di giuliomozzi
Raffaella Scarpa, Forme del sonetto. La tradizione italiana e il Novecento, Carocci 2012, 173 pp. (Libreria Feltrinelli, Padova). Scrittura un po’ arcigna, piuttosto scolastico, non grandioso ma utile. Molti refusi, anche gravi.
G. E. Lessing, Laocoonte, a c. di E. Sola, Sansoni 1954, xxxvi + 320 pp. (Libreria Acqua alta, Venezia). Fascinoso.
Luigi Walt, Paolo e le parole di Gesù. Frammenti di un insegnamento orale, Morcelliana, 520 pp. (Ricevuto dall’editore). Temevo un testo difficilissimo, e invece no: bello, proprio bello, e cordiale. Non so valutarlo dal punto di vista scientifico, non sono in grado: ma mi pare di avere imparato tante cose (su Paolo, certo: ma anche su funzionamento della trasmissione orale e della memoria, ecc.).
Gabriella Sica, Scrivere in versi. Metrica e poesia, Il saggiatore, terza ed. “rivista e aggiornata” 2011, pp. 294. (Preso in prestito da un amico per rileggerlo). Tremendo, come ricordavo.
Giacomo Lubrano, Sonetti, Simplicissimus Book Farm 2011, senza indicazioni sull’edizione (ed. digitale gratuita in Amazon). Bella lettura barocca per chi ci ha quel gusto dell’orrido (ce l’ho). “Intumidito il sen d’umide foglie / schivo di serpeggiar più verme in cuna, / si smunge, e svena, e le sue bave aduna, / per farne gaie in preziose spoglie”: si sta parlando delle metamorfosi del baco da seta (“verme setaiuolo”): ogni fase è sfruttata per una considerazione morale.
12 luglio 2013 alle 11:19
terzultima Kundera l’insostenibile ecc fino a pag 68 (questo sa scrivere ma insomma la storia di questi due ..)
penultima Paolin, Il mio nome è legione (letto un pezzo andrò avanti? non ci capisco niente e poi questo Paolin non sa mica tanto scrivere) ultima (cambiando genere Cacciari, Ama il prossimo tuo ( questa è roba buona che spacca le viscere)
Ultimissima (ieri sera in biblioteca velocemente) un racconto di Aimee Bender La ragazza con la gonna che brucia se non ricordo male: straordinario! Un occhio dalla francescana postmoderna hilaritas sul mondo
12 luglio 2013 alle 11:38
“Scrittura un po’ arcigna” mi piace l’accostamento… Io sto finendo “Ritratto di signora” di Henry James.
Buona giornata,
Simona
12 luglio 2013 alle 13:03
Di Raffaella Scarpa sto leggendo Secondo Novecento: lingua, stile, metrica, Edizioni dell’Orso, AL,2011. La sua scrittura è in effetti “un po’ arcigna”, tuttavia, superato lo scoglio, si possono “gustare” delle preziose analisi tecniche sugli stili della poesia moderna, molto utili a chi scrive poesia oggi.
15 luglio 2013 alle 17:07
Lo sconosciuto di Nicola Gardini; un romanzo inedito; l’autobiografia di Jung; Beppo di Byron.