di Gianluca Trotta
[Le regole del gioco sono qui].
Quel cassetto sembrava rappresentare tutto ciò che non andava nella sua famiglia. Che disastro! (Ian McEwan, L’inventore di sogni)
Oh tu, cassetto pieno di ciarpame,
di pile scariche, di candeline,
di scotch, post-it, Prit secca e macchinine
rotte, elastici, spago e fil di rame,
biglie, chiodi, cocci di vasellame,
nastro adesivo, forbici, puntine
da disegno, fogli scritti a dozzine.
Quante volte di te vorrei far strame?
Poi mi prende pietà di tua esistenza:
in fondo sei lo specchio del mio “io
profondo”, sei evidente allegoria,
riveli a me la mia inefficienza,
il fallimento, tutto lo sciupio.
E perciò: viva la tua anarchia!
Tag: Gianluca Trotta
19 giugno 2014 alle 15:13
quei cassetti lì sono come una foto scattata da una macchinetta per fototessera istantanea