Rizzoli-Bur pubblica per la prima volta in un unico volume Tutti i racconti di Giuseppe Berto (pagg. 530, euro 13), e lo fa nel modo più umiliante per lo scrittore di Mogliano Veneto.
Così comincia questa recensione scritta da Luca Doninelli e apparsa qualche giorno fa nel quotidiano Il Giornale. La condivido in pieno.
Tag: Giuseppe Berto, Luca Doninelli
15 settembre 2012 alle 08:18
Me le facevan studiare a memoria
dicendo sicuri che la mia gioventù
non si sarebbe scordata la gloria
di un poetare che andava su e giù
ricamando parole rivestendo la storia
di sacrifici perduti e scordati dai più
Stampelle lanciate contro il brillare d’ori
mantenersi diritti e continuare la lotta
deflagrare cunicoli non uscendo di fuori
salvar molte vite con la propria condotta
Ma c’era anche un fronte della poesia
che odiava i diversi che faceva la spia
che cantava di orrori come di carnevali
che cingeva di anime i fili spinati
applaudendo mitraglie montate su ali
o portate dai cingoli dei carriarmati
Si chiamava poeta inneggiava alla vita
ma non quella d’altri che per lui è sfiorita
Il D’Annunzio sereno portato in trionfo
sostenuto da mani che celavano il pane
sopra un trono di sesso con qualcosa di gonfio
acclamava l’Italia: Evviva! A me le puttane!
Mi facevan studiare dicendo: È sicuro!
Gli eroi? Tutti uguali, ce l’avevano duro!
15 settembre 2012 alle 09:03
Ma questo Doninelli l’ha letto Il male oscuro? sa della forza dirompente con cui si impose nel panorama letterario, in larga misura asfittico e conformista, dei primi 60? Per me il finale è tra i più belli del nostro 900. Ma ho il sospetto che in pieno duemila la nostra critica ancora non capisca niente di psicoanalisi.
15 settembre 2012 alle 09:34
Ho letto Il male oscuro qualche anno fa, consigliato da un amico verso cui sarò sempre grato. Ho scoperto un testo intenso e dirompente (un capolavoro, secondo me) e amaramente constatato come la cultura per così dire ufficiale (accademica? istituzionale? Fate voi) l’avesse messo di canto. Autore minore. O peggio ancora scadente. Berto abbia la considerazione che merita.
15 settembre 2012 alle 10:40
il male oscuro è un grande capolavoro.
15 settembre 2012 alle 14:42
Ho letto con vivo interesse il pezzo di Doninelli. Mi son solo cadute le braccia a veder citare Wikipedia come fosse una autorevole fonte di critica letteraria. MI rendo conto che in molti la consultano e può anche essere utile per una aggiornamento en passant, ma per favore se si sceglie di fare un pezzo autorevole in ambito letterario , e quello di Doninelli lo è, si eviti di mettersi alla stregua di chi fa le ” ricerche” per le scuole medie superiori ( seppure….).
15 settembre 2012 alle 23:47
Maria Teresa, Doninelli non cita Wikipedia “come fosse una autorevole fonte di critica letteraria”. Fa l’esatto contrario. La frase è:
15 settembre 2012 alle 23:59
Mi spiace, ma rimango della mia opinione: citare comunque Wikipedia , seppur per individuarne un commento/definizione discutibile, è indicare al pubblico che ” comunque” si prende in considerazione anche una fonte che ,a mio parere, non rientra tra le fonti adeguate in materia di critica letteraria. Preciso che Wikipedia nell’articolo è citata due volte, seppur sfavorevolmente. Intanto è citata….
16 settembre 2012 alle 21:41
Doninelli non cita Wikipedia come fonte “adeguata” in materia di critica letteraria. La cita come fonte in materia della fama di Berto.
Esempio. I dati di vendita non hanno nulla che fare, credo, con la critica letteraria. Però, se scrivo un articolo sull’opera di Tizio, e voglio dare un’idea del successo di pubblico di Tizio (magari per dire che secondo me ne ha avuto troppo, o troppo poco, ecc.), citerò una relazione di bilancio dell’editore, o una statistica di Demoskopea.
16 settembre 2012 alle 21:45
Mah… Se capisco bene, Doninelli cita Wikipedia come una sorta di “vox populi”. Come dire: questo è quello che un lettore medio, che vada su Wikipedia a informarsi (come tanti fanno, che a te, Maria Teresa, piaccia o non piaccia), si trova a leggere.
Mi sembra che sia su questo che si appunti la critica di Doninelli; e anche, ed è innegabile, sul fatto che su una enciclopedia non si dovrebbero azzardare giudizi critici.
Che poi si sia d’accordo o meno con i suoi giudizi, è un’altra cosa. Ma, appunto, mi sembra un po’ pretestuosa la tua polemica.
16 settembre 2012 alle 21:47
Ooops… , mentre scrivevo, c’è stata di mezzo una risposta di GM. Mi scuso per le tautologie che mi è capitato, me nolente, di scrivere.
17 settembre 2012 alle 12:02
Doninelli scrive ” … in Texas alla vista della piatta prateria secca e pietrosa di Hareford …”.
Basta aprire Wikipedia per scoprire che Berto era a Hereford, non Hareford.