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Quando vedo il tuo cazzo bello in forma,
oh io non posso no dimenticare
che una pompetta te lo rende enorme.
Quando mi penetra ardito e pimpante
oh io non posso no dimenticare
le due strizzate che gli desti avante.
E in queste orrende visïoni assorta
benché tu spinga, palpi, ciucci ed ansimi
fredda mi sento come e più che morta.
Nota dell’autrice. La poesiola è ricalcata sulla celeberrima poesiola del grande Iginio Ugo Tarchetti intitolata Memento, che qui si riporta per praticità:
Quando bacio il tuo labbro profumato,
cara fanciulla, non posso obbliare
che un bianco teschio v’è sotto celato.
Quando a me stringo il tuo corpo vezzoso,
obbliar non poss’io, cara fanciulla,
che vi è sotto uno scheletro nascosto.
E nell’orrenda visione assorto,
dovunque o tocchi, o baci, o la man posi,
sento sporgere le fredda ossa di un morto.
Chi fosse interessato al prodotto (e al suo funzionamento) può leggere ad esempio qui.
Nota del curatore. Questa delle “dislodi” è una proposta arrivata da Rosaria Lo Russo. Direi che nel gioco ci può stare (un po’ come quelle storie del signor Bonaventura del periodo nero, quando nell’ultima vignetta gli toccava pagare un milione…). gm
3 settembre 2013 alle 17:35
Mariella coglie nel segno, come sempre. Domanda: canteranno mai i poeti maschi una dislode a tutto il silicone che c’è nei corpi femminili? Poi ci sarebbe da fare una riflessione sugli orrori (unisex) che si possono trovare scavando più in fondo delle visioni macabre di Tarchetti, ma il discorso porterebbe troppo lontano.
3 settembre 2013 alle 20:20
la pompetta orenda
3 settembre 2013 alle 20:22
chi scrive è Rosaria Lo Russo non Silvia Cassioli
3 settembre 2013 alle 20:23
si è appropriata della mia identità
3 settembre 2013 alle 20:24
no, veramente è lei che si è appropriata della mia.
Mariella, stiamo diventando Silvio Rosario Cassiolo Li Russi
3 settembre 2013 alle 22:51
E si immagini se, dietro il “labbro profumato” e il “corpo vezzoso”, non vi fossero “bianco teschio” e “scheletro nascosto” che razza di forma informe ci toccherebbe di baciare e palpeggiare. O Tarchetti, Poe(ta) monferrino!
3 settembre 2013 alle 23:11
RobySan, paura eh?
4 settembre 2013 alle 06:31
Lidia: attenta, che poi la Mariella si monta la testa. Già mi pare un po’ narcisa di suo.
4 settembre 2013 alle 09:25
Da farsela addosso solo a pensarci, o dm.
4 settembre 2013 alle 10:18
Vi seguo da un po’, mi piace l’idea e ho letto cose molto belle… ma ultimamente mi sembra stiate solo cazzeggiando tra voi… vorrei altre belle poesie, o almeno argute e divertenti… è possibile? 🙂
4 settembre 2013 alle 16:16
Comprendo.
8 settembre 2013 alle 10:28
La penso esattamente come Anna.