di Claudio Mercandino
[Le regole del gioco sono qui].
Quando, la sera, stanco dopo il duro
dì di fatica, già pregusti il dolce
e languido abbandono, e nei tuoi sogni
un morbido divano c’è, od un letto,
ove poggiar le reni ed il bacino,
sempre lui cerchi: un soffice cuscino.
Di lana o di sintetico è il cuscino,
di crini o piume, e sa attutire il duro
impatto al vulnerabile bacino,
e dell’insonne render sa assai dolce
il viaggio nel dormire, si che il letto
ricco scrigno diventi dei suoi sogni.
Giammai in romanzi, canti, libri, sogni
prive si narran storie d’un cuscino:
perfin gli amanti che, dopo aver letto
il galeotto libro, incontro a un duro
destin di morte andàr, l’ultimo e dolce
su un origlier scambiaronsi bacino.
Quando l’umido piede dal bacino
del pediluvio trai, e intanto sogni
rigenerante il coricarti e dolce,
allor poggi il tallone sul cuscino:
descriver quel piacere è affar ben duro,
sabato nel villaggio del tuo letto.
Quadrato, tondo, oval, guancial da letto
rettangolar, da testa o da bacino,
d’ogni color, per lo sgabello duro
o pel giaciglio di felini sogni,
di trine ornato od essenzial cuscino,
il naufragare in sua dolcezza è dolce.
È tenero il suo cuor, d’amata il dolce
peso sostiene, accanto nel tuo letto,
mentre l’omero suo si fa cuscino
ed indifeso il collo al tuo bacino
s’arrende; e al fin dei tuoi sognati sogni
di morte il duro sonno fa men duro.
Sotto il bacino, sul sofà, sul letto
di sogni intriso, o ancor sul suolo duro,
sempre gentile e dolce m’è il cuscino!
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