di giuliomozzi
[Poiché ricevo abbastanza spesso dattiloscritti dall’aspetto bizzarro, provo a fornire qui qualche consiglio. La materia è peraltro molto opinabile].
1. Frugate nella vostra biblioteca. Scegliete un libro che vi sembri impaginato bene, agevole da leggere, dotato di un buon carattere. Prendetelo come modello.
2. La stragrande maggioranza delle opere narrative pubblicate nell’Europa continentale sono stampate in Garamond (o derivati dal Garamond). Questo è un buon motivo per usare il Garamond. Se intendete rivolgervi a un lettore anglosassone, va bene anche il Times.
3. La leggibilità di un testo non aumenta con la dimensione dei caratteri. La maggior parte dei libri stampati in Occidente sono in corpo 11 o 12.
4. La leggibilità di un testo è favorita dall’allineamento delle righe a destra (“giustificazione”), dalla presenza di un rientro all’inizio di ciascun capoverso (0,25 cm può andar bene), da un interlinea adeguato (l’interlinea “Singola” di Word e simili è adeguato).
5. Se volete che il vostro testo si possa leggere come un libro, impaginatelo in due colonne su foglio A4 orizzontale. Se non sapete come si fa a impaginare in due colonne su foglio A4 orizzontale, leggete le istruzioni del vostro programma di scrittura.
6. Se impaginate in due colonne su foglio A4 orizzontale, i margini ideali sono: 2 cm a sinistra, in alto e a destra; 3 cm in basso (perché deve starci anche il numero di pagina).
7. Mettete i numeri di pagina.
8. Il corsivo è meno leggibile del tondo. In particolare, il corsivo del Garamond è molto meno leggibile del tondo.
9. Se spedite il vostro testo via posta elettronica, chiedete al destinatario se per leggerlo lo stamperà o lo trasferirà in un e-reader. Nel primo caso, la cosa più pratica è fornirgli un file in formato .pdf: così non ci saranno problemi di compatibilità. Nel secondo caso, la cosa più pratica è fornirgli un file in formato .rtf. In tutti i casi, la cosa meno pratica è fornire file in formato .docx o .odt. Se non capite il senso di queste frasi, cercate qualcuno che ve le spieghi.
10. Se siete affezionati al foglio verticale, o se dovete fornire su carta un testo che dovrà essere non solo letto ma anche annotato, consiglio questi margini: 4 cm in alto e in basso, 5 cm a sinistra e a destra.
11. Se spedite un fascicolo rilegato, assicuràtevi che la rilegatura possa essere smontata facilmente (la spirale va benissimo): ciò renderà più semplice, nel caso servisse, fotocopiare il testo.
12. La stampa fronte-retro è sempre gradita: sia perché è civile risparmiare carta, sia perché l’oggetto diventa più leggero.
13. Usate sempre inchiostro nero.
14. Mettete sempre da qualche parte, meglio se all’inizio, il vostro nome e i vostri recapiti. Se il testo ha un titolo, mettete anche il titolo.
9 dicembre 2011 alle 11:57
Stai invecchiando. Una volta riuscivi a leggere pure le liste della spesa scritte a mano sul retro degli scontrini.
9 dicembre 2011 alle 15:49
Ormai la lista della spesa si fa sull’iPad, Mauro.
9 dicembre 2011 alle 18:18
Per quanto mi riguarda ho sempre con me una riserva di scontrini in caso di necessità.
10 dicembre 2011 alle 09:18
13. blu non ti piace?
10 dicembre 2011 alle 16:34
Monica, ci sarà una ragione se quasi tutti i libri, i giornali ecc. sono stampati in nero.
10 dicembre 2011 alle 18:10
Appunto si dice “nero su bianco”. Si nota meglio.
13 dicembre 2011 alle 01:59
Vorrei consigliare questi due libri qui:
Il particolare nella progettazione grafica, Jost Hochuli, Compugraphic 1988;
Fai clic per accedere a lecaldano-2.2-microtipografia-leggero.pdf
Come si fa un libro, Jost Hochuli, Agfa-Gevaert 1989;
Fai clic per accedere a 32-come-si-fa-un-libro-part1.pdf
Fai clic per accedere a 32-come-si-fa-un-libro-part2.pdf
Fai clic per accedere a 32-come-si-fa-un-libro-part3.pdf
Fai clic per accedere a 32-come-si-fa-un-libro-part4.pdf
Buona lettura.
13 dicembre 2011 alle 09:27
Domanda: e i dialoghi? Lineetta lunga (Alt+0151), caporali, virgolette? E’ importante sceglierne un tipo per tutti o informarsi sulla casa editrice e cosa preferisce?
16 dicembre 2011 alle 17:36
Un grazie ad Alessandro per i deliziosi pdf.
21 dicembre 2011 alle 16:11
bravooooo! da diffondere. Anche su come impaginare un libro…. ci sarebbe…. 🙂
21 dicembre 2011 alle 16:23
Sui nostri siti insistono a chiederci come fanno a mettere avvisi in viola lampeggiante.
Ci sarà un perché se abbiamo scelto di escludere dalle opzioni possibili il viola lampeggiante, no?
Detto questo, se fosse possibile inviare manoscritti in viola lampeggiante credo che la posta del Mozzi parrebbe l’astronave di Incontri ravvicinati.
22 dicembre 2011 alle 17:18
Una finezza:
6bis. Se impaginate in due colonne su foglio A4 orizzontale e rilegate il manoscritto, i margini ideali sono: 2 cm a destra e in alto ma 3 cm a sinistra perché la spirale “mangia” spazio.
23 dicembre 2011 alle 20:44
Non mi hai risposto caro Giulio, evidentemente i miei libri non sono di tuo gradimento. a presto con il prossimo, ciao.
24 dicembre 2011 alle 08:47
Riccardo, ho affrontato la lettura di almeno tre romanzi tuoi, se il mio schedario non mente. Tutte e tre le volte ho interrotta la lettura.
25 dicembre 2011 alle 18:10
Perché hai dovuto interrompere Giulio? Mica l’ho Capito.
26 dicembre 2011 alle 08:37
Non ho “dovuto” interrompere, Riccardo. Ho deciso a un certo punto che quella lettura non mi interessava, e sono passato ad altro.
26 dicembre 2011 alle 13:36
Ti ringrazio molto Giulio, che genere ti piace, così vedo di accontentarti. Dammi un compito a “casa”. Prima che mi dimentichi, Buon Natale Giulio.
26 dicembre 2011 alle 14:48
Ma che razza di richiesta è, Riccardo? Tu scrivi quello che ti pare.
26 dicembre 2011 alle 19:51
che razza di risposta è, tu leggi quello che ti pare. Metti il caso che io abbia quello che ti pare. Tu mi leggi, io sono contento, non ti scazzi mentre mi leggi. Ti sembra poco..! Oppure rispondi chiaro cosa non ti va nei miei libri. può essere un’alternativa, non credi..!
28 dicembre 2011 alle 06:57
No, Riccardo: io non leggo “quello che mi pare”. Leggo tutto ciò che ricevo.
Se mi pare che ciò che leggo sia interessante, vado fino in fondo. Sennò, nel momento in cui ho la sensazione di perdere tempo, interrompo e passo a leggere qualcos’altro.
(Ricevo più di mille dattiloscritti l’anno).
I tuoi romanzi sono scritti molto, molto male. La sintassi è incerta. La prolissità dilaga.
28 dicembre 2011 alle 13:03
Finalmente una critica. Non ne posso più di amici e conoscenti che mi fanno i complimenti, senza mai una critica, Grazie Giulio, cercherò di migliorarmi. Sei un amico.
29 dicembre 2011 alle 00:00
Riccardo Garau è Giulio Mozzi, secondo me.
29 dicembre 2011 alle 08:37
No, Marco.
29 dicembre 2011 alle 10:56
No Marco, Riccardo Garau esiste veramente e te lo posso giurare. Abbiamo un amico comune e ho letto un suo libro che parla di un prete pedofilo. veramente bello, più di molti altri che ho comprato in libreria. l’unico veramente in questi ultimi anni che ha suscitato in me forti emozioni. Non sono d’accordo con il giudizio di Giulio. Uno che scrive un libro in quel modo deve per forza avere talento, e il talento non viaggia e fasi alterne.
30 dicembre 2011 alle 10:03
Ma: definire “bello” In nomine dei mi pare davvero un’esagerazione. Se non altro perché è pieno di errori banali: verbi che non concordano con il soggetto, tempi verbali diversi nella stessa frase, proposizioni con modi indefiniti il cui soggetto è diverso dalla reggente, e così via. Poi è un romanzo prolisso: spesso il contenuto di una frase è ripetuto nella frase successiva senza aggiunta di informazioni. La punteggiatura è casuale. Eccetera. In sintesi, come ho già detto: è scritto male, molto male.
30 dicembre 2011 alle 11:39
Grazie laura, ma Giulio ha ragione. La copia che ho spedito a lui era la prima stesura, perché volevo che leggesse i miei racconti così come nascono. Senza correzioni. la punteggiatura è un disastro e i concetti ripetuti per poi essere sviluppati. insomma, la prima stesura è come il rustico di una casa, perché quando scrivo inseguo più l’idea che la tecnica. Per la punteggiatura e per i tagli poi è semplice. Se hai notato, Giulio non ha eccepito nulla sui contenuti. Non ha detto che è un brutto libro.Lui legge con altri occhi.
30 dicembre 2011 alle 13:41
No Riccardo, quando una cosa è bella lo è e basta. Una buona punteggiatura non ha mai fatto u buon libro. Giulio: prova a leggere con il cuore. Come facciamo noi lettori. Se un talent scout, o sbaglio!
30 dicembre 2011 alle 15:28
Sì, Laura, sono un talent scout. Sono un apprezzato professionista. Non sono infallibile. Vuoi insegnarmi il mestiere?
Sono convinto che la “bontà” di un’opera letteraria è il frutto di tante componenti. La pura e semplice correttezza grammaticale e sintattica è una componente importante. Non si può tirar su una buona casa – tanto per stare nell’esempio di Riccardo – se nel cemento c’è troppa o troppo poca sabbia.
Se poi Riccardo è così sconsiderato da mandare in giro deliberatamente testi scorretti, posso solo dire: ci sono tanti modi per non trovare mai un editore, e questo è uno dei più efficaci.
Non ho detto nulla sui contenuti perché – come ho già scritto qui – non ho terminato la lettura delle opere che Riccardo mi ha mandato.
Trovo molto curioso l’invito a “leggere col cuore”, “come facciamo – dice Laura – noi lettori”. Lo trovo curioso perché vorrei sapere come fa Laura a sapere come leggono “i lettori”, e come fa a sapere – vedo che ne è convinta – che io non leggo “con il cuore”.
30 dicembre 2011 alle 16:50
Giulio, con me non hai bisogno di presentarti (ecco signori, lo potete vedere. Ecco Richesse. Ecco, muore). So e sappiamo quanto vali. Siamo un gruppo di amiche e di tanto in tanto ci troviamo per leggere assieme. Siamo otto, e tutte abbastanza critiche ma, quando abbiamo tra le mani un libro di riccardo, be non lo so. Ci piace leggerlo. Ci piace tanto. Scusa Riccardo se l’ho fatto leggere alle mie amiche. Spero che non ti offenda.
1 gennaio 2012 alle 12:49
Laura, mi faresti una mail di (in nomine dei). Io ti mando L’alter nos. L’hai letto?
7 settembre 2012 alle 15:15
Salve, io sto cercando di scrivere un romanzo ed è la prima volta.
Posso mandarle solo le prime pagine? Se mi incoraggerà, continuerò, altrimenti… farò delle torte per i miei figli!
è possibile?
Grazie
Annamaria
8 settembre 2012 alle 22:34
Anna Maria, le istruzioni sono qui.
9 ottobre 2012 alle 14:50
Bungiorno signor Mozzi, vorrei chiederle se la sua macchinetta portatile e leggera consiste in un ipad, tablet android o semplice ereader.
L e pongo la questione perché ho notato con mia grande sorpresa che ne ipad ne un altro mio tablet android supportano correttamente il formato rtf da lei richiesto, nemmeno utilizzando appllicazioni specifiche. Su word il testo risulta giustificato e impaginato in maniera corretta, mentre su tablet si perde la numerazione delle pagine e sembra un unico foglio che scorre all’infinito.
La triste, ma evidente, similitudine con un rotolo di carta igienica mi fa mal sperare sul futuro del dattiloscritto da sottoporre alla sua attenzione…
I miei piú cordiali saluti.
10 ottobre 2012 alle 05:40
E’ un semplice ereader (della Sony). Che legge solo il formato rtf.
Che il testo diventi “un unico foglio che scorre all’infinito” è ovvio (visto che il file viene reimpaginato e rigiustificato secondo le dimensioni dello schermo e le dimensioni – stabilite da me – del carattere). Ma più che di “rotolo di carta igienica” io parlerei di “volumen”. Siamo tornati all’antico.
9 ottobre 2014 alle 12:39
Buongiorno,
un’informazione:
inviare propri lavori in doc(non in docx) va comunque bene?
Dovrei riprovarci ma dai primi tentativi fatti sto riscontrando difficoltà a convertire gli scritti in rtf (il pc si ribella, in sostanza). Probabilmente è una cosa aggiustabile ma lo chiedo per ogni evenienza.
Grazie
Paola
9 ottobre 2014 alle 13:53
Paola, se mi mandi un doc o un docx o un odt non è un problema. Per convertire un testo in rtf basta aprirlo, fare “salva con nome”, e scegliere il formato rtf (di solito c’è una tendina, in basso della scheda, che permette la scelta). Se il testo contiene immagini, conviene non usare l’rtf.
9 ottobre 2014 alle 15:35
Perfetto, grazie.
Paola
23 ottobre 2014 alle 16:54
Scusate, come si fa?
Perché io immagino che un libro, per avere quella *bellissima* rilegatura “a cipolla” come i giornali, abbia bisogno di stampare pagine non conseguenti sulla medesima facciata. Tipo: se il centro si trova alle pagine 22-23, il foglio successivo presenterà la facciata 20-25. Se invece, come in questo tutorial, la pagina di destra e di sinistra sono fisse, come si potrebbe ottenere questo tipo di rilegatura?
23 ottobre 2014 alle 17:29
Non si può, Luca.
E non è un problema, perché comunque è cosa che non serve.
Per il resto, ti consiglio di dare un’occhiata a un manuale di tipografia.
3 novembre 2014 alle 20:16
Buongiorno,
il 22.10.2014 le ho inviato dei miei racconti,
ma ho poi scorto errori che prima non avevo visto;
ecco perché oggi 3.11.2014 ho fatto un secondo invio (che ha anche il pregio di riunire tutti i 18 racconti in un solo file come credo lei preferisca).
Quello che gentilmente le chiedo è (a meno che, ahimé, non ha ha già ultimato la lettura del materiale da me inviato la prima volta) di ignorare i racconti del 22.10 2014 e invece
visionare quelli del 3.11.2014 (quindi oggi) e non altri.
Scusi le ripetizioni ma vorrei escludere ogni possibilità di qui pro quo.
Le ho inviato anche una mail per essere più sicura.
Aspetto sua conferma.
Grazie e scusi di nuovo
Paola Biffi