneau sono censite anche un paio di discipline inventate dal mio sodale Stefano Brugnolo).
16 marzo 2017 alle 09:45
Flegonte di Tralle lo hai letto? Più horror che fantastica ma insomma.
16 marzo 2017 alle 11:07
quanto mi piacerebbe leggere la letteratura inedita in italia, dai finiscilo
16 marzo 2017 alle 11:28
Ho letto nell’elenco di Valentina Durante l’indicazione di “Favole periodiche.L vita avventurosa degli elementi chimici.”
L’argomento di questo post mi sembrava proprio molto estraneo,ed invece ora posso riferire la mia recente entusiasmante lettura di un testo che tratta in maniera fantastica la chimica vista dalla mente appassionata e eccezionale di un ragazzo futuro scienziato.Si tratta
di “Zio Tungsteno”Ricordi di una infanzia chimica. L’autore è Oliver Sacks.Mi piace molto come scrive.
16 marzo 2017 alle 15:06
Oddio no, Andrea, Flegonte di Tralles mi mancava. Provvedo.
16 marzo 2017 alle 16:33
[…] via Zoologie fantastiche, e come trovarle — vibrisse, bollettino […]
16 marzo 2017 alle 21:19
Ho dato un occhiata tra i miei libri. A parte cose particolari penso ti possa interessare “bestiari del medioevo” di pastoureau.
16 marzo 2017 alle 22:53
Pastoureau lo conosco, Andrea. Grazie.
16 aprile 2017 alle 14:38
Mozzi, Lei è una creatura meravigliosa! Un piacere immenso leggerLa!
16 aprile 2017 alle 15:28
Meraviglioso no. Passabile, forse.
16 novembre 2017 alle 12:23
Bellissimo articolo