di giuliomozzi
Filippo La Porta, Poesia come esperienza. Una formazione nei versi, Fazi 2013, 254 pp. (Padova, Feltrinelli). Forse è una buona introduzione alla lettura di poesia, ma non ne sono sicuro. Non è un libro per me, comunque.
Sophie Calle, L’hôtel (Livre V), Actes Sud 1998, 180 pp. (Venezia, la libreria francese vicino a S. Maria Formosa). Bello, molto bello e suggestivo.
Jean-Marie Schaeffer, Pourquoi la fiction?, Seuil 1999, 349 pp. (Amazon). Spesso farraginoso, ma istruttivo.
Jean-Philippe Toussaint, L’urgenza e la pazienza, Edizioni Clichy 2013, tr. R. Ferrucci, 105 pp. (Padova, Feltrinelli). Un libro fatto di quasi niente, ma (secondo me) profondissimo. Una ragione in più per voler bene anche a Roberto Ferrucci, che è l’alfiere di Toussaint in Italia – oltre che essere uno degli scrittori italiani più trascurati, a torto, dagli italiani.
Friedrich Dürrenmatt, Il giudice e il suo boia, tr. E. Filippini, 109 pp.; Il sospetto, tr. E. Filippini, 124 pp., La promessa, 154 pp., Universale economica Feltrinelli (comperati chi si ricorda più dove e quando). Ogni tanto bisogna rileggerseli, ne vale sempre la pena.
Fernando Palazzi, Scriver bene: stilistica, metrica, letteratura, Principato 1963, 166 pp. (Vicenza, bancarella ambulante). Mi aspettavo di trovarci almeno un guizzo, e invece no: nemmeno uno. (Ma l’ho pagato poco).
Antonio De Biasio, Alessandro Pegolo, Gian Mario Villalta, Diritto alla poesia. Il poeta e il suo manuale, Biblioteca dell’immagine 1992, 209 pp. (Me lo regalò Villalta). Rilettura. Il migliore nel suo genere, per quello che ne so.
Poi sono tutto contento perché per poco ho acquistato, nella caotica libreria Acqua Alta di Venezia, la prima edizione di: Salvatore Satta, Il giorno del giudizio. Pubblicato da Cedam nel 1977.
E voi, cosa state leggendo?
28 giugno 2013 alle 17:02
non ci credo! come si fa a capire dove cercare un libro alla libreria ‘acqua alta’? è impossibile!! ah già, ma tu sei quello che s’imbatte (impossibile anche non fare foto lì dentro)
* apro e chiudo ‘Lettere di Virginia Galilei (suor Celeste) al padre’ 1623-1633 (rilettura) stampato dal sito della Bibliotheca Augustana
28 giugno 2013 alle 17:23
Infatti, mi ci sono imbattuto. E non ho scattato foto (quella qui sopra non è mia).
28 giugno 2013 alle 19:35
Vita attraverso le lettere, Pier Paolo Pasolini, a cura di Nico Naldini. Einaudi 1994. 365 pp. Ce l’avevo in libreria da una vita, non ricordo dove l’ho comprato.
L’essere e il nulla. Jean-Paul Sartre, Il Saggiatore 1997, 696 pp. Ha tutte le pagine che si staccano. L’ho iniziato una prima volta da giovanissimo ma era troppo presto, ora molto meglio. Anche questo non so proprio da dove arrivi.
28 giugno 2013 alle 20:09
Per un caso sto leggendo Cosa cambia di Roberto Ferrucci, Marsilio (Amazon).
28 giugno 2013 alle 22:34
Appena terminato questo piccolo e ricco libro sul giardino. Si può dire quello che non è: nozioni sul come trattare le piante. E’ invece un ampio sguardo sugli umani e il loro bisogno di raccogliere piante per nutrirsi, abbellire, immaginare, meditare e tanto altro. Ma perché gli aborigeni australiani non coltivano giardini? Questo non lo dico.
– Breve storia del giardino di Gilles Clément, Quodlibet, 2012 –
28 giugno 2013 alle 22:39
Scusi Mozzi, ma per avere un’idea quanto ci mette per esempio lei a leggere uno dei sopra citati libri? Ora va bene che lei è del mestiere ma legge un libro al giorno (o più magari)?
Poi cosa sto leggendo io adesso: niente. Cosa ho letto giorni fa: G. Mozzi, Questo è il giardino (che scrittura pulita) e L. Milani, La ricreazione
28 giugno 2013 alle 23:12
Ci metto il tempo necessario, Mario. Rileggere Dürrenmatt non mi ha preso tanto (qualche spostamento in autobus: in fondo sono dei gialli, vanno letti nel posto giusto); Schaeffer è stato più impegnativo; Toussaint me lo sto tenendo in borsa da un tot e lo guardo e riguardo; eccetera.
28 giugno 2013 alle 23:23
Quand on lit trop vite ou trop doucement on n’entend rien. (Pascal)
29 giugno 2013 alle 09:02
La camera di Jacob. (Virginia Woolf)
In effetti sto colmando una delle tante lacune, ma, la lista di ciò che vorrei leggere è così lunga (e ogni giorno si aggiunge qualcosa di nuovo) che ho acceso un’ipoteca sul 125° compleanno. Dite che me la daranno per buona? 😉
29 giugno 2013 alle 09:38
Buongiorno Giulio!
Mi ritrovo parecchio in quanto affermi circa Dürrenmatt, visto che sto facendo la stessa cosa, e come anni fa lo trovo imprescindibile.
Invece, domanda: posto che “Diritto alla poesia. Il poeta e il suo manuale” non l’ho mai letto, pensi che tale mancanza, per un cultore “critico/analitico” della scrittura poetica come me, sia parecchio grave?
Ah, ora io sto leggendo – da grande appassionato di letteratura umoristica anglosassone – “Pesca al salmone nello Yemen” di Paul Torday (Elliot).
29 giugno 2013 alle 14:03
Ho messo in valigia: Cormac McCarthy, “Oltre il confine”, Einaudi 2006; W.G. Sebald, “Gli anelli di Saturno”, Adelphi 2010; Jan Potocki, “Manoscritto trovato a Saragozza”, Guanda 2002.
29 giugno 2013 alle 16:01
Pensavo avessi inserito “Il gondoliere cinese”, Supernova Edizioni, in cui figura la foto da te utilizzata, viene menzionato Vibrisselibri e citato un passo da “Nenio”.
29 giugno 2013 alle 17:40
“Poesie”, Evgenij Evtusenko, Garzanti 1970, 122 pp. (Non saprei. Grandi problemi di lettura della poesia in traduzione, comunque. Il fatto è che bisogna pur sconfinare…)
“L’affaire Moro”, Leonardo Sciascia, Sellerio 1978, 146 pp. (Forgiato a caldo nel ’78, ma molto interessante).
“La spia perfetta”, John Le Carré, Mondadori 2001, 567 pp. (Fino a pagina 124 nessuna traccia di spionaggio, il che lascia ben sperare; comunque un ottimo scrittore di cui, non so perché, ho evitato consapevolmente di leggere libri fino ad ora).
Libri trovati in un polveroso magazzino di montagna, pieno di ragni e carcasse d’insetti indescrivibili, le finestre addosso al lago di Lugano, in missione per conto di una minuscola biblioteca di un paese vicino cioè in cerca di libri utili e che rispettassero i criteri di adozione delle biblioteche (dieci anni dalla data di pubblicazione), un tuffo nel secolo scorso. Ne ho presi tanti altri, ma questi sto leggendo.
29 giugno 2013 alle 23:48
Suttree di Cormac McCarthy, l’ho preso come ancora di salvezza (“solo” poco meno di 500 pagine), per mitigare il panico causato dai due tomoni de Il coltivatore del Maryland, di John Barth (che se non faccio in tempo, li riporto in biblioteca e li riattacco a settembre). Nelle pause, Gente (non di Dublino, proprio la rivista) e Eva 3000.
30 giugno 2013 alle 09:04
Adesso sto rileggendo Giuseppe Genna, Italia De profundis, Minimum fax, forse sollecitata da una della “Creazioni” di Valter Binaghi, ma anche per empatia (troppo?) con questo autore, che rileggo spesso. Sto riguardando velocemente anche Oriana Fallaci, Il sesso inutile, Rizzoli, perchè mia figlia mi ha chiesto se può leggerlo e io prima di darglielo devo rivederlo in quest’ottica, di mamma che affida una lettura alla figlia.
Ho acquistato entrambi i libri in Amazon (Vicenza non offre librerie interessanti).
30 giugno 2013 alle 18:32
Sto leggendo Emphyrio di Jack Vance, Gollancz. Vance, con Iain Banks e Richard Matheson, è uno di tre autori di fantascienza (e non solo) scomparsi nell’ultimo mese che ho intenzione di omaggiare leggendo un libro nuovo per ciascuno. Finito questo microprogetto uno dei libri che più mi preme leggere fra le pile in attesa è Questions of Travel di Michelle de Kretser.
Sabato ho svaligiato un mercatino (Pizzuto, Celati, Gary, Emmanuel Bove, Yehoshua, Piumini, Berto, Bigiaretti*, Lermontov, Barbara Pym, Carmen Martin Gaite, Folquet de Marselha tra gli altri) ma devo ancora decidere l’ordine di lettura.
*di cui non ho mai letto nulla. Opinioni?
1 luglio 2013 alle 05:27
Rota: no, non è grave.
1 luglio 2013 alle 09:28
V. T. Pynchon
1 luglio 2013 alle 10:28
Sergio Civinini, Una volta sono stato ragazzo, Via del vento.
Giuseppe Munforte, La resurrezione di Van Gogh, Barbera.
Davide Bregola, Tre allegri malfattori, Barbera.
Marco Lodoli, Vapore, Einaudi.
Vincenzo Latronico, La mentalità dell’alveare, Bompiani.
Alberto Maggi, Come leggere il Vangelo e non perdere la fede, Cittadella.
Alberto Maggi, Parabole come pietre, Cittadella.
Simone Cattaneo, Peace & Love, Il ponte del sale.
Denis johnson, Train dreams, Mondadori.
Jacek Dukaj, La cattedrale, Voland.
1 luglio 2013 alle 15:10
Io e un tizio di cui ero abbastanza innamorata passavamo LE ORE alla Libreria Acqua Alta.
Spesso ci andavamo pure da imbriaghi, e stavamo lì, accartocciati, a perder tempo, aspettando che arrivasse l’ora in cui è legittimo rifugiarsi nei bacari.
Lui leggeva Bolano, De Lillo e Foster Wallace.
Io, meno depressa, mi buttavo sulla Parker e su Hemingway.
Insieme cercavamo i fumetti di Corto Maltese.
Non compravamo mai niente, perché i pochi soldi che avevamo in tasca li spendevamo in ombre e cicchetti.
Era bello, poi, bere e mangiare litigando su chi fosse il migliore scrittore tra quelli che avevamo leggiucchiato.
1 luglio 2013 alle 18:56
Alberto Mario Banti, Il Risorgimento italiano
Eugenio Borgna, Di armonia risuona e di follia
Marcela Serrano, Dieci donne (l’ho mollato alla seconda donna e mezzo)
Jo Nesbo, La ragazza senza volto
2 luglio 2013 alle 18:06
Sto rileggendo a distanza di qualche anno “Due di due” di De Carlo – Oscar Mondadori. Devo dire che quel suo stile non mi fa impazzire, ora come ora.
Poi “L’inconveniente di essere nati”, Emil Cioran – Adelphi.
“La schiuma dei giorni”, Boris Vian – Marcos y Marcos. A parte il libro, straordinario, è uno dei più bei titoli che abbia mai avuto la fortuna di leggere. Rende proprio l’idea.
“La vita davanti a sè”, Gary Romain – Neri Pozza.
Sto scoprendo poi Giorgio Manganelli. Mi ero perso molto, devo ammettere.
6 luglio 2013 alle 14:25
Diego de Silva, “La donna di scorta”. Scrittura aforistica, con qualche frase che merita di essere ricordata. Delicato, non banale. Tocca le corde giuste.
20 luglio 2013 alle 10:16
Caro Giulio, grazie. Io, guarda caso, sto leggendo “Nue”, il romanzo di Toussaint che uscirà in Francia, alla rentrée, il 5 settembre, e che chiude la tetralogia su Marie. Vorrei suggerire un grande romanzo, di J.A. Gonzalez Sainz, “Occhi che non vedono”, uscito da poco da Bompiani. E grazie anche a Maria Luisa.
Il fatto di essere trascurato è in parte anche colpa mia. Che comunque, defilato, continuo a scrivere.
Un abbraccio, rf