[Vuoi partecipare alle Lodi del corpo maschile? Leggi qui. Per leggere tutte le Lodi del corpo maschile, guarda qui].
S’ode un’ode: la lode delle ciglia.
Eleganti e sinuose sentinelle
sull’indifeso ciglio delle iridi,
brevi ombre sulle palpebre, sorelle
congiunte a congiuntive, ùvee, coroidi,
si chiudono per custodire i brividi
(come cancelli, ché non si cancelli,
non sfugga alcun di quei fremiti belli),
si schiudono a mostrar la meraviglia.
S’ode un’ode: la lode delle ciglia.
Chiuse nel sonno, a tratti tremolanti
di un misterioso sogno al soffio lieve,
le guardi arrese, incuranti d’incanti
e di affanni, per una tregua breve
prima che il giorno torni col suo greve
carico – e che riprendano sugli occhi
a battere, come del tempo i tocchi –
prima che il giorno porti paccottiglia.
S’ode un’ode: la lode delle ciglia.
Trattengono il cristallo della lacrima
finché si sciolga al labbro che le sfiori
(minuscolo cristallo, che dell’anima,
puro, riflette il pianto e pur gli ardori),
ciglia di maschio, nude di colori,
di mascara, di maschera-belletto,
belle e leggere seguono il balletto
dei baci dalla tempia alla caviglia.
S’ode un’ode: la lode delle ciglia.
Ballata di endecasillabi con ritornello di un solo verso.
A BCBC CDDA EFEF FGGA HIHI ILLA
Tag: Alessandra Celano
25 luglio 2013 alle 07:05
Bella!
25 luglio 2013 alle 07:32
Benedetta Alessandra! Mi ero messa a sfaccendare, con grandi obiettivi sul da farsi, e arrivi tu con la deliziosa ballata delle ciglia! Son già qui che conto i versi per quanto mi hai ispirato, la pulizia dei vetri anche per oggi dovrà aspettare. 🙂
25 luglio 2013 alle 08:04
Meravigliosa 🙂 (si può dire??)
25 luglio 2013 alle 08:15
ad altra lode allude? … ho letto in ‘lodi del corpo femminile’ – mi è arrivato proprio ieri – ‘il sopracciglio’ di maurice scève e dello stesso autore ‘la lacrima’. singolare come lode di corpo femminile, scegliere la lacrima.
mi piace ‘prima che il giorno porti paccottiglia’.
25 luglio 2013 alle 08:31
Se “Eleganti e sinuose sentinelle” diventasse “Sinuose ed eleganti sentinelle”, avremmo un endecasillabo in seconda e sesta, secondo me un pochino più… sinuoso dell’attuale in terza e sesta.
La dialefe “delle iridi” è un po’ forzata, secondo me, soprattutto considerando che due versi dopo si fa non solo sinalefe (“congiuntive ùvee”) ma anche sineresi (perché il verso torni bisogna sillabare “ù-vee” anziché, come sarebbe normale, “ù-ve-e”.
Il verso “si chiudono per custodire i brividi”, di seconda e ottava, mi pare un pochino “vuoto” al centro (mentre, più avanti, “a battere, come del tempo i tocchi”, ugualmente di seconda e ottava, mi pare si regga bene – a patto di fare una forte cesura).
25 luglio 2013 alle 08:36
In questo testo (anche in altri, s’intende) si sente forte la sensibilità gentile e leggera di chi scrive.
I giochi semantici rinforzano senza disturbare e le ripetizioni dei suoni danno la velocità che ci vuole in una ballata.
25 luglio 2013 alle 08:38
Ecco, Alessandra, senza volere ho riequilibrato, mostrando il positivo, la severità del fratellino.
25 luglio 2013 alle 10:28
Buongiorno!
@manu, no. ancora non ce l’ho quel libro.
Ho fatto una gran fatica con la ballata, non ci avevo mai provato e l’ho trovata molto difficile. Non ne ero e non ne sono per niente soddisfatta, ma adesso che è qua capisco meglio cosa non va. Quindi l’esercizio mi è servito. (@Giulio, non mi riesco a perdonare quell’endecasillabo sbagliato!)
@Maria Luisa, quella severità mi è utilissima. e grazie, a te e a tutti.
25 luglio 2013 alle 10:49
@alessandra: sto provando anch’io la ballata, di tipo diverso dal tuo (la mia ripresa ha sei versi – ‘stravagante’). è dura partire, poi qualcosa si muove, poi mi perdo, poi rientro… l’esito, chissà. corpo a corpo con la disciplina!
25 luglio 2013 alle 15:18
[…] della strofa della ballata) l’ho corretto grazie ad una giusta osservazione di Giulio Mozzi, qui. Tutto il resto rimane da rivedere e sistemare (le Lodi di Vibrisse sono anche un formidabile […]
26 luglio 2013 alle 05:14
@Maria Luisa, apprezzo l’inconsapevole riequilibrio di severità.. Tuttavia, prima si sbuffa, poi si finisce inevitabilmente per dar ragione al giudice irremissibile. 🙂
.