Che poi gioco al massacro proprio non è, visto che vi si invita a dir bene – e non a dir male. Allora: la raccolta completa (ulteriormente risistemata) è qui. Scegliete i quattro – quattro! – componimenti secondo voi migliori dalle sezioni: Arti superiori, Busto e petto, Pancia, Lombi (lasciando stare intermezzi e corone) (non necessariamente uno per sezione, sia chiaro). Indicateli nei commenti qui sotto e, magari, dite in una riga o due perché quei componimenti vi sembrano i migliori. Grazie. ac+gm
26 ottobre 2013 alle 14:57
le mie preferenze, dovendo esprimerne solo quattro, stanno tutte tra busto e petto:
il testo che ho apprezzato di più è di Maria Luigia Longo, ‘Il torace’. l’ho riletto diverse volte, mi piacciono i suoni e tutte quelle tavole, lastre e spazi tesi
poi di Marco Simonetti ‘L’ascella’ per la ‘pulizia’
poi di Mariella Prestante ‘la canottiera’ perchè dice tanto, con agilità e ironia
poi mi è piaciuto il testo di Sofia Bruschetta ‘le vertebre’ dove mi attrae un certo tono malinconico
me ne frego un po’ delle indicazioni ed esprimo almeno un’altra preferenza: Stefania Sorbara, ‘le braccia’ sulla sezione arti superiori, per i suoni
26 ottobre 2013 alle 15:35
Andrea Breda Minello, Le dita, per l’effetto magico.
Marco Simonetti, L’ascella, per il soffuso erotismo.
Mariella Prestante, La canottiera, per l’umorismo.
Manu, Avambraccio in fa, per una sensazione incalzante di ‘gorgo onirico’ (faraone di ghiaccio, fiore di loto, filiera macchinosa, farò di te Lisbona… )
27 ottobre 2013 alle 11:56
comunque si chiama simonelli a meno non si tratti di una quasi-omonimia
27 ottobre 2013 alle 12:00
1) Antonella Fontana, Le Vene delle Braccia: spiritoso, fresco, ironico, divertente.
2) Gianluca Garappa, L’Avambraccio: molto ispirato e trascinante.
3) Francesca Garello, La Pancetta: riesce a rendere attraente una parte del corpo maschile ben poco attraente
4) Morena Silingardi, Il Muscolo Quadrato dei Lombi: suscita passione.
27 ottobre 2013 alle 17:00
A me piacciono:
-Il tocco (Prestante), per ‘erotismo diffuso (che va a farsi friggere all’ultima rima);
– La mano (Del Moro), molto elegante
– La pancia (Vuano) fresca e piacevole.
Aggiungerei “l’Oliponto”, molto originale e un po’ malinconica, ma temo non faccia parte della giusta sezione. In alternativa, indico “Le vene delle braccia”, ironica nella sua vampirica infermeria.
27 ottobre 2013 alle 19:31
in effetti, Azzurra, doveva essere Marco Simonelli. Dio solo sa da dove sia sbucato quel Simonetti. grazie della segnalazione.
27 ottobre 2013 alle 22:12
Non senza indecisioni: voto.
Le dita, di Andrea Breda Minello (su questa no, no).
L’orologio, di Silvia Cassioli (bella, temo che perda quota al terzultimo verso, ma era quasi finita…)
La vena, di Alessandra Carnaroli (che nomino solo perché non ci ho capito nulla, e ha messo in moto ciò che lo spirito del vocativo addormenta.)
L’ascella, di Marco Simonelli (questa non so se mi piace. Forse non mi piace. Però non si può dire che non renda).
29 ottobre 2013 alle 10:50
Proviamo a dire.
Manu: L’avambraccio (luci e ombre). Senza nessuna esitazione questo mio voto. Ottima l’idea, belle le divagazioni (quasi un diario). Ogni mattina aspettavo la pubblicazione della nuova nota. Imperdibile.
Silvia Cassioli: L’orologio. Mi piace l’idea dell’amare un oggetto dell’amato, come se ne fosse il prolungamento naturale.Mi piace che si ami questo oggetto anche in assenza dell’amato, come se ne fosse la traccia rimasta.
Adriana Libretti: Il deltoide. Mi piace l’ironia di Adriana, mi diverte. Apprezzo quel tono da proclama, come di chi scende nell’agone.
Mariella Prestante: La canottiera Forse sono condizionata dall’immagine di questo post, ma la canottiera ha il suo perché, in effetti. Mi piacciono le rime ricercate, mi piace il costruire un racconto di cornice. Mi ha fatto sorridere.
30 ottobre 2013 alle 17:01
Francesca Del Moro, La mano
Silvia Cassioli, L’orologio
Francesca Matteoni, La scapola
Marco Simonelli, L’ascella
il criterio, come per la prima sezione: buon equilibrio fra rispetto della regola (forma chiusa) e originalitá del punto di vista, ovvero dell’approccio percettivo all’oggetto lodato
2 novembre 2013 alle 20:39
– Stefania Sorbara, “Le braccia”: misura, versatilità, emozione.
– Marco Simonetti, “L’ascella”: ironia, leggerezza, “bacino kinky”.
– Chiara Daino, “La cresta iliaca”: sonorità rock, dionisiaco e giocoso coraggio con cui ripropone il tormentone erotico dello “schianto d’ossa”.
– Normanna Albertini, “Le cosce” desiderio struggente, vividezza delle immagini.
Ne sono rimaste fuori tante, è stata dura decidere. Di Prestante le avrei scelte tutte.
18 novembre 2013 alle 16:44
[…] le zone tra capo e collo, dopo il tratto tra petto e lombi, ora il gioco al massacro sulle Lodi del corpo maschile entra nella sua fase più delicata. Vi […]