di giuliomozzi
Mi domando se il sig. Andrea Massimiliano Danilo Foti, che ha presentato (ne parlano tutti, oggi) un simbolo elettorale pressoché identico a quello del Movimento 5 stelle guidato da Beppe Grillo, sia lo stesso Andrea Foti sul quale trovo notizie nel MeetUp delle elezioni regionali lombarde (qui) e nel forum del sito beppegrillo.it (qui).
Non ne so niente, ho solo girato per Google (e suppongo che non si tratti di questa Andrea Foti qui).
Qualcuno ha una risposta?
[Aggiunto dopo:] Un po’ di risposta c’è, qui. Dove si dice che Andrea Foti, dopo aver partecipato a un paio di MeetUp del MoVimento 5 Stelle, aveva “preso una strada autonoma già nel 2007”: facendosi un movimento per conto proprio, con lo stesso nome.
[Aggiunto il giorno successivo:] Vedi qui, qui, qui, ecc.
Tag: Andrea Foti, Andrea Massimiliano Danilo Foti, Beppe Grillo
12 gennaio 2013 alle 13:14
Ma Grillo pensa che i suoi elettori siano così stupidi da non riconoscere il simbolo giusto?
12 gennaio 2013 alle 13:15
Sbaglio o anche colui che ha presentato il simbolo copiato, per partecipare alle elezioni, avrà dovuto adempiere alla raccolta delle firme?
12 gennaio 2013 alle 14:28
in realtà certe liste c simili ma non identiche,in e su altri partiti,gia in passato avevan creato scompiglio.
basti pensare a quel che successe nel arco alpino nel 1996,quando una lista con”lega” nel nome portò via qualche voto a bossi & co 🙂
ottimo il punto portato da luca massaro,eh si,anche io credo che Mr. Foti qualche raccolta firme avrà dovuto fare!
il mistero si infittisce,cmq una volta di piu viene da ridere-per non dire piangere-delle paradossali stravaganze burocratiche dello stato italiano
13 gennaio 2013 alle 08:27
così ha commentato la vicenda Massimo Bordin, direttore di Radio Radicale:
“Il lettore un po’ distratto potrebbe pensare che tutti questi simboli clonati li ritroverà nella scheda e già sta pensando: ‘Come farò a non sbagliare? Se voglio votare Ingroia o Grillo? C’è la lista clonata!’. Ma in realtà non è così. Questa è una bufala gigantesca perché nella scheda questi simboli non li troverete. Troverete quelli veri, è da presumere, perché per finire su una scheda con i simboli stampati a spese della comunità bisogna aver ottemperato a quella legge, che poi viene evasa da tutti… da tanti punti di vista, ma almeno formalmente… insomma persino Formigoni ha dovuto presentare un simulacro di firme per ottenere la presenza della sua lista sulla scheda, poi c’è un processo in corso. Ma c’è da dubitare che i clonatori arriveranno a tanto. E allora a che serve tutta questa operazione? Paradossalmente serve a far circolare i simboli nuovi. Se ci fate caso i simboli clonati sono quelli che hanno più bisogno di essere conosciuti dai cittadini. Quello di Monti, quello di Ingroia, e quello di Grillo. Operazione riuscita!”
13 gennaio 2013 alle 15:23
Interessante la tesi di S.Manca, sarebbe una strategia pubblicitaria ben riuscita? Ma un paese dove tutti possono interferire nel meccanismo e nelle regole delle elezioni, mi allarma.