di giuliomozzi
1. E’ gratis.
2. A scatola chiusa comprate solo Arrigoni.
3. Siete curiosi di capire com’è possibile che sia davvero necessario uccidere Giulio Mozzi (benché poi, di anno in anno, lui sia sempre là, come un Ercolino Semprimpiedi).
4. Avete sentito dire che Gabriele Dadati è un bel tenebroso, e volete controllare di persona.
5. Avete visto e tentato di ascoltare le videolezioni di Giulio Mozzi e volete capire se sareste in grado di sopportare la sua orribile dizione per un anno intero.
6. Avete già la certezza che il 10 e 11 settembre 2016 pioverà.
7. Siete abbastanza snob da snobbare il Festivaletteratura di Mantova.
8. Non avete capito bene che differenza ci sia tra la Bottega di narrazione e le altre scuole di “scrittura creativa”.
9. Avete sentito dire che ci sarà il buffet.
10. Volete sapere com’è che funziona la faccenda, in poche parole.
Le istruzioni per iscrivervi al “porte aperte” della Bottega di narrazione sono qui.
Il bando della Bottega di narrazione 2016-2017 è qui.
22 giugno 2016 alle 15:34
il mio unico buon motivo per non partecipare a ‘porte aperte’ della Bottega di narrazione:
non entro mai in una boutique di Chanel, per il semplice fatto che so già di non poter acquistare un abito firmato Chanel. e i motivi possono non essere solo economici. ah, ma dato che son qui, grazie per il gradito invito, Giulio. Io continuo a guardare la vetrina 🙂
22 giugno 2016 alle 15:58
“ Venerdì 7 settembre 2007 – Al Festival della Letteratura di Mantova di letteratura ce n’è pochina. C’è Franca Valeri – la « signorina snob » -, c’è Alberto Arbasino – il loggionista di Voghera -, c’è anche l’immancabile insaziabile Lella Costa. C’è anche una giovane scrittrice, tale Milena Agus, che, poverina, dice che lei scrive per conservare, perché gli sembra brutto che tutto vada perso etc. E infatti conserva tutto, i fatti, le frasi, cosicché anche gli amici, quando vogliono sapere che hanno fatto quel tale giorno etc., lo domandano a lei etc. Io ho ripensato a un diario: « 5 agosto 1987 – “ Écrire: essayer meticuleusement de retenir quelque chose, de faire survivre quelque chose, arracher quelques bribes précises au vide que se creuse, laisser, quelque part, une trace, une marque, ou quelques signes. “ (Georges Perec, Espèces d’espaces, 1974) ». Povero Perec, era tanto bravo, ma aveva capito poco anche lui. “ [*]
[*] Lsds / 73…
22 giugno 2016 alle 16:13
ahahahah… ma come fai a ricordarti certe pubblicità (parlo del tonno Arrigoni)? La seconda parte mi ha fatta piegare in due: “è così gustoso, così digeribile… specialmente se gli togliete la scatola”. Ma daiiii: è stupenda.
22 giugno 2016 alle 17:28
“5. Avete conosciuto e tentato di sopportare Giulio Mozzi e volete capire se sareste in grado di reggere il suo orribile carattere per un anno intero.”
Penso di farcela, ma ad ogni buon conto mi sto allenando.
24 giugno 2016 alle 09:01
[…] tutte le informazioni, potete fare riferimento al sito ufficiale del corso e a quest’elenco di buoni motivi per partecipare, preso dal blog di Giulio […]