
Abū Ḥāmid Muḥammad Ibn Muḥammad Aṭ-ṭūsī al-Ghazālī, lettore forte
di giuliomozzi
1. E’ la moda, bellezza. E noi siamo snob.
2. Se è per tutti, non è per me.
3. Aspetto l’edizione economica.
4. Non ho tempo. Sto leggendo Memoirs of a stomach written by himself, That all who eat may read, edited by a Minister of Interior, Londra 1853, e mi prende troppo (v.).
5. “Tutti”? Ma cosa intendi per “tutti”? “Tutti” quelli del tuo giro, del tuo ambientino di critici criticoni e di scrittorucoli presentuosoni? “Tutti” quelli che incontri in treno in tram sull’autobus? “Tutti” i tuoi parenti? Cerca di essere preciso. L’elettrauto che hai sottocasa, l’ha letto? E le signore del forno?
6. Non è possibile che tutti siano leggendo lo stesso libro. E’ un’illusione percettiva. A meno che non si tratti di un libro del papa o del manuale per la dichiarazione dei redditi.
7. Se sembra che tutti stiano leggendo lo stesso romanzo, ciò significa solo che l’editore lo ha promosso bene. I nani del marketing sanno che se si riesce a produrre questa “illusione percettiva” (come dice il signore del n. 6) e a mantenerla per quattro o cinque giorni, è fatta.
8. Per forza, lo danno via a 7 euro e 99.
9. Lo leggono, vabbè. Ma gli piace?
10. Non è bello ciò che piace, ma ciò che piacerà ancora tra due secoli o quattro. Tipo il kebab: adesso è di moda, ma cosa ne sarà nel 2372?
23 febbraio 2016 alle 09:57
Beh, io ho provato a leggere un libro che stavano leggendo tutti… non sono arrivata neanche a metà e non ho capito si siano appassionati.. in realtà appassionate.
http://oriana75.wordpress.com/2016/01/16/50-sfumature-di-follia-i-libri-che-non-finiro-mai/
23 febbraio 2016 alle 11:02
Io approvo la ragione n.2.E’ buona o non è buona?
23 febbraio 2016 alle 12:22
Leggere quella roba commerciale io?
Sia mai!
23 febbraio 2016 alle 12:35
e d’altra parte… bisogna leggere anche il peggio se no come facciamo a capire il nostro tempo e i lettori che incontriamo in metropolitana… e poi vorrai discuterne in rete con cognizione di causa o esordirai sempre con “Non l’ho letto però secondo me eccetera”. E poi non bisogna rinchiudersi nella torre d’avorio. Sono un lettore non un intellettuale (che come si sa si rinchiudono nelle torri d’avorio eccetera). Un pregiudizio pernicioso e mortifero: quello che leggono tutti fa schifìo… se non provi… e poi non si dice fa schifo, ma non mi piace, dopo averlo assaggiato… se piace a tanti diavolo ci sarà un diavolo di motivo… cercalo, anche tra le righe, e aiuta i tuoi contemporanei a leggere, tra le righe… continua…
23 febbraio 2016 alle 13:23
Non lo leggo perché la lista è lunga e l’ultimo arrivato finisce in coda
23 febbraio 2016 alle 13:34
Che sarà del kebab nel prossimo futuro? E degli indispensabili suoi romanzi?
23 febbraio 2016 alle 14:02
Eh, Roby: mai sentito parlare del kebab mutante?
23 febbraio 2016 alle 14:16
No, sai che sono molto indietro, sto cercando di documentarmi. Però ho già sentito parlare di stranezze che avvengono in piazza della stazione (c’è un kebabbaro, sempre intento a leggere qualcosa). Ci sarà qualche nesso, suppongo.
23 febbraio 2016 alle 15:06
La numero 5 è fantastica: basterebbe quella.
23 febbraio 2016 alle 15:08
“Tutti” meno io.
23 febbraio 2016 alle 15:38
Se un mio libro piacesse davvero a tutti, io, fossi l’autore o l’autrice, mi preoccuperei. Seriamente.
23 febbraio 2016 alle 15:59
Un motivo buono potrebbe anche essere che non si riesce a scaricare il pdf da torrent …
23 febbraio 2016 alle 17:08
Giros: intendo, nell’articoletto, i motivi volontari. Sennò, bisognerebbe contare a es. che prima di riuscire a leggere quel tal libro potrei morire, e così via.
23 febbraio 2016 alle 17:08
Steffymars: io no. Troverei la cosa curiosa, questo sì.
23 febbraio 2016 alle 17:22
sono da numero due, di solito. e poi frequento l’elettrauto sotto casa e il bar di cerutti gino detto drago.
23 febbraio 2016 alle 17:30
E’ abbastanza volontario come motivo, vuol dire che se devo spendere qualcosa non lo leggo (è un’opzione del motivo 2, “aspetto l’edizione economica” ma meglio ancora aspetto l’edizione free)
23 febbraio 2016 alle 22:47
” 8 dicembre 1976 – Partire dall’idea che tutti hanno sempre ragione. Dare ragione a tutti. E anche a me stesso. ” [*]
[*] Lsds / 724
24 febbraio 2016 alle 10:44
Giros, un pdf scaricato da torrent può essere un’ “edizione free”, ma il più delle volte (per l’esperienza mia) è una copia illegale.
24 febbraio 2016 alle 10:56
Sì, questo è vero (scherzavo comunque: non bisogna scaricare da torrent)
Credo sia anche il motivo per cui alcuni editori detestano gli e-book: diventa troppo facile copiare e smerciare gratis.
24 febbraio 2016 alle 14:32
tutte le ragioni che elenchi hanno la loro ragione d’essere. per me comunque dipende dal libro. procedo libro per libro, caso per caso. mai generalizzare! alcuni li leggo certo. anche se molti-tutti li stanno leggendo pure e ne parlano tanto tanto… altri no. e non me ne importa.
sono una lettrice esigente. 🙂
25 febbraio 2016 alle 06:22
Ma, Giros: nessuno degli editori con i quali ho o ho avuto che fare (e si va dai grandi come Mondadori o Einaudi a medi come Marsilio ai minimi come Laurana ec.) mi pare “detesti” i libri digitali. Sai: una merce che non ti occupa posto in magazzino è straordinariamente comoda.
(Ah: se trovi in giro pdf, vuol dire che dietro c’è il libro di carta. Altrimenti troveresti epub, mobi ec.) (se non sbaglio).
25 febbraio 2016 alle 08:53
Sì, in fin dei conti anche io sono favorevole al digitale anche se credo sia un discorso diverso dalle foto ad esempio (in quel caso il digitale soppiantò completamente la pellicola, per i libri non penso che ciò avverrà)
Da un epub è facilissimo ottenere anche un pdf. In fin dei conti l’epub ha solo il vantaggio di adattarsi al formato dello schermo ma alla base c’è un file di testo (rtf credo o in alcuni casi addirittura txt) che poi è semplicissimo estrarre e trasformare anche in pdf.
25 febbraio 2016 alle 09:05
Io infatti i libri li leggo tutti in pdf (compreso quelli che ho scritto io, visto che nessuno me li stampa :-)) perchè utilizzo il pc. Di solito mi converto da solo anche gli altri formati e mi sono fatto una piccola biblioteca in pdf organizzata per genere, autore etc.
25 febbraio 2016 alle 12:17
Già: l’Epub ha “solo” il vantaggio di adeguarsi al formato dello schermo. Ti pare poco. Chissà perché i libri digitali offerti dai grandi negozi in rete hanno tutti questa caratteristica (anche il Mobi, quello che gira su Kindle, si adatta al formato dello schermo) mentre nei torrent si trovano (per l’esperienza mia) quasi solo pdf.
25 febbraio 2016 alle 13:03
HTML. Un file in formato EPUB è una collezione di file HTML ed altri media organizzati come in un sito web, più un pugno di file XML che ne definiscono struttura e metadati, il tutto archiviato in un file ZIP.
Il punto non è se sia facilissimo trasformare un file EPUB in un PDF (è facilissimo se ci si accontenta di risultati scadenti, un po’ meno se si hanno degli standard di qualità), ma perché farlo.
25 febbraio 2016 alle 16:33
Ma pensieri oziosi non stava dormendo ? Acc … si è risvegliata 🙂
Caro Giulio se vuoi informazioni maggiori sui vantaggi del pdf ti invito a scrivermi in privato … se poi nun te ne po’ fregà de meno …amici come sempre e alla prossima 🙂
25 febbraio 2016 alle 17:28
(Io trovo molti epub nei motori di ricerca per Torrent o direttamente via Google. I pdf li converto facilmente in epub perché mi interessa che non si perdano tre cose: i rientri ad inizio paragrafo; i corsivi nel testo se ce ne sono; la “giustificazione” in margine. Com’è ovvio mi riferisco alla narrativa, la poesia fa invece un mucchio di problemi, e bisogna sgobbarci.
In effetti non capisco nemmeno io perché convertire un epub in pdf soprattutto se si ha intenzione di leggerlo con un lettore ebook).
25 febbraio 2016 alle 18:09
Giros, non è mica da ieri che traffico con documenti digitali. Ci traffico per lavoro dal 1982. Non ho la minima idea di come sia fatto un pdf, di come sia fatto un epub, eccetera (così come non ho idea di come funzioni la mia lavatrice): ma ti assicuro che so adoperarli (e faccio anche dei bucati eccellenti).
25 febbraio 2016 alle 18:33
Ottimo per te. L’importante è che tu ne sia convinto … se ti scarseggia il lavoro sui libri e apri una lavanderia mi raccomando i prezzi: che siano bassi e convenienti, come alla Conad 🙂
25 febbraio 2016 alle 19:08
No, l’importante è che sia vero.
25 febbraio 2016 alle 19:48
Ripeto: ottimo per te se è vero e sei convinto di una cosa vera. Se invece tu fossi convinto di qualcosa che non è vero … beh, allora non è più tanto ottimo (stiamo andando fuori tema … tra un pò viene pensieri oziosi e ti faccio vedere che diventa come una iena … )
26 febbraio 2016 alle 09:58
Non hai ripetuto: hai detto una cosa diversa.