di giuliomozzi
Se ora tu bussassi alla mia porta
– dico alla porta del cuore –
si aprirebbe senza alcun rumore.
Entreresti in un appartamento vuoto
di vita. Qualche oggetto ignoto
e polveroso lo arrederebbe.
Chiunque si arrenderebbe ma tu,
tornata sul pianerottolo,
chiuderesti la porta
e ricominceresti a bussare:
ricominceresti a sperare.
Vuoi partecipare (entro il 30 giugno 2013) ai Madrigali della porta? Leggi le istruzioni.
28 giugno 2013 alle 22:47
Eh sì questo è bello, mi sembra vero non un giochino
28 giugno 2013 alle 23:22
Mario: se guardi in questa serie gli altri madrigali scritti da me, ti accorgerai che sono variazioni (per analogia, contrario, ribaltamento) su pochi elementi. Ossia, esattamente: un giochino.
29 giugno 2013 alle 06:33
Ciò non toglie che, dato che se è per questo credo che lo scrivere sia comunque sempre giochino
1 luglio 2013 alle 06:26
Quindi, Mario, quando dici: “Questa cosa qui mi sembra un giochino”, intendi dire che quella cosa lì è una cosa scritta; quando dici: “Questa cosa qui non mi sembra un giochino”, intendi dire che quella cosa lì non è una cosa scritta.
Giusto?