di Elio Paoloni
[…] Binaghi è più concreto, il suo approccio è filosofico, si sofferma sui nodi teologici e porta efficaci affondi contro il post illuminismo ma neppure lui è immune da certe timidezze e si affretta a citare Illich per criticare l’Istituzione. Il fatto è che molti cattolici di penna si vergognano dell’appartenenza: trovano ingombrante “questa adorabile puttanona che Cristo non cessa di lavare con il suo sangue per farne una sposa immacolata” (rubo la definizione a Gianni De Martino) e mettono sempre le mani avanti, ansiosi di distinguersi, ovvero di rinnegare. Ma essere cattolici, mettendo da parte accezioni inessenziali, significa far parte della Chiesa romana, accettando umilmente il magistero del Santo Padre. Senza se e senza ma. […]
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Tag: Elio Paoloni, Valter Binaghi
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