Un arrivederci
di giuliomozzi
Poetato abbiam poetato; il risultato
è stato quel che è stato: abbiam lodato
il corpo maschio in ogni parte e stato
e se qualcosa è stato trascurato
non fu per cattiveria, ma per dato
di fatto: c’era un termine, segnato
al trenta di settembre.
Il collo, il culo, il cazzo, l’occhio, il naso,
il piè, lo sternocleidomastoideo,
il petto, la ferita, il pube, il pelo,
la calza, la canotta, l’orologio,
le labbra, il lobo, i nei, la bocca, il mento,
la mano, l’ombelico, la mascella:
e poi ci metto eccetera.
Ci siamo divertite e divertiti
senza ritegno e, sì, senza pretese:
abbiamo pasticciato col poetese,
abbiamo fabbricato odi e rispetti
e sonettuzzi e madrigali e versi
più liberi, con rima e senza rima:
talvolta un po’ sbilenchi…
Tant’è. L’impresa è ormai compiuta. Ai posteri
clemenza e non sentenza domandiamo.
È stato un gioco estivo, rinfrescante.
Ed ora basta. Ne faremo un libro.
Lo compri chi lo vuole: il prezzo basso
è garantito, e la ricreazione
si spera. Ci direte.
* * *
Ci siamo divertiti
di Alessandra Celano
Ci siamo anche battuti a suon di accenti
forti nel blog, in singolar tenzone,
in versi producendo spiegazione
di questo e quello, in rima nei commenti.
Sentite se ne son d’ogni colore
sul linguaggio di femmine e di maschi e
sul senso del poetar (fischi per fiaschi
pure son stati presi, nel furore).
Alcune/i hanno deriso, altre/i hanno riso,
altre/i ancora, perplesse/i hanno osservato.
In tante/i sono state/i dell’avviso
che molto questo gioco abbia insegnato.
Ed io, con una lacrima sul viso (*),
penso: «Ma è già finito? Che peccato!»
(*) grazie, Bobby
* * *
La pace dei sensi
di Mariella Prestante
Se vuoi quel tuo barzotto e fiacco membro
tener celato dentro la mutanda
come si cela in casa l’educanda:
e sia. Non mi lamento. Ma rimembro
i tempi in cui, glorioso benché sghembo,
sapeva il fatto suo, e si ergeva il glande
come polena che fendesse l’onde
ardita e d’ogni esitazione sgombra.
Bei tempi, sì. Ma ahimè, anche la mia micia
peraltro è spesso un poco smorta e stanca
e quel che un dì le piacque, ormai la sfianca.
A letto, orsù: io metto la camicia,
tu metti il pigiamone a righe: il sonno
darà bei sogni a quei che agir non ponno.
Nota dell’autrice. Lo spunto viene dal notissimo dell’Alamanni Ben puoi questa mortal caduca spoglia. – “Benché sghembo”: dettaglio autobiografico.
2 ottobre 2013 alle 07:50
fantastica la mesta chiusa di mariella prestante! e ora? aspettiamo!
2 ottobre 2013 alle 08:52
Grazie grazie, davvero una perfetta conclusione 🙂
2 ottobre 2013 alle 08:56
Dopo tanta e orgiastica frenesia di poetici intenti, una conclusione che un po’ è vanto e un po’ è rimpianto. Ad maiora!
2 ottobre 2013 alle 09:51
E’ stato tutto bello e divertente! grazie!
2 ottobre 2013 alle 09:58
miiiiii, che strazio sto Bindi! ma è così grave? aiuto 😦
Bindi a parte, l’ultimo applauso mio va alla pace dei sensi di Mariella! Per il resto, un grazie e un buon lavoro, Alessandra e Giulio (si, dev’essere grave: mi rendo conto che sto iniziando ad usare le maiuscole!)
2 ottobre 2013 alle 10:36
Mariella, … resta con noi. 🙂
2 ottobre 2013 alle 15:55
E’ stata una bellissima, intelligente e soprattutto divertente esperienza poetica. E adesso? Possiamo sperare di rileggere tutte le composizioni in una futura pubblicazione?
2 ottobre 2013 alle 18:55
Grazie a tutti/e (in primis al padrone di casa) per questo gioco divertente che mi ha dilettata e istruita al tempo stesso! 🙂
3 ottobre 2013 alle 05:53
Maria Rosa: un file scaricabile con tutti i testi (formato pdf) sarà pronto a giorni.
Quanto a una pubblicazione vera e propria, con tanto di editore e di promozione, ci stiamo lavorando. Non potrà essere una pubblicazione di tutti i testi; dovremo fare una selezione. E l’editore, al solito, va trovato.
4 ottobre 2013 alle 09:15
Scusate, ma vi pareva che rinunciassi a ringraziare tutti quelli che mi hanno tenuto compagnia per mesi, deliziandomi, facendomi ridere e sorridere, insegnandomi, facendomi arrabbiare a volte, spesso portandomi a riflettere su sfumature, pregi e difetti?
Ho aspettato qualche giorno a farlo perché sto ancora asciugandomi le lacrime, mi pare ovvio!
È stato bello, grazie a tutti.