di giuliomozzi
Dal balcone chiamò
e poi chiamò, sempre lo stesso nome
e poi rientrò in casa, e poi riuscì
ancora chiamando, chiamando
e nessuno rispondeva.
Allora si tolse le scarpe e le calze
e le gettò in strada
e poi la giacca, la camicia, i pantaloni
dopo un’esitazione le mutande. Da
quel giorno non chiamò mai più, mai più
chiamò, mai più
uscì sul balcone.
2002, credo
29 dicembre 2012 alle 12:45
Leggo questa, leggo “Madrigali…” e penso a Pasquale Panella, di conseguenza penso con gioia. “Dal balcone” mi pare ben in tono col resto dell’archivio, che sarebbe un libro in pectore.
29 dicembre 2012 alle 16:47
In hard disk, più che in pectore.
29 dicembre 2012 alle 17:55
Esatto, esatto.