di giuliomozzi
Se ora tu bussassi alla mia porta,
subito ti aprirei:
ma tu non saresti là.
Allora chiuderei,
ma tu busseresti di nuovo
e io di nuovo aprirei – per non trovarti.
E poi di nuovo e di nuovo e di nuovo
si ripeterebbe la storia.
Allora mi nasconderei
nell’angolo più remoto della casa,
mi premerei un cuscino sulla testa:
ma sempre ti sentirei
bussare, bussare, bussare,
tu che non ci sei.
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26 giugno 2013 alle 12:42
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