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Piccolo lobo, tenera appendice,
vestibolo di anfratti e labirinti,
tu che i sussurri accogli, tu felice
generator di brividi agli avvinti,
tu che scompari tra due polpastrelli e
ti fai vermiglio come gli acinelli
dell’uva di ogni Bacco adescatrice
e di fiamminghi lucidi dipinti,
o bacca, in fregola divoratrice,
fragola, volgi i più innocenti istinti:
roseo pendaglio, rischi di esser bolo,
piccolo lobo, e con un morso solo.
Tag: Alessandra Celano
5 agosto 2013 alle 15:08
Bolo, Lobo, Solo… Brava! Anch’io avevo pensato al lobo.
5 agosto 2013 alle 15:34
grazie, Nadia.
5 agosto 2013 alle 15:36
adoro questo lobo!
5 agosto 2013 alle 16:20
fresco e raffinato insieme! Brava!
5 agosto 2013 alle 22:25
grazie anche a voi!
6 agosto 2013 alle 21:21
Un dì, in Ohio, un lobo
strappò allo zoo un bonobo
a un tipo casto e probo
nativo di Algarrobo.
“Ohi! Ohio”, disse il probo
raccattando il suo lobo.
“Ohi, caro mio bonobo,
m’hai fatto male al lobo!”.
Però, si sa, il bonobo
è tutto men che probo
e già ormai a lui del lobo
nulla importava. The Globe
fece un gran pezzo, e il lobo
strappato dal bonobo
al tipo casto e probo
fu noto in tutto il globo:
perfino ad Algarrobo!
6 agosto 2013 alle 21:32
che bellezza! 🙂
6 agosto 2013 alle 21:46
ho provato a farne un limerick (che, regolarmente, dovrebbe cambiare la rima nei settenari, ma non importa):
A un tipo casto e probo di Algarrobo
un bonobo strappò, in Ohio, un lobo.
“Ohi! Ohio!” disse il probo,
“m’hai fatto male al lobo!”
Ma già il bonobo ormai ignorava il lobo.
6 agosto 2013 alle 22:22
Qualcuno conosce altre rime in -obo?
6 agosto 2013 alle 22:26
io considererei anche ròbot
6 agosto 2013 alle 23:17
Io conosco Los Lobos, avete presente “La Bamba”?
Inchino rispettoso al il doppio rispetto di Alessandra, lobo e bolo ma soprattutto il riferimento a Bacco e ai dipinti fiamminghi:
Poi Il bonobo che diventa famoso senza impegno da parte sua, il limerick, tutto un gran piacere!
7 agosto 2013 alle 06:03
E adesso dunque la pars destruens: la fragola non è una bacca, ahimè.
I versi:
in parafrasi dovrebbero essere così:
Il lettore deve scegliere come coordinare i genitivi:
– “dell’uva… e di lucidi dipinti…”
– o “di ogni Bacco e di lucidi dipinti…”?
“Adescatrice” è intransitivo o regge “di ogni Bacco”? (Cioè: è l’uva adescatrice che ogni Bacco ha, o è l’uva che adesca ogni Bacco?).
7 agosto 2013 alle 10:04
Sì, Giulio, la fragola non è una bacca, e infatti “o bacca” e “fragola” sono due vocativi diversi: uno mi serviva per il cambio di vocale con Bacco, l’altro per quello con fregola.
Io intendevo “vermiglio come gli acini d’uva: quella adescatrice di ogni Bacco e quella di certe nature morte fiamminghe” ma evidentemente mi sono incartata e non è chiaro. La verità è che ci avrei voluto mettere in mezzo Caravaggio, che però ha usato poca (o nessuna) uva vermiglia per Bacco (!). Quella del bacchino malato poi è proprio pallida e smorta come il ragazzo.
“Adescatrice” è volutamente ambiguo (volutamente nel senso che me n’ero accorta ma non mi sembrava un problema), e il lettore può decidere un po’ quello che gli pare, anche se propenderei per la prima ipotesi (“l’uva adescatrice che ogni bacco ha”).
Grazie della pars destruens (e grazie anche a te, Morena).
7 agosto 2013 alle 10:34
Di rime con lobo mi viene globo, potrebbe andare? Questo lobo lo inglobo come un globo… Bellissima l’immagine del lobo che si fa vermiglio comunque sia.
7 agosto 2013 alle 10:57
Lidia, globo è stato già usato (“The Globe”).
E grazie da parte del mio lobo vermiglio (per la timidezza).
7 agosto 2013 alle 16:14
mi piace tanto! 🙂
7 agosto 2013 alle 17:56
grazie, Adriana.
8 agosto 2013 alle 00:46
Ci sarebbe hobo, per dire senzatetto; e si abbreviano comunemente “strobo”, le luci a intermittenza della discoteca.
8 agosto 2013 alle 07:20
Cara Alessandra, sai che io potrei sottoscrivere tutto quello che hai puntualizzato a Giulio, parola per parola? Spero ti possa confortare: avevo capito proprio ogni tua intenzione, compreso un latente Caravaggio, il bacchino malato, l’uva adescatrice, la fragola… tutto tutto! Io ne sono entusiasta.
8 agosto 2013 alle 12:35
Bene, Morena! Vuol dire che mi ero incartata meno di quanto credessi.
E comunque, c’è da dire che grazie alle puntualizzazioni e alla vocazione ‘destruens’ di Giulio Mozzi, si riesce a portare sempre tutto alla luce. (Giulio è una delle persone più maieutiche che io abbia mai incontrato).