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This entry was posted on 16 febbraio 2014 at 23:11 and is filed under Archivio giulio mozzi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.
17 febbraio 2014 alle 13:03
E perché no?
Qualcuno potrebbe associarlo alla “teoria del bicchiere”.
17 febbraio 2014 alle 17:30
Cioè: “Dato un bicchiere, si romperà”.
😉
17 febbraio 2014 alle 19:26
No!
“Vedere sempre il bicchiere mezzo pieno”:
Star davanti a una “lavagna” vuota e dirsi: [I]Ma sì, il progetto è qui dentro (nella testa)![/i].
Guardare oltre.
18 febbraio 2014 alle 11:03
la questione è interessante: rivendicare qualcos’altro, un progettare oltre, ancora prima che ci sia qualcosa, perchè come mi pare abbia scritto Maria Zambrano essere è solo essere contro. Che poi è la questione di Bartleby lo scrivano che lascia la pagina bianca perché si assesta dalla parte di tutte le posibilità e potenzialità e libertà che sarebbero uccise da un qualunque passaggio all’atto (in una tensione poi all’infinito, una forza, che proprio sta agli antipodi di quella cadavericità e anemia con cui B. è descritto dal notaio)