Comunicato stampa n° 2064 del 29/10/2011. (AVN) – Venezia, 29 ottobre 2011
Vincitore unico quest’anno per il Premio letterario “Leonilde e Arnaldo Settembrini – Mestre”, giunto alla sua 49.ma edizione. La giuria tecnica e la giuria dei giovani hanno infatti scelto lo stesso volume di racconti Sono l’ultimo a scendere (e altre storie credibili) (ed. Mondadori, 2009) di Giulio Mozzi. La proclamazione è avvenuta questa sera a Mestre (Venezia). Il premio è dedicato a novelle o racconti in lingua italiana raccolti in volume e alla valorizzazione della città di Mestre.
La giuria tecnica aveva selezionato anche quest’anno una rosa di finalisti tra cui scegliere il vincitore: oltre a Mozzi, Armando Balduino con Ladro di racconti (ed. Manni, 2010), Marino Magliani e Vincenzo Pardini con Non rimpiango, non lacrimo, non chiamo (ed. Transeuropa, 2010), Lionello Puppi con Il re delle Isole Fortunate e altre storie vere tra le ‘meraviglie dell’arte’ (ed. Angelo Colla, 2010), Ugo Riccarelli con Diletto (ed. Voland, 2009).
Il Premio Settembrini è nato nel 1959 sotto l’egida di letterati come Palazzeschi, Calvino, Valeri, Buzzati. La manifestazione è ripresa nel 1991, dopo un’interruzione durata un quinquennio, per iniziativa della Regione del Veneto che ne ha assunto l’organizzazione. Quest’anno le opere in concorso sono state 37. Il premio è stato assegnato dalla giuria tecnica composta da Tiziana Agostini, Mario Baudino, Michelangelo Bellinetti, Laura Lepri, Giancarlo Marinelli e Giorgio Pullini (presidente). Anche la 49.ma edizione, la Regione ha coinvolto alcune scuole superiori di Mestre e la “giuria dei giovani”, in maniera del tutto autonoma, ha scelto la stessa opera della giuria ufficiale. Al vincitore vanno quindi i due premi di 8.500 e 2.500 euro.
Giulio Mozzi è nato nel 1960 a Camisano Vicentino ed è residente a Padova. Ha già pubblicato altri cinque volumi di racconti. Nel 1993 ha creato a Padova una “piccola scuola di scrittura creativa”. Ha pubblicato in rete, quasi quotidianamente, un diario con tante storie “della quotidianità di uno scrittore e consulente editoriale perennemente ambulante”, alcune delle quali sono state raccolte con “fertile vena narrativa” – come scrive la giuria nella motivazione del premio – in questo volume “di 132 “flash” sulla realtà d’oggi”.
La rassegna stampa completa su Sono l’ultimo a scendere.
Tag: Armando Balduino, Lionello Puppi, Marino Magliani, Premio Settembrini, Ugo Riccarelli, Vincenzo Pardini
30 ottobre 2011 alle 09:41
Complimenti!
30 ottobre 2011 alle 10:03
Complimenti!!!!!!!!!
30 ottobre 2011 alle 10:11
Anche da qui: complimenti!
30 ottobre 2011 alle 10:46
Lo vedi che non sei sempre l’ultimo a scendere? Io fra i primi a leggerlo (cioè, credo…).
Grande giuliomozzi!
30 ottobre 2011 alle 10:49
Oh, molto bene. Congratulazioni.
30 ottobre 2011 alle 10:52
Sono molto contento. Complimenti e abbracci.
30 ottobre 2011 alle 11:02
bene!! sono molto felice per te. bravo!
30 ottobre 2011 alle 11:59
Complimenti anche da parte mia!
30 ottobre 2011 alle 12:19
Complimenti Giulio,
un abbraccio.
30 ottobre 2011 alle 12:33
evviva, complimenti!!!
30 ottobre 2011 alle 13:00
Congratulazioni, caro Giulio!
30 ottobre 2011 alle 13:34
Rallegramenti e felicitazioni, Giulio! E’ questo il 133° “flash” sulla realtà d’oggi.
Hai preparato il discorso di ringraziamento?
Io ti immagino come a pag. 11…
30 ottobre 2011 alle 14:13
complimenti , sono contento.Bravo !
30 ottobre 2011 alle 14:56
Qui a casa mi dicono di dirti:”Bravo zio!”
30 ottobre 2011 alle 18:31
Un riconoscimento sacrosanto a un libro non bello, bellissimo… congratulazioni!!
30 ottobre 2011 alle 19:34
ma quanto ne sono felice!! Complimenti Giulio, di cuore!
30 ottobre 2011 alle 21:21
Complimenti!!!! Lucia
30 ottobre 2011 alle 21:41
Rinnovo i complimenti anche qua (dopo FB). Ora potrai finalmente permetterti un’automobile di seconda mano e scorrazzare con Laura Lepri e Tiziana Agostini sui colli Euganei*-°
31 ottobre 2011 alle 00:00
Bella lì, Giulio.
31 ottobre 2011 alle 00:08
Bene! Copertina a parte, è uno dei libri più divertenti che ho letto negli ultimi cinque anni……………….( tralasciando il Tom Jones).
Mi sembra invece che manchino da Vibrisse quegli interventi che poi sono diventati il libro in questione. Non hai più quella verve? O è una delle tante cose che è stata e che non è più?
31 ottobre 2011 alle 00:09
Dimenticavo, se lo senti salutami Toni da Canton.
31 ottobre 2011 alle 02:04
Bravo caspita! Complimentoni!
31 ottobre 2011 alle 02:32
Son contenta.
31 ottobre 2011 alle 07:00
Grazie.
31 ottobre 2011 alle 08:18
Mi aggiungo in coda: complimenti.
31 ottobre 2011 alle 09:53
premio meritatissimo. Un libro che nasce e cresce quasi interamente sulla rete, con una preziosa interazione tra te e i tuoi lettori. complimenti Giulio
31 ottobre 2011 alle 11:55
GRANDE, MAESTRO!!!!
31 ottobre 2011 alle 14:08
complimenti Giulio, il libro mi piace molto.
31 ottobre 2011 alle 14:57
Mi rimane una curiosità sulla copertina di “Sono l’ultimo…”: come l’hai scelta?
31 ottobre 2011 alle 15:55
giusto riconoscimento ad un’opera “insolita”. Complimenti !
31 ottobre 2011 alle 17:14
Ultimo a scendere e unico a vincere.
31 ottobre 2011 alle 23:23
Buongiorno Giulio Mozzi. Approfitto dell’occasione per chiederle se veramente – secondo un passaggio del libro – chi non legge meriti a suo volta di non esser letto (a prescindere cioè da quello che scrive).
– “No” dico. ” Dico che se lei non si degna di leggere, non vedo perché qualcuno dovrebbe leggere lei.”
Silenzio. Un silenzio lungo.
” E’ uno scambio di favori. allora” sussurra la voce, ora veramente furiosa!. “Io leggo te, tu leggi me. Io compero il tuo schifoso libretto di merda, e tu comperi il mio schifoso libretto di merda.Non è così?
“No”dico. ” Non è così”
” Lei sa che è così, ma non vuole ammetterlo” Sussurra la voce.” Perchè anche lei fa parte del sistema. Lei pubblica schifosi libretti di merda di schifosi poeti di merda perchè altri schifosi poeti di merda li comperino e li lodino!”
Sto zitto.
“Quanto vuole?” sussurra la voce, brusca.
“Eh?” dico
“Quanto vuole” sussurra la voce ” per pubblicare il mio schifoso libretto di merda?”
” Ripeto” dico ” la casa editrice per la quale lavoro non pubblica una collana di poesie.”
“Quattromila? Cinquemila euro?” sussurra la voce. ” Settemila euro?”
“Neanche un soldo” dico . “La casa editrice per la quale lavoro gli autori li paga.”
“Capisco, è tutta una questione commerciale.”
“Lei non ha capito un bel niente, caro il mio poeta emiliano.”dico
“E’ lei che non capisce un bel niente.”Sussurra la voce.
“Sono d’accordo” dico ” Mi pare che possiamo salutarci qui.”
“Senta” sussurra ancora la voce.
“Dica” dico.
“Comunque…dove posso mandare le mie poesie?”
“Tanti saluti”, dico. Fabio
1 novembre 2011 alle 06:50
Enrico, la domanda sulla copertina andrebbe fatta a Giacomo Callo, art director di Mondadori.
Fabio: le opinioni di un mio personaggio non sono necessariamente coincidenti con le mie.
1 novembre 2011 alle 17:28
Bravo Giulio, sono contentissimo per te, perchè, a prescindere da ciò che ognuno di noi fa, o a prescindere da quanto ciascuno di noi si autoconsidera, un riconoscimento come questo ti da’ sempre nuovi stimoli.
1 novembre 2011 alle 21:11
Complimenti!
E Bravo Giulio!
2 novembre 2011 alle 11:07
@Giulio Mozzi
Sì, questo l’avevo capito, però il personaggio in questione si chiamava ‘Giulio Mozzi’ e faceva parte di una raccolta di episodi (a quanto m’era parso di intendere) autobiografici, perciò chiedevo conferma. Lo stralcio curioso e godibile postato sopra è un omaggio all’autore fresco di premiazione, a beneficio di coloro che il libro non l’hanno letto. Nuovi saluti e nuovi complimenti. fabio
2 novembre 2011 alle 14:17
Son proprio contento!
È un libro bellissimo.
2 novembre 2011 alle 17:47
Giulio veramente complimenti.
2 novembre 2011 alle 18:34
Complimenti, Giulio.
Sono veramente contento per te.
18 novembre 2011 alle 18:40
Leggo solo ora.
Di questo libro scrissi: “Nel mio immaginario (eppure quanti battibecchi ho avuto con lui! E chi sa che non mi abbia preso in giro alla maniera di questi suoi racconti, ed io, tonto, ci sono sempre caduto!), Giulio Mozzi è già una leggenda. Ha perfino letto “Il lattaio” di Peter Bichsel (Mondadori, 1967, L. 800, prefazione di Giorgio Zampa; traduzione di Bianca Cetti Marinoni). Ci sono tutti i presupposti perché lo diventi, e questo libro sarà presto un cult.”
Non mi sono sbagliato, è un libro che farà tanta strada.
Complimenti e auguri, Giulio.
Bart