di Loredana Semantica
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Ha un che di sorprendente
il lato erettile dell’uomo
che si rivela a volte
ardito e indipendente
quasi rivendicasse vita propria.
Ieri ad esempio l’ho visto sollevare ad arco
il costume nero di un bel ragazzo moro
che al mare osservava una ragazza
distesa sulla sabbia tutta d’oro.
Lei languidamente coccolava sulla pancia
un tenero granchietto dalle chele rosa
che si muoveva piano e imbarazzato
un poco avanti un poco indietro
sul ventre piatto ed abbronzato.
L’altro torreggiava come Apollo
godendosi la scena nelle vicinanze
splendido con la sua coda di cavallo
legata alta sulla nuca a incoronare
in onde umide e lucenti
i bei capelli a ciocche.
Intimamente pensava sono certa
che invece del granchietto
avrebbe saputo fare meglio
il suo vermetto
e quello alzando la bandiera
dell’autonomia
dalle convenienze e dall’ipocrisia
ha reso al mondo prontamente
il pensiero suo segreto
spavaldo ed evidente.
Tag: Loredana Semantica
28 agosto 2013 alle 14:17
Credo che un componimento poetico su questo tema potrebbe indulgere maggiormente all’ironia e all’humor piuttosto che al realismo. Non so, ma mi sembrache dalle ultime letture si evinca troppa descrizione e poca letterarietà. Che ne pensa il nostro buon Giulio?
28 agosto 2013 alle 17:45
Intimamente pensava sono certa
che invece del granchietto
avrebbe saputo fare meglio
il suo vermetto
baldo spavaldo e fieramente eretto
d’essere bandiera
a suo diletto
prendersi gioco poteva
di convenienze e ipocrisia
e di botto sollevandosi
senza impaccio
rendere al mondo prontamente
il suo dispaccio
ironia per ironia! Grazie. f.f.
28 agosto 2013 alle 20:35
grazie Ferni, apprezzo molto.
quanto al primo commento non sono il buon Giulio, ma mi chiedevo…il realismo è quando non ci sono allusioni e lo capisce anche un bambino? Io qui m’ero “allusa” d’essere anche un poco ironica, non certo letteraria, ci mancherebbe, la letterarietà la lascio: oggi, alle persone ben consapevoli delle cose altamente letterarie, ieri a quelle che col realismo hanno fatto la storia della letteratura.
29 agosto 2013 alle 18:03
“il realismo è quando non ci sono allusioni e lo capisce anche un bambino?”
Esattamente.
Credevo di avere chiaramente manifestato il mio pensiero per quanto riguarda questo divertissement che ci ha intrigato così tanto. Non è necessario pensare alla letteratura alta quando si parla di letterarietà, molto più semplicemente a scritti che si discostino da semplice valenza descrittiva e abbiano eleganza, ritmo, e raffinata ironia. In questo senso il verso che allude è più efficace di quello che esplicita.
29 agosto 2013 alle 22:04
Leggo titoli espliciti, e qualche testo altrettanto, ma, penso, non è che ci si scandalizzi, è che l’allusione è più lieve, sorridente, meno famelica, carnale. I bambini, d’altra parte, non conoscono il nome appropriato di certe cose, quali pene, sperma, glande o prepuzio. Di mio leggo bene ciò che è ben scritto, senza preclusioni circa il realismo, pensando in definitiva che si scrive come si può, si legge ciò che si vuole.
Grazie.
31 agosto 2013 alle 09:17
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