di giuliomozzi
Non mi ricordo le vacanze a Lozzo di Cadore, quando c’era ancora mio nonno materno. Mio fratello maggiore si portò da leggere la Bibbia, mi hanno raccontato spesso. Mio fratello minore forse non c’era ancora. C’era mia sorella (l’unica; è maggiore di me).
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This entry was posted on 27 settembre 2012 at 14:16 and is filed under Il ricordo d'infanzia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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27 settembre 2012 alle 14:50
C’era la cera sull’incerata la sera della cena di Natale. Mia sorella (la maggiore) aveva acceso i ceri per tutti i cari che non c’erano più. Franca, la sorella minore, li aveva spenti con un sol soffio ricordandoci che non era la sera dei morti, ma la sera del “Bommino Gesù”
27 settembre 2012 alle 15:18
Si andava al mare, in campeggio. Non ricordo i volti dei piccoli amici che si ritrovava puntuale ogni estate. Ma la gioia di rivederli non la scordo.
27 settembre 2012 alle 15:28
Gli aghi dei pini ci pungevano le palme dei piedi e noi correvamo verso al mare, poi i ciottoli puntiti e bollenti. Infine la spuma del mare, l’acqua salata, la goia alata.
27 settembre 2012 alle 16:41
Non mi ricordo le domeniche estive, passate al mare, quando con mio zio e mia zia andavamo a Montalto di Castro. Mio zio aveva una 850 fiat ed io per la strada lo facevo sempre fermare perchè stavo male.
27 settembre 2012 alle 16:46
Quindi non ricordi neanche che mi hai tirato la paletta in testa e sulla testa mi hai ficcato il secchiello pieno di acqua e sabbia che poi mi bruciavano gli occhi e ho pianto e tu ridevi e mi dicevi “macaco! macaco!” e lì ho deciso che non avrei più giocato con te perché eri manesco anche se già allora sapevi a memoria i promessisposi epperò quelli te li ricordi ma non ti ricordi delle vacanze a Lozzo di Cadore e di quella volta che mi hai tirato la paletta in testa ecco.
27 settembre 2012 alle 17:43
A dirla tutta, tu eri il più cattivo, te l’ho ricordato l’altra sera sul lungomare: andavamo a nuotare al largo, io ero col salvagente, me lo tiravi via, imprecavo, ingoiavo acqua. nel mente, quell’estate, imparai a nuotare.
Ehi voi scrittori! Un suggerimento linguistico: forse è meglio dire imparavo, che ne dite?
27 settembre 2012 alle 18:04
(forse se scrivo meglio…)
Si andava al mare, in campeggio. Non ricordo i volti dei piccoli amici che ritrovavo puntuali ogni estate. Ma la gioia di rivederli non la scordo.