
La tavola rotonda
di giuliomozzi
1. A dice: “Mi piace, ma non tanto”. B dice: “Non mi piace, ma è questione di gusti”. C dice: “E’ una buona storia, è scritto bene, ma niente di più”. D dice: “Di romanzi così se ne pubblicano tanti”. E dice: “Eh, ma di romanzi così ne abbiamo pubblicati tanti”. F dice: “Sì, troppi”. G dice: “Però qualcuno ha venduto”. H dice: “Altri no”. Alla fine si rimanda la decisione.
2. A dice: “E’ tremendo!”. B dice: “A me pare un capolavoro”. Il resto della truppa non si schiera. Vincerà quello, tra A e B, che è più in alto nella gerarchia. Se sono pari, si rimanda la decisione.
3. A dice: “Non è gran che, ma di questo autore Tizio abbiamo pubblicato finora otto romanzi, e dritto o storto li abbiamo sempre vendicchiati”. B dice: “Veramente, dell’ultimo abbiamo venduto seicento copie”. C dice: “Così tante?”. D dice: “Aspetta che controllo. Un momento. Ne abbiamo vendute cinquecentoventotto”. E dice: “E quanto vuole di anticipo?”. F dice: “Il solito. Tremila euro”. G dice: “Ma è un’enormità! Non esiste”. H dice: “Gli diciamo che lo pubblichiamo ma non gli diamo anticipo”. I dice: “Ma è offensivo”. Alla fine, si rimanda la decisione.
4. A dice: “Ma non gliel’avevamo già respinto l’anno scorso, questo?”. B dice: “Sì, ma è una nuova versione”. C dice: “A me è sembrata uguale alla prima”. D dice: “Ho fatto un riscontro sulle prime venti pagine. Non ha cambiato una virgola”. E dice: “Ci sta prendendo per il culo”. F dice: “Aspetta, nella sinossi scrive che ha cambiato il finale”. G dice: “Il finale era l’unica cosa che andava bene”. Si decide per il no.
5. A dice: “L’autore è il cugino del figlio del fratello di Superman”. B dice: “Aspetta… Ma allora è il figlio di Superman!”. C dice: “Appunto”. D dice: “Ma il libro com’è? Io mica l’ho letto”. E dice: “Mah, tutto sommato, non è neanche male.. C’è la storia dell’infanzia su Krypton, il rapporto difficile con sé stesso, l’improvvisa scoperta dei superpoteri…”. F dice: “Tutte cose lette e rilette”. G dice: “Sì, non possiamo pubblicare l’ennesima biografia di un supereroe scritta dal figlio”. H dice: “Però, Superman…”. I dice: “Ha telefonato”. L dice: “Chi ha telefonato?”. M dice: “Superman. Ha detto che ha il massimo rispetto per il nostro giudizio, ma se lo pubblichiamo gli fa molto piacere”. N dice: “Che schifo”. O dice: “Be’, direi che potremmo pubblicarlo”. Alla fine si rinvia la decisione.
6. A dice: “Questo è bello, non c’è niente da dire”. B, C, D, E dicono: “Siamo d’accordo”. F dice: “Quanto vuole di anticipo?”. G dice: “Non ne abbiamo ancora parlato. Ma l’agente è Wonder Woman”. H dice: “Allora siamo a posto. Vorrà almeno settemila euro”. I dice: “Non mi va di prendere impegni senza avere le idee chiare”. L dice: “Ma è tutto chiarissimo: un bel libro con un bell’anticipo”. M dice: “La sapete la barzelletta? Tizio domanda a Caio se ha letto un certo romanzo, e Caio risponde che no: ma ha letto l’anticipo”. Tra le risate, si rinvia la decisione.
7. A dice: “Per me è brutto”. B, C, D, E dicono: “Siamo d’accordo”. F dice: “Ma allora, perché Batman ce l’ha segnalato?”. G dice: “Sarà uno della sua corte”. H dice: “Eh, però, Batman…”. I dice: “Batman cosa?”. L dice: “Eh, con i libri di Batman ci facciamo dei bei soldi”. M dice: “Tu pensi…”. N dice: “Ragazzi, non stiamo a strologare. Dobbiamo sentire Batman”. Nel frattempo, si rinvia la decisione.
8. La riunione salta perché è febbraio e A, B, C e D hanno l’influenza. Tutte le decisioni sono rinviate.
9. A dice: “Non ho capito: ma questo romanzo, lo ha scritto o no?”. B dice: “Dice che è a buon punto”. C dice: “Ma a che punto esattamente?”. D dice: “Sentite, è un autore della casa, non possiamo stare qui a discettare”. E dice: “Gli abbiamo sempre fatto i contratti a libro finito”. F dice: “Avrà bisogno di soldi”. G dice: “Ho sentito che la moglie l’ha piantato”. H dice: “Ah, adesso capisco”. I dice: “Ma di che cosa parlerebbe, questo ipotetico romanzo?”. L dice: “Abbiamo solo il titolo”. M dice: “Spara”. N dice: “Da marito ero ricco“. Tra le risate, si rinvia la decisione.
10. A dice: “Bello, bello. Proprio bello”. B dice: “Però l’autrice ha quarant’anni”. C dice: “In effetti, è un po’ vecchierella”. D dice: “Ma ce l’ha un’idea per un secondo libro?”. E dice: “A me ha detto che sì, ma non so quale”. F dice: “Ma se la sente, poi, questa qui, di andare in giro per la promozione?”. G dice: “Mah, ha due bambini”. H dice: “E il marito?”. I dice: “E’ separata”. L dice: “Non andrà in giro da nessuna parte. Questa al massimo va fino al supermercato, e pure di fretta”. M dice: “E allora, lo facciamo o no?”. N dice: “Ci sono i pro e i contro”. O dice: “Bisognerà sentirla, sondarla”. Alla fine si rinvia la decisione.
15 aprile 2015 alle 07:01
Ma quindi in *controlla* nove casi su dieci si rinvia la decisione? E allora tutta la roba che si pubblica? È perché le CE sono troppe?
(Carino. Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere. Anzi, se non ci fosse da ridere, ci sarebbe da piangere.)
15 aprile 2015 alle 08:19
Quindi una esordiente che ha superato di gran lunga i 50 non la pubblicheranno mai perché ha praticamente un piede nella tomba…
15 aprile 2015 alle 08:30
Casa editrice Godot
15 aprile 2015 alle 08:31
Due figli e il marito separato, cioè una “vecchia” che non sa organizzare bene nemmeno una spesa al supermercato: non si capisce bene come la suddetta, alla sua veneranda età, e nonostante i due figlioli (per non parlare del disgraziato del marito) sia riuscita a scrivere un romanzo e per giunta bello bello. Solo gli editori possono ignorare che la quarantenne separata e madre, per scrivere un bel romanzo, si è già trasformata in Wonder Woman, la quale come supereroe non ha nulla da invidiare a Superman o Batman. Per di più è sexy da paura e ha due tette da spettino.
Qualcuno lo spieghi loro.
Inoltre, mi domando cosa pensino costoro degli uomini quarantenni separati con due figli (spero le stesse cose che per la donna, altrimenti fanno ulteriormente brutta figura).
Ops, si è fatto tardi, devo correre al supermercato!
Firmato: Una quarantaduenne (con due figli, ma non separata) 😉
15 aprile 2015 alle 09:34
Nel punto 5 e nel 7 non mi aspettavo si rinviasse la decisione, ma che si pubblicasse supinamente. Se fosse davvero come dici, non sarebbe poi così male… odio l’ipocrisia servile.
15 aprile 2015 alle 09:55
“Da marito ero ricco” è un gran bel titolo.
15 aprile 2015 alle 10:59
Mah! M’è nato un accostamento improvviso dopo la lettura dell’articolo: le sette opere di misericordia di Brughel, non ricordo se il vecchio o il giovane. Certo che c’è da disperarsi se funziona così. E tutti i corsi e le botteghe di scrittura cosa diventano, allora?
15 aprile 2015 alle 11:21
“Vincerà quello, che A e B, che è più in alto nella gerarchia”:
non ho capito bene.
15 aprile 2015 alle 11:41
Questo articolo mi ha fatto ridere, ma mi ha anche messo paura, lo giuro!
15 aprile 2015 alle 11:51
Attendo con Deborah chiarimenti sugli editori e gli uomini quarantenni separati con figli (e che vanno pure al supermercato)
15 aprile 2015 alle 12:00
tristemente devastante… 😦
15 aprile 2015 alle 12:45
Da confrontare con questo.
15 aprile 2015 alle 12:48
Grazie, Stefania: ho corretto.
15 aprile 2015 alle 15:14
(meraviglia 🙂 )
15 aprile 2015 alle 16:41
Una “vecchierella di quarant’anni”? Ma quante primavere di bellezza, ohibò!
15 aprile 2015 alle 16:52
Gabriella, Nadia, C.: il maschilismo – non come ideologia cosciente, ma nei comportamenti di fatto – vige anche nel magico mondo dell’editoria.
15 aprile 2015 alle 18:58
E se l’autrice ne avesse sessanta, di anni? Non oso nemmeno pensare all’improntitudine di un simile relitto umano!
15 aprile 2015 alle 19:05
“ 19 aprile 1995 – « 6 maggio 1962 – “ Uh “ dice la gente quand’io apparisco; “ Uh “. Un coro di antipatia, disapprovazione, ostilità. » (Angelo Fiore, Diario d’un vecchio) “ [*]
[*] La s-formazione dello scrittore / 280
15 aprile 2015 alle 23:49
@Giulio
E’ vero che hai una mente fervida, ma andando avanti di questo passo alla fine esaurirai la materia e, avendoci abituati ai decaloghi, ti toccherà riscrivere o ritoccare i Dieci Comandamenti (sorriso).
16 aprile 2015 alle 19:10
L’ha già fatto quel tale, Bart, riducendoli a due.
19 aprile 2015 alle 11:11
Be’, anche in altri ambienti di lavoro, l’unica decisione che spesso si riesce a prendere in una riunione è quella di rinviare le altre decisioni.
(Inizialmente avevo commentato anche sui maschilismi volontari ed involontari, anche questi diffusi in altri ambienti di lavoro. Alla fine la mancanza di distacco personale aveva reso il tono un po’ troppo amaro…)
24 aprile 2015 alle 13:54
[…] quel punto facciamo una bella votazione e vediamo, se fossimo stati noi in riunione a decidere (come fanno qui), chi avremmo pubblicato. In questo momento propenderei comunque per non svelare né l’autore […]
24 aprile 2015 alle 14:57
Oddio, la mia situazione è andata in scena!! 😦
3 Maggio 2015 alle 12:14
La Neri Pozza ha pubblicato una quarantenne con tre figli. Ma l’editoria non è l’unico settore in cui l’età non conta, anzi? La Bellonci scrisse il suo miglior romanzo da anziana.
3 Maggio 2015 alle 20:13
E, per dire, Mariapia Veladiano – che ha avuto un buon successo – ha esordito in Einaudi, collana Stile libero, più che cinquantenne.
11 giugno 2015 alle 16:03
Sto pubblicando una storia fantasy a puntate sul mio blog. Domanda: dovesse un giorno diventare un racconto o un romanzo, potrei sottoporla a un editore anche se non totalmente inedita? Quali leggi esistono a riguardo?
11 giugno 2015 alle 18:32
Leggi? La legge non c’entra. Se all’editore sta bene di pubblicare la narrazione anche se “non totalmente inedita”, la pubblica. E se no, no.
11 giugno 2015 alle 18:45
Grazie.
11 aprile 2017 alle 14:49
Magari mi sbaglio, ma mi ha ricordato un racconto di Durrenmatt di cui ora non ricordo il nome…
11 aprile 2017 alle 19:09
A, B, C, D, H e L? Ammettilo, Giulio: questa parata alfabetica l’hai rubata a Durrenmatt.
11 aprile 2017 alle 20:04
Tutto a buon spendere, ovviamente.