
Uno dei più antichi fumetti conosciuti. Basilica di San Clemente, Roma (1100 circa)
La rubrica sarà a cura di Matteo Bussola. Per l’immagine qui sopra, leggere qui.
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This entry was posted on 24 ottobre 2014 at 10:29 and is filed under Annunci. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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24 ottobre 2014 alle 11:47
” 13 novembre 1982 – Nel fumetto la parola è fumetto. ” [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 50
24 ottobre 2014 alle 15:59
sono molto curioso e – lo ammetto – pure un po’ prevenuto.
anche perché il fumetto (modalità di espressione per la quale ho un vero e proprio culto) non è, come si potrebbe inferire dall’immagine del post, l’unione di parola e immagine.
attendiamo fiduciosi il prossimo martedì.
24 ottobre 2014 alle 16:21
me gusta mucho la formazione dei fumettisti!
non sarebbe male tra un po’ anche una rubrica sulla formazione dei fotografi (si, ok, sono incontentabile)
24 ottobre 2014 alle 20:30
“ Giovedì 17 dicembre 1998 – I fumetti. Ovvero i cartoons. Ovvero le « bandes dessinées ». « Nel senso di bande? » Peut-être. “. [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 51
24 ottobre 2014 alle 23:07
Sì, però, se lo scrittore si racconta con un testo, il fumettista dovrebbe rappresentarsi graficamente.
25 ottobre 2014 alle 10:04
“ 25 marzo 1994 – Stava per iniziare la grande diretta televisiva del Palio. il percorso, diversamente dal solito, era attraverso tutta la città, che veniva mostrata come non l’avevo mai vista, splendida nella giornata di festa, dal bravissimo teleregista. « Porta San Paolo », ad esempio: chi se n’era mai accorto che ci fosse? Corrado invece, che era con me davanti al televisore, sì. (Questo sogno è il sogno « della vista ». Per una parte è storia: verso i sedicianni io « scoprii » Siena. Profittando delle indicazioni dei miei nuovi amici, – quelli che per semplificare chiamo sempre « gli architetti » – io me ne andavo in giro a piedi o in bicicletta, incontrando chiese, vicoli, scorci per me assolutamente inediti. Facevo anche fotografie, esploravo musei. Sono stati anni felici, pieni di sole, innamorati, appassionati. Le oscurità – e la saggezza « cattiva » (« captiva ») – degli anni d’infanzia furono dimenticate in un attimo. Ero libero, liberissimo. Poi c’è un aspetto simbolico. « Porta San Paolo » mi fa pensare a San Paolo, ovviamente, e in particolare alla sua conversione, e di seguito al dipinto di Caravaggio che, come è arcinoto, si trova qui a Roma a Santa Maria del Popolo e che non molti anni fa ho rivisto e considerato. Credo di aver pensato allora che il pittore aveva giocato sull’ambiguità del messaggio: il soldato che giace a terra tramortito potrebbe essere stato abbattuto dalla vista della enorme massa bianca abbagliante del cavallo, o forse la stupefacente visione è frutto del suo sogno, forse l’uomo disteso sta dormendo e sognando la grande bestia luminosa (il cavallone sarebbe una sorta di « fumetto »). Forse « convertirsi » è « vedere » qualcosa. Forse in quegli anni luminosi, abbaglianti, io, l’incredulo, vidi e credetti) “. [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 52
25 ottobre 2014 alle 12:21
Bellissimo questo primo “fumetto ” che hai scelto per avviare la serie.
Forse vale la pena di trascrivere anche le parole attribuite dal pittore-fumettista a ciascuno dei protagonisti della vicenda illustrata:
Sisinnio: -Fili de le pute,traite! Gosmari, Albertel, traìte! Fàlite de retro co lo palo, Carvoncelle!
Clemente: Duritiam cordis vestris saxa trere meruisti!,
dove la differenza tra i servi che vengono incitati a trascinare il palo e la riflessione sentenziosa del santo, è marcata con un epiteto scurrile “fli de la puta” pronunciate da questo tale Sisinnio che forse potremmo considerare l’antesignano di un caporalato già all’epoca bene organizzato. E il santo che sottolinea la colpa di questi poveri disgraziati, dicendo che si sono meritati di trascorrere tutta la vita a trascinare pali a causa delle loro gravissime colpe.Insomma, dai, non è cambiato niente da mille anni circa a questa parte. Potenza del fumetto!
25 ottobre 2014 alle 13:22
Cristina, be’ si può anche considerare un post come il contenuto d’un fumetto (nuvoletta) che rende noto il pensiero o il motto del personaggio. Basterebbe solo mettere in basso o in fondo al post la figura disegnata…
Un’idea semplice e carina.
25 ottobre 2014 alle 13:36
“ Giovedì 4 dicembre 1997 – È morto Jacovitti. Mi ricordo che non mi piaceva. Forse mi sembrava troppo pulp. O troppo oratorio. Del resto i fumetti mi piacevano poco tutti. Quello che mi piaceva di più era Tiramolla, che, mi sembra di ricordare, non piaceva a nessuno. *. [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 53
25 ottobre 2014 alle 14:33
Andrea, quando dico che quello è “uno dei più antichi fumetti conosciuti”, ovviamente scherzo.
25 ottobre 2014 alle 15:40
Ma perchè è necessaria per forza la nuvoletta per connotare il fumetto e non disattendere il nome? In considerazione poi del contesto? Ci sono tanti studiosi che in merito all’immagine dell’intestazione, l’ hanno definita un antesignano del “fumetto” con questo intendendo l’utilizzo di più codici…Io non ho considerato la definizione di Giulio scherzosa. Anzi.
25 ottobre 2014 alle 16:19
” Sabato 8 luglio 2000 – Perché i fumetti hanno il fumetto? Dice lei: perché fuori l’aria è fredda e quando si parla si forma una nuvoletta di fumo. Mah… Come se fuori facesse sempre freddo… Come se il parlare si potesse vedere… “. [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 54
26 ottobre 2014 alle 09:10
“ Giovedì 21 febbraio 2008 – « Chi lo ha conosciuto guardando l’omonima serie televisiva trasmessa in Italia negli anni Ottanta certo non lo riconoscerà. Una nuova collana di fumetti dedicata all’incredibile Hulk sbarca nelle edicole americane da mercoledì prossimo e presenta una sostanziale novità: il mitico supereroe dei fumetti della Marvel Comics cambierà pelle e non avrà più il consueto colorito verde, ma apparirà completamente rosso. » (Dal web) “. [*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 55
27 ottobre 2014 alle 10:09
“Il fumetto – che taluni dicono guazzetto – può prepararsi con pochi ingredienti: olio, limone, brodo ristretto di pesce o sugo d’arrosto, profumi dell’orto, burro maneggiato e altri ingredienti variamente combinati…”, se non ho sbagliato quaderno d’appunti (da Luigi Filoprotide Pappacicci, “L’arte di ben cucinare con risparmio traendo piacer dal farlo”, Edizioni Popolari, Bibbona – 1895)
27 ottobre 2014 alle 20:32
Non sono d’accordo con Cristina. Il fumettista non è solo colui che disegna. Fumettisti sono anche quelli che scrivono testi e dialoghi e peraltro esistono autori che scrivono e disegnano le storie, ricoprendo entrambi i ruoli.
27 ottobre 2014 alle 21:28
“ 22 luglio 1995 – Perché non dire che la letteratura, se non morta, era già moribonda quando l’ho conosciuta, facciamo un quarant’anni fa? Si potrebbe far data dal suicidio di Pavese, anno 1950 (vedere a questo proposito la cronologia di Calvino). Per quanto riguarda la mia generazione, morta lo era abbondantemente fin dall’inizio. I « fumetti » di Nicolini erano già « prevalenti » quarant’anni fa. Gli anni Sessanta e ss. sono stati soltanto il coup de grâce. “.[*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 58
27 ottobre 2014 alle 21:52
Suvvia, sergio l. duma, era una boutade. 😉
28 ottobre 2014 alle 00:00
“ Giovedì 18 giugno 1998 – La bambina – che canta molto bene la canzone del Titanic – mi chiama « Fred Flinston ». (Mi spiegano che è uno del fumetto Gli antenati. « È quello che gli succede tutto », precisano) (Immaginavo che mi potesse succedere tutto, ma diventare un fumetto no) (Non è vero: lo immaginavo benissimo) “.[*] [**]
[*] En attendant il 28 ottobre (2014).
[**] La s-formazione dello scrittore / 59