Il coltello (Le cose che ci sono in casa, 25)

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di Claudio Mercandino

[Le regole del gioco sono qui].

Dormendo nel cassetto, o mio coltello,
nascondi al buio il tuo baglior lucente:
accanto al seghettato tuo fratello
sonnecchia in te uno spirito tagliente.

Mai lama vidi tanto risplendente
né brivido mi colse così bello
di quando guardo te, forza silente,
dormendo nel cassetto, o mio coltello.

Di fato e di vendetta sei modello,
ché sai punir con lampo onnipotente
le offese e, se non parli senza appello,
nascondi al buio il tuo baglior lucente.

La lama tua è sottil, forte e fendente,
l’impugnatura è ornata da cesello,
il fil tradisce in te un guizzo impaziente
accanto al seghettato tuo fratello.

Che sia strumento orrendo da macello,
o mezzo di pietà pel soccombente,
oppur stia ancor, bagnato, nel lavello,
sonnecchia in te uno spirito tagliente.

Oh, se parlar potessi, quanta gente
d’amor saprebbe storie e anche d’avello
o di bistecche, vittime incruente,
che tu ben custodisci, o mio coltello,

dormendo nel cassetto.

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