di Roberto RobySan Gasco
[Le regole del gioco sono qui].
Spremiagrumi che te ne stai
nascosto,
dietro al forno a microonde,
riposto,
vagheggi la luce fluorescente,
da otto watt,
che sopra di te raro risplende.
La pesa digitale te la ruba
ignara
del misfatto d’adombrarti;
importante
più di quanto non lo sia
lei si sente.
Tu, con la tua cupola angolata,
retta,
che il Brunelleschi ricorda,
netta,
imperniata sopra un’esagonale
pila,
trascinata a ruota dall’asincrono
motore,
di succhi e vitamine ci provvedi.
Limone, arancia, pompelmo
e cedro,
chinotto, lime e mandarino,
tutti gl’esperìdi,
tu frulli e frulli indifferente
ora orario, or’antiorario
e mai
fermo, secondo che mano sospinge.
All’essenza vai sol te lo si chieda,
ma…
questa luce che ti manca è peggio
del fatto
che col kumquat non ci sai fare!
Non osi violare quel minuto
frutto
che il tuo padrone gradisce tutt’intero
ingollare.
T’amo, spremiagrumi, e per tuo amore
e nostra intesa,
questa sera sposterò la pesa.
Tag: Roberto Gasco, RobySan
22 giugno 2014 alle 17:16
sposta sposta 🙂
3 luglio 2014 alle 13:59
Peccato che gli agrumi mi procurino acidità.
21 febbraio 2023 alle 13:21
Ecco, dopo tanti anni di onoratissimo servizio lo spremiagrumi in oggetto è scomparso. Letteralmente, sparito. E nessuno in casa sa quale sia il suo destino. Si è volatilizzato. Non scherzo.