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Prepari una giornata di lettura
disteso lungo il corso del fiume
seguo la piega che il corpo assume
cerco il punto che il guardo cattura.
Guardare è fare letteratura!
lungo le cosce dilata il volume
il muscolo tuo scorre come il fiume
dal perineo al ginocchio giuntura.
Il gracile adduce, flette, ruota
insieme a te tutto l’esser mio
si tende e sporge e quasi esplode.
Nelle donne è muscolo custode
guardo della coscia mia il tremolio
mentre nell’acqua salta una trota.
Tag: Antonella Bukovaz
1 agosto 2013 alle 09:39
“Guardare è fare letteratura!”, ecco una sacrosanta parte di verità.
“Nelle donne è muscolo custode”: sì, e in certune, particolarmente preziose, pare addirittura essere tetanizzato.
Comunque, il quadricipite femorale – muscolo imperatorio – non se lo è filato nessuno/a, mi pare.
2 agosto 2013 alle 03:40
Il sonetto è una vera delizia, fin dal titolo in cui scorgo una sfumatura di ossimoro nei termini: “il muscolo gracile” e quell’altisonante “sonetto sull’Isonzo” a memoria delle poesie dal fronte..”mentre nell’acqua salta una trota”, chissà perché, mi ricorda “meriggiare pallido e assorto”, la nostra mente è strana!
I miei complimenti dunque a Antonella Bukovaz, ma anche a @RobySan e al suo rammarico per il muscolo imperatorio e tutto il resto! 🙂
2 agosto 2013 alle 12:43
La trota rimane nella memoria, in effetti, come lo sguardo che si fa narrazione e come la riva dell’Isonzo. Il tremolio, poi, è un vero capitolo a parte… Brava l’autrice, bravi i commentatori!
2 agosto 2013 alle 15:03
Il muscolo gracile è un muscolo adduttore della coscia e si chiama proprio così. È un muscolo biarticolare, che agisce cioè su due articolazioni, l’unico tra i muscoli adduttori ad avere tale particolarità; grazie dello spazio e dell’attenzione, è stato un vero piacere dedicarmi a questa scrittura, qui in riva all’Isonzo, per questo vostro progetto….. molto estivo direi