di giuliomozzi
Al bar.
“Scusi”, dice un tipo con un grosso dattiloscritto sotto il braccio.
“Mi dica”, dice Ivano Porpora.
“Lei è Porpora?”, dice il tipo.
“Se vuole accertarsene andiamo fuori, che c’è la luce naturale”, dice Ivano Porpora.
“Non dica cazzate”, dice il tipo.
“Non lo farò mai più”, dice Ivano Porpora.
“Lei è dunque Porpora?”, dice il tipo.
“Ivano”, dice Ivano Porpora.
“Porpora Ivano?”, dice il tipo.
“Ivano Porpora”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto un libro?”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “ho scritto un libro”.
“Ma quello che ha scritto quel libro lì?”, dice il tipo.
“Ma quale libro intende?”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto lei”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “l’ho scritto io”.
“Dunque lei è proprio quell’Ivano Porpora”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“Proprio quell’Ivano Porpora lì”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“Quello che ha scritto un libro”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora.
“E proprio quel libro lì”, dice il tipo.
“Sì”, dice Ivano Porpora, “sono io”.
“Ah, ecco”, dice il tipo. “Mi pareva“.
Se ne va.
Tag: Ivano Porpora
6 gennaio 2013 alle 15:48
Metodico!
6 gennaio 2013 alle 15:53
Al bar.
“Scusi”, dice un tipo con un grosso dattiloscritto sotto il braccio.
“Mi dica”, dico.
“Lei è Porpora?”, dice.
“Dipende”, dico.
“In che senso?” dice.
“Dipende. Ce ne sono tanti” dico.
“Del tipo?” dice.
“C’è il musicista, l’avvocato, il professore, lo scrittore…” dico.
“Quello!” dice.
“Quale?” dico.
“Quello lì” dice.
“Quale: il musicista?” dico.
“No” dice.
“L’avvocato?” dico.
“No: non mi serve” dice.
“L’avvocato serve sempre” dico.
“Anche questo è vero” dice.
“Glielo presento?” dico.
“No, grazie. Ben gentile” dice.
“Prego”, dico.
“E allora?” dice.
“Che cosa?” dico.
“È lei?” dice.
“Chi, l’avvocato?” dico.
“Mavaffanculo”, dice. E se ne va.
6 gennaio 2013 alle 16:25
In questo spazio è pubblicato un emoticon con una risata.
6 gennaio 2013 alle 19:25
Tempo teatrale, Totò alle prese con l’onorevole Trombetta, 🙂
6 gennaio 2013 alle 19:30
Massimo, il grande scrittore dice “faccini”.
Maria: un grande maestro. L’onorevole Trombetta. (E quel trombone di suo padre).
7 gennaio 2013 alle 10:44
@Ivano (inteso come Porpora): per questo ho scritto emoticon, se ero un grande scrittore, scrivevo faccini, invece ho scritto emoticon (oggi è il 7 e con l’anno nuovo, e per ovvi motivi religiosi, ho abolito congiuntivi e condizionali).
7 gennaio 2013 alle 13:24
Senza ombra di dubbio sei Ivano Porpora!
7 gennaio 2013 alle 13:33
Sono Ivano Porpora, confermo. Il grande scrittore che ha un rapporto di amore-odio con Giulio Mozzi.
Nel senso: io amo Giulio Mozzi.
Nel senso: Giulio Mozzi odia me.
E il tipo col grosso dattiloscritto sotto il braccio fa da paciere. Cercando di capire, soprattutto, perché quel dannato dattiloscritto non lo posi – visto che non l’ha mica scritto lui.
11 gennaio 2013 alle 00:04
Scusate, ho perso un grosso dattiloscritto che avevo sotto al braccio. Qualcuno l’ha visto per caso?
P.s. il dattiloscritto, non il braccio perdiana.