di giuliomozzi
Con un po’ di confusione (da parte mia), e un tantino sconsideratamente, è partito il blog del ricordo d’infanzia. L’idea viene dalla discussione che si è prodotta in calce a questo annuncio qui.
Nel blog del ricordo d’infanzia, dunque, vorrei raccogliere fotografie di oggetti che sono con voi dai tempi dell’infanzia (o quasi).
Vi chiedo di mandarmi (ho creato un indirizzo apposta, per praticità: ilricordodinfanzia@gmail.com) la fotografia di un oggetto; accompagnata da un breve testo. Gli esempi che già sono nel blog vi servano da suggestioni.
Il termine per spedire le fotografie è il 30 novembre 2012.
Vi chiedo di indicare chiaramente, nella lettera, se volete apparire con il vostro nome e cognome, o con un nome abbreviato o uno pseudonimo – o con niente. Rispetterò le indicazioni. Però vi chiedo di firmare la lettera con il vostro nome completo. Alla casella postale ho accesso io, ha accesso Elena Orlandi (che però, al momento, non oso coinvolgere in questo sviluppo del progetto), avrà accesso eventualmente in futuro un’altra persona che si dedicherà specificamente alla gestione della parte fotografica del blog.
Dico “della parte fotografica”, perché il blog del ricordo d’infanzia potrebbe accogliere anche, via via che leggiamo e lavoriamo, una selezione di ricordi.
Ma non ho le idee chiarissime. Intanto andiamo, poi scopriremo dove.
Grazie.
7 ottobre 2012 alle 22:44
Un’idea strepitosa questa, caro Mozzi, mi attivo quanto prima, a costo di rovesciare tutta la casa…quel qualche cosa deve saltar fuori! Un saluto a te.
7 ottobre 2012 alle 22:49
… una cosa così? 🙂 http://www.redacon.it/2012/10/07/il-bagno-delle-castagne-e-i-funghi-sullaia/ ————–
7 ottobre 2012 alle 22:52
No, Normanna. Una cosa così.
8 ottobre 2012 alle 00:31
Ottima idea.
Io però a Padova ho solo qualcosa. Quel qualcosa sono un paio di bambole che mia madre ha sottratto alla mia fissazione di smontarle, per vedere dentro cosa c’era.
Appena mio padre me ne regalava una, iniziavo metodicamente e tranquillamente dagli occhi, poi le prendevo per la vita e le aprivo senza svestirle, staccavo le braccia, e ogni volta constatavo delusa che dentro non v’era niente.
Entro quando bisogna mandarti la foto?, perché forse non faccio in tempo.
8 ottobre 2012 alle 03:05
Può andare bene la fascia con cui sono stata fasciata – all’epoca si usava – fino a sei mesi? E come/dove la devo mandare?
8 ottobre 2012 alle 05:30
Barbara, se rileggi l’articolo ci trovi scritto dove mandare la fotografia.
8 ottobre 2012 alle 10:28
oh oh sono davvero perspicace! avevo capito al volo che si trattava di un blog la tua mezza idea! infatti ho continuato a pensare al libro. davvero perspicace, si si!!
quello che mi stupisce (un po’) è che le persone conservino ‘cose’ dell’infanzia.
però è bello quel ‘intanto andiamo, poi scopriremo dove’
8 ottobre 2012 alle 12:16
30 Novembre! O.K.! Faccio in tempo (devo far riparare la mia storica macchinetta fotografica). Buon lavoro. Ho la netta sensazione che uscirà qualcosa di veramente bello.
8 ottobre 2012 alle 12:34
Al di là dell’oggetto mi piacciono molto due aspetti del tuo lavorìo:
creare un lavoro collettivo e farlo crescere attraverso continue suggestioni, le tue, le nostre.
Grazie
Gianni Quilici
8 ottobre 2012 alle 12:45
Esiste questo website di Intermezzi editore. L’idea è di Marco Candida outsider della scrittura come pochi autori sanno esserlo. Guardate qui. Quanti ricordi e oggetti stregati! Non abbiate paura c’è anche il mio. E’ invisibile e costa 800 dollari. Se vi piace, con la crisi che c’è, vi faccio uno sconto regalandovi l’aspirapolvere di mia nonna.
http://www.websitehorror.com/index.php?content=website_horror&id=196
8 ottobre 2012 alle 13:34
Io non ho avuto “infanzia” e di conseguenza non ho oggetti conservati che riportano a quel periodo ed è meglio così! comunque mi piace molto.
8 ottobre 2012 alle 13:54
Voglio regalarti una pagina del mio libro di quando avevo sei anni. Ho appena scoperto qualcosa che si addice molto, e che vuol essere augurale di tantissime future cose belle. http://www.pugliamare.com/IlCompleanno.htm
9 ottobre 2012 alle 18:41
Le sole cose che risalgono alla mia infanzia e che ancora possiedo sono alcuni libri. I “Classici della gioventù” dell’editrice Boschi, con la copertina morbida, coloratissima; i “Libri per la gioventù” e la “Biblioteca per le giovinette” di Salani, rilegati, piccoli, un formato A5; la “Bibbia del bambino” che mi regalò la mia bisnonna, grande, massiccia, con illustrazioni a colori e in bianco e nero. E i libri della “Scala d’oro”, Utet, in diversi formati, graduati per età, meravigliosi.
10 ottobre 2012 alle 13:42
Paola, mi hai fatto pensare al piccolo romanzo “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” (“When Hitler Stole Pink Rabbit”), di Judith Kerr.
11 ottobre 2012 alle 17:12
ho soffiato la polvere su un mio sussidiario delle elementari (“Chiaro Cielo”) ma si è ridepositata. Ho starnutito. Ho soffiato e si è ridepositata. E l’ho rimesso via… in silenzio, di nascosto… e ho starnutito di nuovo…
11 ottobre 2012 alle 17:13
eeeeecccciiiuueeeeccciùùùù
1 novembre 2012 alle 13:23
Chissà se troverò un segno dell’infanzia. Un certo giorno, scrissi a casa, a mamma, invitandola a regalare tutti i miei giochi, fumetti, librini e l’amato orsetto…neppure un grazie, ma fa lo stesso. Solo che ora capisco di non aver tagliato nessun filo. Tutto ritorna al punto di partenza. ciao, an ma